"Maro, non potete capire l'infarto che ci eravamo presi"
Eravamo nel padiglione, Travis e Castore avevano le mani intrecciate mentre io e Connor ci guardavamo complici.
"Vedere l'autobus che sfrecciava verso la spiaggia dove abbiamo mangiato, vedervi sempre più lontani, mi sono messo a piangere dalla paura." Disse Travis guardandoci male, ma sorrideva.
Connor scoppiò a ridere "eddai Trav! Era solo un innocuo scherzetto"
"Gli scherzi li fai con me, non contro di me" battibeccò Travis."Hey hey tranquillo amore!" Lo fermò Castore baciandogli la guancia "non è successo nulla di male, stanno bene e ci stiamo anche noi."
Travis arrossì, Castore quando voleva sapeva come farlo tacere.
Senza pensarci, si baciarono. Io e Connor li guardammo con gli occhi a cuore."Hey voi due! Andate a prenderci da mangiare" disse Travis spingendo dolcemente Connor.
Alzai gli occhi al cielo sorridendo, presi Con per un braccio e lo trascinai dalla mensa."Possibile che dopo un mese sia ancora offeso con me?" Si lamentò Connor.
Sospirai "sai com'è Travis, ci tiene a te"
"Si ma anche io ho la mia vita. Non posso mica andare a vivere con loro!" Esclamò frustrato, prendendo l'insalata per se."Quello no, ma Con, calcola anche che siete cresciuti da soli, solo voi due. Magari ha paura che vi allontanate involontariamente"
Connor riflette, poi mi sorrise "magari hai ragione...magari gli parlo appena potrà."Gli sorrisi "trova sempre un minuto per te Connor. Lo sai"
Lui annuì. Poi raggiunse Travis col vassoio in mano.
Io mi fermai a guardarli. Sembravano così teneri quei tre. Erano la mia seconda famiglia. Anche se avrei dovuto considerare di più la prima.Papà lo vidi in sogno, mi disse che non potevamo vederci, se no accadrebbe lo scandalo.
Passavo tutte le mattine con i miei fratellastri, Micheal Yew mi prese davvero sotto la sua ala, e mi protesse da ogni minimo insulto, anche solo con uno sguardo.Col tempo conobbi meglio il mio gemello, più passavano i giorni più mi rendevo conto di quanto fosse fondamentale nelle mie giornate.
Riusciva a capirmi più di chiunque altro (a parte Connor) sapeva cosa volevo, come se se lo sentisse.Ad un tratto sentii dei rumori provenienti dal tavolo con i miei amici. Scacciai via i pensieri e mi avvicinai, Connor sbuffava con le braccia incrociate, era seduto scomposto, sembrava si volesse sdraiare.
Castore lo guardava arrabbiato, non avevo la più pallida idea del perché lo fosse, ma di sicuro Connor aveva combinato qualcosa.La conferma la ebbi quando vidi Travis, guardava il fratello deluso. Aveva le lacrime agli occhi.
Andai a sedermi vicino a Connor, che alla mia vista si sedette meglio. "Si può sapere che succede?""Succede che il tuo fidanzatino ci tratta male a cazzo!" Disse Castore indicando Connor.
Mi resi conto che entrambi stavamo arrossendo, prima che potessi dire qualcosa Travis intervenne, pur guardando Connor "Casto, non parlare male. Connor ha solo risposto male"
"E ti ha insultato" lo interruppe Castore, facendo al più piccolo uno sguardo omicida.
"Insultato?" Chiesi sconcertata, non credevo che Connor insultasse suo fratello, mi diceva sempre quanto ci tenesse.Connor non mi guardò, alzò lo sguardo su Travis e Castore, come se volesse sfidarli.
"Ho soltanto detto che sei patetico! Insomma mica muoio se stiamo lontani due giorni! La tua paura è inutile e stupida" sputò."Hai paura Trav?" Chiesi io, cominciando a capire.
"Trav ha il timore del-" iniziò Castore
"Non me frega un cazzo del tuo timore! È stupido. Anzi sai che c'è? Me ne vado!" Urlò Connor.
"Dove vai?" Dicemmo tutti e tre. Seppur con toni diversi.
"Me ne vado da sto campo, mi sono rotto di vederti ogni giorno!" Rispose questo, mise a posto il vassoio e si allontanò.
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La figlia del Sole [Percy Jackson ff]
FanfictionDai tempi più antichi, i semidei crescevano dal loro genitore mortale, per poi andare al campo mezzosangue per allenarsi contro i mostri. Cosa accadrebbe una di loro non volesse crescere il proprio figlio e lo lasciò a quello divino? Questo fu ciò c...