"...tu che ne pensi, Rosellina?"
La voce di Silvia mi arriva da lontano, quasi ovattata.
"Ro? Ehi? Ma mi stai sentendo o no?".
Uno schiocco di dita a pochi centimetri dal mio naso mi fa sobbalzare. Volto lo sguardo verso destra, stupita, e vedo Silvia guardarmi con aria spazientita.
"Cosa?", balbetto, confusa.
Non mi sono nemmeno accorta che mi stesse parlando. In effetti mi rendo conto che negli ultimi minuti non ho per niente fatto attenzione alla partita di carte che stiamo portando avanti da quasi tutta la sera, insieme a Gemma e Kubra.
"Ma si può sapere che c'hai? È tutta la sera che stai con quella faccia", Silvia fa uno sbuffo e continua a fissarmi, inclinando la testa da un lato come fa di solito quando sospetta qualcosa di strano.
"Quale faccia? Tengo solo questa", borbotto, afferrando a caso una carta dal mio mazzo e buttandola nel mezzo del tavolo.
"Abbiamo finito la partita dieci minuti fa, Rosa...ha chiuso Silvia". Gemma mi lancia un'occhiata divertita e fa un sorriso.
"Guarda che lo so", mi affretto a ribattere, punta sul vivo "Mi sono solo distratta un attimo"
Silvia sta per ribattere qualcosa ma all'improvviso nella sala comune scoppia un boato e quasi casco giù per lo spavento dalla sedia sulla quale sono appollaiata.
A quanto pare i ragazzi hanno terminato l'ennesimo torneo di biliardino perché urlano e sbraitano come se avessero vinto il mondiale di calcio. Tra il vociare confuso sento chiaramente la voce Edoardo mandare affanculo il povero Milos e capisco che fanno parte della squadra sconfitta.
In effetti Edoardo non è da biasimare, visto che Milos ha la straordinaria capacità di ciccare ogni colpo gli capiti a tiro. Non capisco perché si ostini a fare squadra con lui, in effetti, dato che ogni volta che mi è capitato di giocare in coppia con Milos ho sempre perso miseramente.
Sento Silvia e Kubra ridere mentre guardano Beppe cercare di calmare la squadra dei vincitori "Si, bravi, bravissimi, adesso però smettetela di fare tutto sto bordello".
Pino è praticamente arrampicato sulle spalle di Di Salvo e gli sta sbaciucchiando la testa mentre anche tutto il resto del gruppo che aveva assistito alla partita li circonda menando pacche e botte da destra a manca.
Sento una morsa fastidiosa all'altezza del petto, mentre incrocio per un attimo lo sguardo di Di Salvo.
È lì che se la ride insieme agli altri, godendo del suo momento di gloria, i capelli spettinati da tutte le pacche che Pino gli sta dando sulla testa.
Non sembra per niente uno a cui hanno appena attentato la vita, anzi...
I suoi occhi rimangono con insistenza ancorati nei miei, mentre sorride e urla insieme al resto dei compagni.
Provo una fitta di vergogna e di rimpianto mentre distolgo velocemente lo sguardo da lui.
Per il resto della giornata ho cercato di pensare il meno possibile a quanto è successo nella dispensa...
Non mi preoccupa il fatto che ci abbia visto Tonino e che possa spifferare tutto a Maddalena o Beppe.
E non mi importa nemmeno di quello che possono pensare gli altri compagni, soprattutto quel cesso di Mimmo, che non perde mai l'occasione di tenermi d'occhio, come se sapesse benissimo quale sia il mio intento...
Mi preoccupano il mio stupido cuore e il mio stupido cervello, che a quanto pare hanno deciso di avere una sorta di ribellione adolescenziale e si divertono davvero molto a ripropormi in loop ogni dettaglio di ogni scena come se fosse un film e come se lo stessi rivedendo per l'ennesima volta sullo schermo di un cellulare.
![](https://img.wattpad.com/cover/335661078-288-k545590.jpg)
STAI LEGGENDO
I mostri che ci portiamo dentro - Carmine e Rosa - Mare Fuori
RomanceFanFiction Rosa e Carmine - Mare Fuori Rosa e Carmine. La loro storia di odio. La loro storia d'amore. Rivisitazione della storia dei Piecurosa