Stasera ci sarà la commemorazione organizzata dai genitori di Gaetano. Verrà Tonino e mangeremo tutti insieme la pizza in cortile. Nell'aria sembra esserci quasi un clima di festa.
Nella nostra cella, Silvia e Kubra si stanno preparando come se fosse un normalissimo sabato sera di uscita con le amiche.
Io sono seduta sul mio letto, con le gambe a cavalcioni, mentre aiuto Silvia a piastrarsi i capelli.
"So' contenta pe stasera. Ce vuleve proprij na serata nu poche diversa!", commenta lei, osservando il mio lavoro dallo specchietto che si è fatta prestare da Maddalena "Bellissimi piccrè. Se vi sposate, tu e O Piecuro potete aprire un salone di bellezza...".
Le tiro uno scappellotto che le scompiglia tutti i capelli e lei risponde con un pizzicotto sulla mia gamba.
"Come sto?", chiede Kubra, uscendo dal bagno, indossando una magliettina gialla e un paio di jeans.
"Splendida, amore", le risponde Silvia "Ti piace il mio top, invece?".
Silvia come suo solito è spettacolare, potrebbe decidere di indossare un sacco della spazzatura e starebbe bene lo stesso.
"E' quello che hai comprato a Capri?", domanda Kubra, avvicinandosi alla finestra e accendendo una sigaretta.
"No, è uno di quelli di mia mamma. Lei ha un sacco buon gusto", dice Silvia, sorridendo. Poi mi da un bacio sul ginocchio e si avvicina a Kubra per condividere la sigaretta "Tu cosa ti metti, Rosellina?"
Allargo le braccia, indicando il top e i pantaloni della tuta che ho indosso.
"Hai intenzione e veni' conciata accussi'?", protesta Silvia, lanciandomi un'occhiata esasperata.
"Uarde ca magnamme semplicemente 'a pizza a cortile. Nun amma ji' a ballare...", sospiro, alzando gli occhi al cielo.
"Nun si ne parle, o Piecuro stasera adda cadere ai tuoi piere", dice Silvia, con voce risoluta. Si avvicina al mio armadio e infila dentro la testa.
"E poi il Piecuro è già caduto ai suoi piedi", commenta Kubra, facendomi l'occhiolino "Pino dice che non lo sopporta più, non parla d'altro..."
Arrossisco, mentre il mio cuore accelera i suoi battiti "Piantalaaa"
"Ma è tutto nero qui dentro?", interviene Silvia, sempre con la testa dentro il mio armadio.
"Comme 'a mij anima", borbotto, saltando giù dal letto e avvicinandomi a lei.
"Ma se hai gli occhi sognanti e la faccia più colorata del tuo nome", ride Kubra, prendendomi in giro.
"Questo è carino", dice Silvia, tirando fuori una maglia, ovviamente nera, ma con le scritte fatte dai brillantini e le maniche a sbuffo in organza "Con i leggings neri e rosa, che dici?"
Annuisco e alzo le spalle.
"Dai sbrigati, vatti a cambiare. Poi ti sistemo i capelli con la piastra".
Faccio come mi dice, perché è molto meglio assecondare Silvia che mettermi a discutere con lei.
Quando Maddalena viene a chiamarci ci uniamo al gruppo delle ragazze che sciama fuori dalle camerate. Sento lo stomaco brontolare ma temo che ci vorrà ancora un po' di tempo prima di mangiare, perché da quello che ho capito le pizze le dobbiamo cucinare noi.
Sento una fitta di eccitazione che dovrebbe essere dovuta alla serata ma che so benissimo essere legata a qualcos'altro...
Tra poco rivedrò Carmine.
Passeremo la serata insieme.
Mi lascio scappare un sorriso che viene subito notato ovviamente da Silvia.
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I mostri che ci portiamo dentro - Carmine e Rosa - Mare Fuori
RomansFanFiction Rosa e Carmine - Mare Fuori Rosa e Carmine. La loro storia di odio. La loro storia d'amore. Rivisitazione della storia dei Piecurosa