VANESSA'S POV
Gli infermieri hanno lasciato il biondo sul letto e io sono accanto a lui massaggiandomi le tempie.
"Perchè deve essere tutto così dannatamente difficile? Perchè non riesco ad aiutarti come vorrei? Dio..." sospiro mentre aspetto che lui si riprenda.
Sorprendentemente riprende conoscenza prima del previsto e non posso fare a meno di buttarmi su di lui e abbracciarlo.
Aspetta, che sto facendo?
Forse non dovrei farlo, ma in questo momento di staccarmi da lui non se ne parla.
"Santo cielo Lucas, che ti è saltato in mente?" sussurro. Il biondo non risponde,così mi stacco e lo guardo.
"Luke che ti prende?" mi guarda
"Oh, oggi ti preoccupi? Ieri sembrava il contrario!" capisco subito a che si riferisce. In fondo il mio comportamento non é stato certo uno dei migliori.
"Lo so. Hai ragione. Ho sbagliato, lo riconosco." mi guarda con disprezzo.
"Sistemeró le cose, te lo prometto."
"Lo avevi già fatto." sputa
"Lo so e me ne prendo tutte le responsabilità. Ma dammi un altra occasione non ti deluderó sta volta."
Mi guarda. Mi fissa e basta. Odio quando non mi da' delle risposte. Non riesco veramente a sopportarlo. Bramo di sapere cosa diavolo gli passa per la testa, darei qualunque cosa pur di venire a conoscenza dei suoi pensieri."Come hai fatto?"
"Cosa?" chiedo non capendo
"A fermarmi. Era da tempo che non facevo una cosa del genere e di solito mi sedavano."
"Beh basta un po' di conoscenza in anatomia. C'è un nervo sulla spalla e applicando una certa pressione..."
"Non quello. Ti sei messa in mezzo tra me e il dottore e mi sono bloccato. Perché?"
"Non lo so Lucas. In realtà, dovresti essere tu quello che conosce la risposta..." annuisce e si concentra in un punto imprecisato del muro che ha di fronte.
Ecco, di nuovo quell'espressione, quella faccia corrucciata che ha ogni volta che si mette a pensare a qualcosa. Dio, pagherei per sapere cosa gli passa per la testa in questo momento, sembra quasi di vedere qualche idea smuoversi dentro la sua testa.... Mi ricorda tanto lui...
No! Basta, devo smetterla, lui non é qui. E questo è quanto.
"Chissà cosa pensavo di fare. Non sono mai riuscito a scappare, eppure ci ho provato di nuovo."
"Avevi già tentato di andartene?"
"Si, molte volte all'inizio, diciamo che non é esattamente il posto dove un dodicenne vorrebbe passare la sua adolescenza..."
"Giusto. E le voci? Puntavano su qualcosa in particolare?" lui punta il suo sguardo su di me
"Indovina"
"Io"
"Corretto" dice e si volta di nuovo verso il muro.
"Perchè la cosa non mi stupisce?" chiedo retorica. Luke alza le spalle
"Una sola"
"Cosa?"
"Una possibilità. Un altra sola.". Wow mi ha dato un altra possibilità! Non devo sprecarla o fare altri errori del genere. Mai piú, prometto a me stessa.
"Grazie Lucas. Non ti deluderó di nuovo." il ragazzo mi guarda e annuisce.
"Comunque mi è piaciuto come hai steso il grassone..." azzardo, sperando di tagliare la tensione
"Mh, gia. È quello piú antipatico" ridacchia.
Ha una risata mozzafiato, non posso fare a meno di sorridere guardandolo.
Deve averlo notato, infatti smette quasi subito. Riprendo possesso delle mie azioni:
"Allora hai dormito sta notte?"
"Ssss... No"
"Lucas! Devi dormire di piú ti credo che hai gli esaurimenti!" inizio come al solito a rimproverlarlo ma so già che non mi sta ascoltando.
"Ah... Rinchiuderanno anche me qui dentro un giorno o l'altro. Io parlo e tu non mi ascolti manco a pagarti" esclamo massaggiandomi le tempie
"Saresti la benvenuta" lo guardo stupita poi gli faccio la linguaccia.
"Gne gne" mi fa il verso e io alzo gli occhi al cielo buttandomi nel letto accanto a lui in modo perpendicolare al materasso. Lui si mette a gambe incrociate e mi guarda
"Che c'è?" chiedo alzando il braccio a coprirmi gli occhi imbarazzata.
Sento il suo peso muoversi accanto a me e poi... Due labbra sulle mie.
Spalanco gli occhi sotto al tessuto della maglia.
Mi sta baciando...
Si stacca delicatamente e torna al suo posto senza proferire parola. Mi alzo lentamente e mi giro ad osservarlo.
Anche lui sembra piuttosto stupito dal suo gesto.
Siamo vicini, molto vicini, i nostri occhi sono incatenati tra loro.Bussano alla porta, mi risveglio dallo stato di trance in cui ero piombata e mi alzo andando ad aprire.
Rose piomba all'interno della stanza come un uragano, infuriata.
Si avvicina a Luke e gli molla un ceffone. Corro da lei e la allontano
"Rose ma che ti prende?"
"Piccolo bastardo, sei contento di quello che hai fatto?" sbraita, è davvero su tutte le furie
"Peccato che non abbia colpito te!" sputa lui acido
"Luke!" lo riprendo. La donna lo guarda, nei suoi occhi c'è l'odio piú puro.
"Rose per favore possiamo uscire?" lei annuisce
"Te la faró pagare centocinquantotto!" esclama ed esce stizzita dalla stanza.
Guardo il biondo, ribolle di rabbia e risentimento
"Torno presto" gli sussurro ed esco chiudendomi la porta alle spalle.
"Nel mio ufficio. Ora." sono le uniche parole che mi rivolge la donna prima di avviarsi. La seguo a testa bassa, ho sinceramente paura di ció che potrà succedere.
Entriamo nell'ala est dell'edificio e poi nel suo ufficio.
"Siediti" obbedisco silenziosa e lei si posiziona davanti a me.
"Rose io..."
"Sei sollevata dall'incarico"
"Cosa? No, non puoi!"
"Si che posso. 158 non migliora, è piú irriverente e oggi ha mandato all'ospedale cinque dei miei migliori medici. Non posso piú tollerarlo."
"Rose non puoi sollevarmi dall'incarico. Quando è con me non è cosí. Ho fatto un errore che lo ha fatto arrabiare, è vero, ma sto gia rimediando!"
"No. In questo momento i miei medici gli stanno mettendo la camicia di forza, la sua stanza è stata insonorizzata tempo fa."
"Rose ma cosa stai facendo? È schizzofrenico, cosí peggiorerai solo la sua situazione."
"È già peggiorata. Non lo posso piú tollerare" ripete
"Non tollelarlo se vuoi. Ma cosí non migliorerà mai e io non posso accettarlo. Io risolveró il suo caso che tu lo voglia o no. E non potrai fare nulla per fermarmi" mi alzo arrabbiata. Anche Rose si alza.
"Bene. Vedo che non c'è possibilità di smuoverti dalla tua posizione."
"No infatti" basta Vane finiscila o ti licenzia mi dice la mia coscenza, che prontamente ignoro
"Bene. Prima peró permettimi di darti una cosa. Leggila, poi vedremo se vorrai ancora aiutarlo."disse estraendo un fascicolo da un cassetto della scrivania. Lo presi incerta e notai il nome di battesimo di Luke sopra.
"Ora vai da lui se credi" la guardai e annui prima di uscire di corsa e dirigermi alla 158.
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Number 158 (SOSPESA)
Fiksi PenggemarLuke è un ragazzo molto affascinante che però soffre di gravi problemi mentali, tanto da essere chiuso in una clinica psichiatrica dove è temuto da tutti... Almeno fino all'arrivo di una nuova dottoressa, Vanessa...