La sveglia del telefono suona nuovamente e quasi getto il cellulare dalla finestra per la frustrazione. Poi ricordo la serata di ieri: oggi incontrerò Luca!! Eccitata mi alzo e mi vesto con dei jeans eleganti e una camicetta, mi pettino in fretta e dato che le previsioni hanno annunciato bel tempo (sarebbe anche ora, siamo a maggio!!) indosso un paio di occhiali da sole a mo' di cerchietto. Non ho molta fame quindi mi concedo una spremuta mentre scrivo un bigliettino a Jade in cui le spiego che sono già partita e che troverà tutto ciò che vuole nel frigo. Il cellulare vibra e per lo spavento lascio cadere il bicchiere di vetro.
"Cazzo!" sussuro osservando il macello che ho appena causato sul pavimento. Sì lo so, poco garbato, ma io sono così mi spiace.
"Va' che hai combinato?" la voce assonnata di Jade mi avverte che ho fatto più casino del dovuto.
"Niente, è caduto il bicchiere..." mi giustifico
"Che imbecille" sospira chinandosi e aiutandomi a raccogliere le schegge di vetro più grandi. Poi si alza di scatto e SBAM! Una legnata assurda sul tavolo
"E io sarei l'imbecille?" rido
"Ooohh sta' zitta!" dice massaggiandosi la botta per poi ridere anche lei.
"Oh-oh a proposito chi era ieri al telefono?" chiede sedendosi a tavola mentre decido di prepararle un caffè.
"Ah uno, tranquilla" resto vaga mentre un sorriso mi nasce sulle labbra
"Non parlavi inglese però..."
"In effetti, loro sono italiani..."
"Loro? Ma non era uno?"
"Complimenti Sherlock!! Erano due..."
"Carini?"
"Jade..." la rimprovero
"Ok ok scusa..."
Guardo l'orologio
"Mamma sono in ritardo, ti spiego più tardi ciao tesorina!" le dico stampandole un bacio sulla guancia. Lei è sorpresa da tutto questo improvviso affetto, ma oggi sono felice, niente può rovinare la mia giornata.Come non detto. Sono arrivata altamente in ritardo a causa di un incidente e Rose mi ha avvertita che Luke oggi ha una giornata no. Insomma, perfetto. Sospiro prima di aprire la porta ed entrare nella stanza.
"Chi sei?" chiede freddo
"Vanessa..."
"A ok." Sembra davvero di mal umore.
È steso sul letto, con una maglietta a maniche corte della Nirvana nera e skinny jeans dellostesso colore strappati sulle ginocchia. Dopo pochi minuti di silenzio che sembrano ore, sbuffo e mi siedo per terra.
"C'è la sedia" mi fa notare
"Sto meglio qui"
"Sei elegante oggi"
"Sì ho un impegno più tardi..."
"Incontri qualcuno di speciale vero?"
Rimango sbalordita, sembra leggermi come un libro aperto.
"In effetti..."
"Come si chiama?"
"Luca"
"Chi è, il tuo ragazzo?" chiede con voce spenta mettendosi a sedere in modo da guardarmi negli occhi
"No..." una strana luce percorre il suoi occhi
"Chi è allora? Tuo fratello?" non posso fare a meno di notare che ora la sua voce ha un tono più rilassato e allegro
"Quasi"
"Che vuol dire quasi?"
"Vuol dire che è il mio migliore amico e che lo considero quasi come un fratello"
"Ah". Di nuovo cala il silenzio.
"Che vuoi fare oggi?" Prendo iniziativa
"Nulla"
"Sicuro? Parlare fa bene..."
"Non usare questi trucchetti con me. Non attacca."
"Scusa" sospiro
"Nulla."
"Luke?" chiedo dopo un interminabile silenzio
"Mh?"
"Le senti anche oggi? Le voci intendo..."
"Sempre. Sono costantemente nella mia testa dal quel giorno."
"Cos'è successo quel giorno Luke?"
Ecco. Ora torno a fare la strizzacervelli antipatica penserete. E invece no. Mi interessa davvero sapere cosa è successo, cosa ha portato un ragazzino di dodici anni alla pazzia. Lo voglio aiutare, ne sento il bisogno.
"Che t'importa?"
"Ti voglio aiutare..."
"Mh sì..."
"Davvero Luke. Permettimi di aiutarti ti prego" le parole mi escono prima che ci possa pensare troppo. Lui sembra stupito. Si alza, si avvicina e si siede davanti a me.
"È colpa mia" sussurra guardando il pavimento.
"Colpa tua?" rimango sbigottita
"Sì."
"Perchè Luke?"
"Li ho distratti. E l'auto è uscita di strada" non smette di guardare il pavimento e io rimango in silenzio per lasciarlo continuare.
"Pioveva quel giorno. Eravamo in macchina e io ero agitato, non stavo fermo. Me l'avranno ripetuto almeno dieci volte i miei fratelli e mia madre di calmarmi ma proprio non ci riuscivo. Alla fine mio padre si è adirato, si è voltato per rimproverarmi e non si è accorto della curva. Sbandò e uscì di strada. Mio fratello mi fece da scudo con il suo corpo e solo io ne uscii vivo nonostante il coma provocato dal trauma cranico. L'ultima cosa che sentii furono le urla disperate di mia madre. È colpa mia e loro me lo ricordano sempre."
D'istinto porto la mia mano sulla spalla sinistra percorsa da una lunga cicatrice mentre racconta la sua storia.
"Mi- mi dispiace Luke"
"Lo hai detto anche ieri"
"Hai ragione, scusa"
Il resto della giornata insieme a lui sembra interminabile. Schiva ogni discorso e spesso è steso sul letto ad osservare il soffitto come se ci fosse un messaggio inciso in mezzo a tutte quelle crepe. Davvero non so che pensare.
"Luke" dico osservando l'orologio
"Eh?" la sua risposta è svogliata
"Sono le 17 io vado"
"Perchè così presto?"
"Ho un impegno, ricordi?"
"Ah si, Luca"
"Rose ha detto che ti manderà un altra infermiera, ok?"
"No. Dille che dormo. Voglio stare solo."
"Sei sicuro?"
"Sì"
"Ok. Allora io vado..."
"Vanessa?"
"Si?" mi volto verso il ragazzo
"Tu hai tatuaggi?" Non capisco il senso della sua domanda e mi chiedo il perchè me l'abbia chiesta.
"Sì uno" rispondo
"Cos'è?"
"Una luna un po' particolare nella parte interna della caviglia sinistra"
"Me la fai vedere?"
"Io... si ok"dico chinandomi per slacciare un po' la scarpa per mostrarglielo e alzando la gamba in modo che sia alla sua altezza
"Bello. Voglio anche io un tatuaggio." Dice ripassando con il dito i contorni del tatuaggio mentre io rabbrividisco piacevolmente al suo tocco delicato
"Ha un significato particolare vero?"
"Beh... si..." rispondo malinconica.
"Bene ti lascio andare. Ciao, io dormo." Tronca subito il discorso e ne rimango un po' sorpresa.
"Allora buona notte Luke" sospiro mentre apro la porta e lui si limita ad annuire. Mi chiudo la porta alle spalle e Rose mi corre incontro.Ok, ciao a tutti, io vi avverto, non sto bene e sono a corto di idee, per questo sono incerta sul futuro di questo capitolo forse lo riscriverò... se avete consigli beh sono ben accetti
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Number 158 (SOSPESA)
FanficLuke è un ragazzo molto affascinante che però soffre di gravi problemi mentali, tanto da essere chiuso in una clinica psichiatrica dove è temuto da tutti... Almeno fino all'arrivo di una nuova dottoressa, Vanessa...