chapter 17;

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Mariasole's point of view

Quel giorno in ufficio avevo ufficialmente terminato tutte le mail che attendevano risposta: chi in cerca di collaborazioni, messaggi di amore di fan impazzite, ma una sola aveva un contenuto fuori dall'ordinario e dai messaggi che ero solita leggere.
Una ragazza dall'indirizzo mail un po' insolito chiedeva di ascoltare l'allegato video che aveva inserito all'interno della mail.

"Salve.
Sono una cantante emergente e, per il momento, mi sto dilettando nella registrazione di cover come audizione per ogni casting che mi capita sotto gli occhi.
Ci terrei che facciate ascoltare a Tananai la cover di questa sua canzone, "Abissale", che ho preparato in molto tempo.
Sarei felice che l'ascolti, non attendo per forza una risposta, nel frattempo mi divertirò sognando che l'abbia ascoltata.
Grazie della vostra (ipotetica) collaborazione.

Luna"

Ascoltai con gusto la sua cover, cullandomi sulle note di una canzone che conoscevo molto bene, ma che da una voce femminile sembrava avere tutt'altro colore.
Non risposi alla mail di quella ragazza, ma salvai il video su una chiavetta, in modo da comprendere bene a casa cosa fare.
Quella sera dovevo dormire a casa di Alberto, e non ci pensai due volte a mettere il portatile nello zaino pur di poter ragionare sul messaggio di quella ragazza.
L'idea di poter "reclutare" un nuovo talento mi faceva vibrare ogni angolo del corpo, facendomi sentire entusiasta come poche cose al mondo.
Avevo iniziato la mia carriera da manager da a ma la pena due anni, di cui un anno l'avevo passato facendo l'aiuto manager- anche detta porta-caffè e portaborse -, mentre il secondo l'avevo dedicato completamente ad Albe, che sorpresa più grande non mi poteva dare.

«Cosa succede manager?» mi sorrise Alberto mentre entravo in macchina con un sorriso larghissimo.
Aspettai qualche secondo per rispondergli, poi feci un profondo respiro e sorrisi ancora prima di parlare entusiasta.
«Devo farti sentire una cosa» dissi prendendo il computer dallo zaino e poggiandolo sulle mie ginocchia.
Inserì la chiavetta e lasciai che il video partisse.
Lui rimase in silenzio ad ascoltare le note angeliche di quella ragazza sulla sua canzone, mentre a me scendeva l'ennesima lacrima di commozione ascoltando la sua stessa melodia.
Rimanemmo in silenzio a fissare il video di lei all'interno dello studio, cantando vicino al microfono.
Terminato il video mi voltai verso di lui, sembrava contento quasi quanto me.
«Sai per caso come si chiama sui social?» mi chiese iniziando a seguire la mia stessa ondata di energia.
Scossi il capo.
«Torniamo a casa ed inizieremo questa nuova missione» rise lui mettendo in moto e prendendo la strada per casa sua.

eravamo da me e?||TananaiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora