chapter 20;

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Mariasole's point of view

«Ho visto la mail di vostra figlia qualche giorno fa e sono rimasta incantata dalla sua voce» sorrisi ai genitori dopo essermi presentata.
«Luna ha sempre avuto una passione per la musica» mi rispose il padre accarezzando la schiena di sua figlia.
«Hai mai provato a comporre qualcosa?» chiesi gentilmente alla ragazza dai capelli blu.
«Butto giù qualcosa ma mai niente di serio, mi sembra sempre tutto troppo banale» arrossì vagando con lo sguardo per il mio ufficio.
«Devo dire che il tuo nome d'arte calza a pennello però» cercai di metterla a suo agio «Se credi di non saper comporre abbiamo tutta una troupe disposta ad aiutarti con strumenti e ghost writers s'è necessario, così da porerti aiutare a trovare un tuo stile ben preciso. Che genere di musica ascolti?».
«In genere indie, ma non credo di avere uno stile preferito» si grattó la nuca.
Le sorrisi, la mia premura era quella di farla sentire a suo agio in quel momento.
Volevo che la penna scorresse rapida sul foglio di carta stampata del contratto che avevo già preparato, volevo sentirmi responsabile per la nascita di qualcuno.
Lasciammo le burocrazie come ultimo argomento ma, nonostante questo, i genitori della ragazza si dimostrano più che disponibili verso la mia offerta di lavoro, contenti di vedere i sogni di propria figlia iniziare a realizzarsi.
«Allora ci vediamo la prossima settimana in studio, Honey Moon» sorrisi alla mia nuova discepola accompagnandola verso la porta vetrata per uscire dallo studio.
«Allora?» mi chiese Federica porgendomi un bicchiere di caffè.
«Hanno accettato!» sorrisi felice.
«Ci tenevi così tanto a farle realizzare il suo sogno?» mi chiese girando il cucchiaino di plastica nel caffè.
«So cosa vuol dire vedere i propri sogni realizzarsi» dissi «E se posso fare in modo che anche i suoi diventino realtà non ho intenzione di tirarmi indietro».

Tornai a casa esausta e di Alberto neanche l'ombra; casa sembrava tremendamente vuota senza di lui.
Mi tolsi i tacchi a spillo che avevo brillantemente indossato quella mattina e mi fiondai sotto alla doccia, per poter lavar via la tensione che mi aveva avvolta per tutto il giorno fino all'arrivo della mia nuova promessa della musica.
La vibrazione del mio cellulare mi riportó sulla terra mentre spalmavo la crema sul viso: era Alberto.
Diceva che non dovevo aspettare che rientrasse perché aveva un po' da fare quella sera e sarebbe stato meglio se fossi andata a dormire senza di lui, avrebbe fatto sicuramente tardi.
Risposi al messaggio con un semplice "ok" abbellito da un cuoricino rosso e avvolsi i capelli in un turbante dopo averli spazzolati con cura.
Mi preparai la cena e guardai un film, tutta sola.
Non mi ero mai resa conto di quanto essere soli potesse essere così rumoroso.



my space
da quanto tempo non scrivo un my space?
non lo so nemmeno io
come state?
spero tutto ok
non aggiornavo da un po' di giorni così ho deciso di pubblicare un nuovo capitolo per ogni storia online
ho caricato online una nuova ff, su hawks di my hero accademia, se vi interessa fateci un salto, ma prima vi invito a leggere le "istruzioni" che, come sempre, lascio nella descrizione dell'opera
in questi giorni sto scrivendo molto, sono tremendamente ispirata, appena possibile ci saranno delle novità belle succulenti😋😋😋😋😋😋😋
bacini a tutti, vi voglio bene

eravamo da me e?||TananaiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora