chapter 10;

225 5 5
                                    

Mariasole's point of view

Mi svegliai da sola e, in un primo momento andai nel panico.
Sentì lo stomaco contorcersi per tutte le paranoie che mi stavo facendo.
Mi nascosi sotto il piumone, sperando di trovarlo lí, ma nulla, di Albe nemmeno l'ombra.
Mi veniva da piangere, mi sembrava di star vivendo in un film.
Non riuscivo ancora a ben comprendere come stavano andando le cose fra noi due, ma lasciavo che le mie emozioni facessero il loro corso, che si mischiassero con le sue e che dessero vita a qualcosa, anche se non sapevo bene cosa potesse prendere vita da quelle emozioni.
Dopo cinque minuti di panico mattutino, mi tranquillizzai sentendo il campanello.
Corsi ad aprire e, come immaginavo, era proprio Albe, con un sorriso da ebete stampato in viso ed una bustina in mano: era andato a prendere i cornetti.
«Hai appena visto un fantasma?» rise entrando in casa.
«No, assolutamente» roteai gli occhi fingendo di non essere andata nel panico per non averlo visto accanto a me nel letto.
Lui annuí poco convinto ed io preparai due tazzine di caffè.
«Stavo pensando a Sanremo» mi disse tirando un morso dal suo cornetto alla nutella.
«Sono tutta orecchie» feci lo stesso sedendomi di fronte a lui.
«Per la serata duetti che ne diresti se chiedessimo a Biagio Antonacci?» mi propose.
A quella domanda i miei occhi s'illuminarono.
«Sei un genio!» sorrisi felice «Conosco il suo manager, potrei contattarlo questo lunedì» gli dissi e lui annuì tutto contento.
«Pensavo di inventarmi qualcosa e poi fare una cover con lui» mi spiegò la sua idea.
«Ci starebbe molto» feci spallucce «E per la tua canzone?».
«Quella è top secret» rise «Sappiamo solo io ed il produttore» buttò giù la tazzina di caffè; non ci aveva messo nemmeno un po' di zucchero.
«Io rimango pur sempre la tua manager!» scherzai mettendo le tazzine nel lavandino.
«La manager mi organizza solo gli impegni» mi prese in giro cingendomi la vita con le braccia.
Mi voltai verso di lui: era andato a casa a cambiarsi.
Lo abbracciai e sentí il profumo del suo ammorbidente invadere tutto il mio corpo.
Mi bació la testa e rimanemmo in silenzio.
Sembrava come se io e lui avessimo bisogno di star zitti per dirci le cose carine che ci dovevam dire, come se le parole non sarebbero servite quanto credevamo.
Era bello ascoltare i nostri silenzi, erano carichi di cose da dire.

eravamo da me e?||TananaiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora