Mariasole's point of view
Quello che avevo imparato dormendo da Alberto era che ogni volta mi sarei svegliata prima di lui, sempre, perché lui dormiva come un sasso per sentire la mia e la sua sveglia che ogni mattina suonavano insieme.
«Buongiorno amore» sorrise entrando in cucina per poi baciarmi le labbra.
«Ti sei svegliato prima del previsto» scherzai camminandogli vicino mentre si preparava il caffè.
«Ammetti di avere poca fiducia in me» si finse offeso mentre mettevo la tazza nel lavandino.
«Oh beh si quello pensavo fosse ovvio» risi mentre andavo in bagno a prepararmi.
Prima di mettermi in questa situazione con Alberto, ero abituata ad andare in agenzia con abiti non poco formali, come tailleur gessati, scarpe alte, ed altre cose del genere, abitudine che persi totalmente, assimilando lo stile "barbonesco" di Albe ogni mattina.
«Piove» dissi guardando fuori dalla finestra e lo sentì borbottare dal bagno.
«Cerca di fare entro oggi» lo rimproverai mentre uscivo in balcone per fumarmi una sigaretta.
Rimasi a contemplare la pioggia, mi piaceva tanto.
La pioggia milanese era diversa da quella pugliese che ero sempre stata a vedere, perché era più buia, fitta e rancorosa.
I clacson echeggiavano nell'aria e, pur non avendo guardato in strada, riuscì a capire che il traffico avrebbe rallentato la nostra tabella di marcia più di quanto già non fossimo in ritardo.~•~
Arrivammo in studio zuppi, mentre il cielo iniziava a sbiadirsi nel momento in cui avevamo toccato il pavimento dell'ingresso.
«Chiamala sfiga questa» risi chiudendo l'ombrello.
«Immagina se fossi venuta con i tacchi» rise il moro.
«Mi rendevano più professionale» dissi dandogli una leggera spinta e lui rise.
Prendemmo l'ascensore e ci guardammo in silenzio, entrambi reprimendo il bisogno di un bacio.
Una volta al nostro piano prendemmo entrambi due strade opposte, senza neppure salutarci.
Nessuno dei nostri colleghi doveva sospettare niente, perciò, di comune accordo, avevamo deciso che in determinate situazioni dovevamo far finta che l'altro non ci fosse.
Le occhiate maliziose delle mie colleghe zitelle mi bucavano la pelle, era una sensazione che avevo iniziato a provare da quando io ed Alberto avevamo iniziato a venire con una sola macchina a lavoro, quindi con le stesse tempistiche.
Diedi un rapido buongiorno generale e mi chiusi nel mio studio come il giorno prima.
«Mariasole vuoi qualcosa per colazione?» mi sorrise Federica, la ragazza più giovane nel nostro ufficio.
«Un caffè macchiato, grazie Fede» le sorrisi e lei mi congedò con lo stesso sorriso.
Accesi il computer e, con mia sorpresa, le mail nuove non erano troppe, quindi mi concentrai su quelle che avevo abbandonato il giorno prima.
Nonostante fosse la cosa che più odiavo fare, gli avvenimenti della sera precedente mi dettero una dose di felicità sufficiente ad affrontare la giornata del migliore dei modi.
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eravamo da me e?||Tananai
Fanfictionlavoravano insieme, per questo lei non poteva. una sera il vino rosso le aveva annebbiato la mente, erano finiti da lei e? *questa storia non ha nulla di vero, l'unico personaggio reale è albe, per il resto è tutto frutto della mia immaginazione* bu...