NORA
Quando avevo sei anni volevo fare l'infermiera perché volevo aiutare le persone. A otto anni la cantante, poi a dieci anni ho cominciato a voler fare la dottoressa . A dodici anni ho iniziato a prendere lezioni di recitazione perché volevo diventare un'attrice. A diciotto anni ho deciso che mi piaceva davvero l'idea di essere una dottoressa e mi sono iscritta a medicina.
Adesso ho ventidue anni e i mei genitori hanno deciso di voler ampliare la loro eredità e che devo sposarmi con un milionario stronzo e scorbutico fino al midollo.
Il mio sogno di diventare una neurochirurgo? Messo nel cassetto e rimpiazzato dal terribile desiderio di essere libera di scegliere da sola il mio futuro.
Queste cose, i matrimoni combinati, succedevano tanto una volta. Adesso capitano solo in alcuni Paesi e moltissimo tra le famiglie ricche e avide.
Essere l'unica figlia e avere un fratello maggiore stronzo e manipolatore non aiuta molto in questi casi. Quando mamma e papà mi hanno dato la notizia, mi aspettavo un minimo di sostegno da parte sua, ma non è successo. Io e Jason siamo sempre stati legatissimi, poi, quando un paio d'anni fa ha cominciato a capire quanto sia importante per lui essere ben visto da papà, ha cominciato ad allontanarsi sempre più da me. Sa che se dovesse mettersi dalla mia parte, papà potrebbe decidere di non lasciargli la compagnia, perciò fa tutto ciò che gli si dice. Il figlio perfetto, agli occhi di mamma e papà, e il diavolo in persona lontano da loro.
Da domani sarò costretta a sperimentare una convivenza forzata con il mio futuro marito e io non so nemmeno come tirarmene fuori.
Abbiamo tempo un anno poi dovremmo decidere la data del matrimonio. Un anno per conoscerci e imparare a vivere insieme. Un anno per imparare a sopportarci. Un anno per convincere il mondo del nostro amore.
Mia madre dice che non tutti i grandi amori iniziano a prima vista. Lei e papà hanno avuto un matrimonio combinato e con il tempo hanno imparato ad amarsi. Ma loro sono due persone relativamente socievoli e capaci di amare e decisamente amabili.
Nate Diamond è l'esempio vivente dell'odio. Lui odia tutto e tutti, e tutto e tutti odiano lui. Non partecipa a nessun evento sociale e non si fa mai vedere nemmeno nella sua compagnia, da quando suo padre gli ha passato ufficialmente le redini tre anni fa.
Sua madre e mia madre sono nello stesso gruppo di lettura e, vista l'avidità dei loro mariti e il loro inspiegabile desiderio di vedere entrambi i figli sistemati, hanno deciso di combinarci un matrimonio.
Se voglio aiutare la mia famiglia a non fallire, a causa di un recente investimento fallito, devo accettare la proposta di matrimonio. Lui non so perché voglia sposarmi. Ha un suo impero e sua madre sta solo facendo la madre impicciona. Magari ha un problema economico e solo unendosi alla mia famiglia potrebbe uscirne.
Mia madre crede che sia stato minacciato dal padre. Già solo il fatto che sappia che mi sposa perché è stato minacciato rende tutto decisamente più eccitante.
Come si affronta una cosa del genere? A testa alta e sperando che vada tutto bene. Suppongo.
Chiudo la valigia e mi butto nel letto sperando che la notte duri in eterno. A Ulisse e Penelope fu concessa una notte più lunga per potersi amare. Io avrei bisogno di una notte più lunga per poter dire addio ai miei sogni e alla mia libertà. Ho bisogno di più tempo per poter prepararmi meglio a questa nuova fase della mia vita. Non che sia facile accettare di doversi sposare contro la propria volontà.
Non tutti i cambiamenti sono brutti, dicono. Ma so che questo sarà un disastro.
In macchina, verso la mia nuova casa con sei chili di correttore in faccia per nascondere le borse causate dal zero sonno, sto letteralmente impazzendo. Non sono pronta.

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CHIAMAMI PER NOME
RomanceLui vuole solo lei, lei vuole solo essere libera. Nora viene catapultata nella casa di Nate Diamond per una convivenza forzata e un imminente matrimonio organizzato.