NORA
Sabato scorso siamo stati a cena con le nostre famiglie e abbiamo mostrato l'anello. Le nostre madri erano così felici che mi sono sentita in colpa a mentirgli così spudoratamente. Mia cugina non ha perso tempo e mi ha subito ricordato di quanto sia importante che non mandi a puttane le cose. Mio fratello non ha dato una vera e propria opinione, anzi ha evitato in tutti i modi il discorso. Sembrava felice però. O forse avevo bisogno che lo fosse. Mi manca non averlo al mio fianco.
La mia migliore amica ha letteralmente sbavato sulla mia mano quando ha visto il mio anello. Siamo andate a pranzo pochi giorni dopo la firma del contratto e gliel'ho fatto vedere. Ho bisogno di una complice in questa guerra e quindi le ho raccontato tutti i nostri piani. Tralasciando il matrimonio in comune, ovvio. Le nasconderò solo questo piccolo dettaglio, perché mi ammazzerebbe se lo sapesse.
Mi sistemo il trucco ed esco dalla mia stanza, pronta ad andare in comune per sposarmi. È assurdo. Sto per andare a sposarmi e indosso un paio di jeans neri e un top blu. Niente abito fastoso e scomodo. Forse alla fine non è stata una pessima idea. Organizzare un vero matrimonio in quattro mesi sarebbe stato difficile. Per il tipo di cerimonia che avrei in mente io.
In soggiorno trovo Nate con il suo maledetto completo che mi aspetta. Perché è così elegante? Mi fa sentire in colpa.
Mi sorride gentilmente e poi mi fa segno di andare.
In macchina siamo solo io e lui, perché nemmeno Will sa di quello che stiamo per fare. La nostra relazione è ormai di dominio publico e aspettano tutti la data del matrimonio. Sapessero che non arriverà mai!
Grace mi ha fatto vedere quel dannato fan page di Nate e ho visto che quasi tutti i suoi fan mi odiano. Siamo stati fotografati un paio di volte insieme e tutti quelli che volevano che fosse gay mi odiano. I fan di Taylor mi hanno nominata sciupa famiglie. Non stanno nemmeno insieme, che famiglia avrei rovinato?
Lui ha riso quando gliel'ho detto. Trova divertente il fatto che il mondo intero mi odi. Forse è più tranquillo a sapere di non essere l'unico a farlo.
—Sei pronta?— mi chiede dopo aver spento il motore davanti al comune.
—Sì— dico decisa dopo aver fatto un bel respiro profondo.
—Potresti sempre trovare i dieci milioni e piantarmi qui— dice scendendo dalla macchina. Non so se ridere o piangere. Sa che non ho i soldi e che probabilmente non ce li avrò mai nella vita, ecco perché è così tranquillo. A dire il vero ho il controllo della situazione solo all'apparenza, perché in realtà lui è l'unico a poter rompere il contratto, economicamente parlando. Il mio conto in banca non ha quella somma e mai l'avrà.
Essere la figlia di un miliardario, ma non avere soldi per comprare la propria libertà. Il destino a volte sembra quasi prendersi gioco di me.
—Mi fai un prestito?— Forse se ci scherziamo su non sarà poi una così brutta esperienza.
Mi prende la mano e ci dirigiamo verso l'interno. Tecnicamente siamo qui per fare non so cosa per la casa nuova. Praticamente siamo qui per sposarci. Mi viene quasi da ridere.
Entriamo in una sala riservata e compiliamo i vari moduli poi ci danno il certificato da firmare. Esito per un secondo e il ragazzo che ufficializza "le nozze" mi chiede se sia un matrimonio consenziente. Bella domanda.
È stata una mia idea sposarci, non così presto, ma l'idea è stata mia. Non sono proprio consenziente, ma nemmeno obbligata. La verità è che è così assurdo che non riuscirei nemmeno a spiegarlo.
—Certo, é stata una mia idea— dico facendo il mio miglior sorriso poi firmo il documento. Ci fanno alcune foto con il certificato e ci congedano.
Fuori dall'edificio mi iniziano a bruciare gli occhi. Ora non c'è scampo. Non posso più tornare sui miei passi. Forse lo stronzo aveva paura che potessi cambiare idea da qui a quattro mesi, per questo ha deciso di affrettare così velocemente i tempi. Mi volto verso di lui in macchina e gli tiro un pugno sul braccio poi mi copro gli occhi e piango delusa dalla mia performance in questo affare. Ero così entusiasta che mi sono fatta fregare. Lo sapevo che non avrei dovuto fidarmi di lui e che mi stesse fregando in qualche modo.
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CHIAMAMI PER NOME
Roman d'amourLui vuole solo lei, lei vuole solo essere libera. Nora viene catapultata nella casa di Nate Diamond per una convivenza forzata e un imminente matrimonio organizzato.