CAPITOLO 9

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NATE

Dopo un anno lontano da lei, posso finalmente abbracciarla. Dopo un anno che la guardavo di nascosto dal finestrino della mia macchina parcheggiata davanti al bar. Vederla ridere e scherzare con i suoi colleghi e poi vederla triste appena era sola mi spezzava il cuore ogni volta. Nessuno di loro ha notato quanto stesse male, ma io sì. Passo davanti al suo locale almeno tre volte a settimana e rimango in macchina a guardarla mentre lavora per cinque minuti poi me ne vado. Jason mi ha visto una volta, ma ha fatto finta di niente, fino a un mese fa quando ha deciso che fosse strano e che fosse ora di smetterla con questa storia.

So che lei si trova bene dov'è adesso e che sta finalmente cominciando a stare bene, ma è lontana dai suoi amici e dalla sua famiglia.

Suo padre sembra pentito delle sue azioni e so che tenterà di farsi perdonare, ma non si merita niente. Jason rileverà la compagnia e lui andrà in pensione perché se continua a stare al commando rischia di mandare in malora tutta la famiglia.

Nora è buona e so che perdonerà il padre. A dire il vero sono convinto che in cuor suo l'abbia già fatto perché lei è così. Non sa odiare nessuno. Non odia nemmeno me dopo quello che le ha fatto la mia famiglia e ha perdonato Nelly fino a diventare praticamente amiche. È incredibile.

—Mary fa miracoli con i detersivi, non ti preoccupare— non me ne frega niente della camicia. A me importa solo che mi stia permettendo di starle vicino in questo momento. Ha appena avuto un esaurimento nervoso ed è stata la cosa più divertente a cui ho assistito da quando è partita. Sì, ho una vita triste.

Vederla ridere di gusto, poi trasformare quelle risate in lacrime e poi in risate è stato intenso e sono sicuro che Jason stia ancora ridendo adesso.

Lisa se n'è andata dandomi dello stronzo e io sono corso da Nora, perché non poteva fregarmi di meno quello che pensa quella psicopatica. Siamo usciti per affari un paio di volte poi altre tre da amici, o almeno per me, e lei ha messo su una bella storia che ha fatto il giro del mondo in un paio d'ore. Mia sorella non mi ha ancora chiamato per chiedermi come sia successo, ma lo farò io appena avrò tempo. Voglio evitare un'altro scandalo provocato da mia sorella ai danni della mia presunta fidanzata.

—Stai meglio?— le chiedo cercando di guardarla, negli occhi, ma lei li tiene bassi e non vuole guardarmi. Non so mai come comportarmi con lei, però non voglio farle pressione perciò guardo davanti a me. Will è sparito nel nulla. Come fa sempre. È inquietante.

Mi alzo e poi aiuto lei, che fa molta attenzione a non incrociare i miei occhi, e torniamo nel mio ufficio dove suo padre e Jason si stanno urlando addosso.

—Tu non avresti dovuto credere a quelle cose! È tua figlia e la conosci. Sappiamo entrambi che certe cose ce le possiamo aspettare da me, ma non da Nora!— Jason è furioso e il padre è seduto senza parole con la faccia colpevole. Sembra un bambino che è stato beccato a fare qualcosa che non avrebbe dovuto fare.

—Se hai perso la compagnia non è colpa di Nora, ma solo tua. Tu hai fatto gli investimenti sbagliati e sempre tu hai avuto fretta a diseredarla senza nemmeno chiederle se quelle cose fossero vere—

Nora sta per rimettersi a piangere io non credo di riuscire a sopportare la vista delle sue lacrime ancora, nonostante mi piaccia tenerla tra le braccia. È triste e scommetto che odia vedere suo fratello e suo padre litigare, ancora.

—Jason, quel che è fatto è fatto. Lascia stare. Devo tornare a casa e la strada è lunga. Sbrighiamoci— so a cosa si riferisce e io non voglio che ci sbrighiamo. Rimango in silenzio mentre Jason manda via suo padre in malo modo. Lui si alza e guarda la figlia, ma abbassa subito lo sguardo e se ne va senza dire niente. Non ha nemmeno chiesto scusa per i suoi errori. Come si fa a essere così crudeli con il proprio sangue?

CHIAMAMI PER NOMEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora