Capitolo quindici (Sens)

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«Sei sicura sia una buona idea?»

Aria aveva smesso di spingerlo dalla schiena e aveva cominciato a tirarlo per mano come una bambina che aveva visto un giocattolo.

Poco dopo si trovarono davanti all'arena e si diressero verso l'entrata, dove li aspettava una lunga fila per entrare ma che scorreva molto velocemente.

Quando fu il loro turno di prendere il biglietto gli venne chiesto dal bigliettaio se erano lì come spettatori o per partecipare.

«Io come spettatrice, lui per partecipare!» rispose Aria.

Sens stava quasi per perdere la pazienza, non sapeva neanche come funzionava, «potrei almeno sapere come funziona?».

Il bigliettaio lo guardò stranito, tutti sapevano come funzionava l'arena in quella città.

«Quando arriverà il tuo turno, dovrai fare tre combattimenti di fila, ci sarà una breve pausa tra un combattimento e l'altro, la difficoltà sarà sempre più elevata ed è raro che qualcuno superi il primo combattimento, quindi buona fortuna».

Dopo avere acquistato il biglietto per Aria e iscritto Sens i due si separarono. Aria si diresse sugli spalti nella prima fila in basso e Sens andò in una specie di sala d'attesa.

Insieme a Sens c'erano altre dieci persone, ognuno di loro sembrava sicuro di sé, ma a Sens non sembravano poi così forti.

Poco dopo s'iniziò, il cancello fatto di sbarre che separava la sala d'attesa dall'arena si aprì e il primo guerriero lo attraversò, mentre una specie di presentatore annunciò la sua scesa in campo. Dall'altra parte si aprì un altro cancello dal quale uscirono tre bestie che ricordavano delle tigri, ma erano grosse almeno il doppio, il pelo era verde con strisce nere e gli occhi erano rossi.

Il guerriero aveva con sé una lancia con la quale provò a infilzare una delle tigri, se così si potevano chiamare. La lancia colpì l'animale ma non andò per niente in profondità, la sua pelle e i muscoli erano troppo resistenti e mentre cercava di tirare fuori la lancia, fu assalito dalle altre due tigri. Iniziò a chiedere aiuto e da un altro cancello a lato dell'arena uscirono fuori sei domatori che riuscirono ad allontanare gli animali e a salvare il poveretto.

Il resto degli incontri non fu molto diverso, tra chi si ritirò subito e chi fu portato via in barella, non ci mise molto ad arrivare il turno di Sens.

Le tigri erano sempre lì dal primo incontro, ormai erano sdraiate a terra annoiate, però appena Sens gli si avvicinò saltarono in piedi. Una di loro si fiondò su di lui con un balzo e Sens la evitò facilmente, un'altra invece provò ad azzannarlo da dietro, tuttavia il ragazzo gli tirò un potentissimo calcio poco prima di essere morso. La tigre volò lontana di almeno quattro metri e ci mise un po' prima di rimettersi in piedi, quando ci riuscì rinunciò ad attaccare nuovamente. Le sue compagne esitarono a farsi avanti, fino a quando una di loro tornò nuovamente all'attacco con un altro morso. Anche stavolta Sens schivò il colpo, rispondendo a sua volta con un potente pugno al fianco della tigre. Nessun'altra si fece più avanti, anzi indietreggiarono lentamente.

Ormai non aveva più senso continuare, le tigri avevano perso ogni voglia di tornare all'attacco così i domatori rientrarono nell'arena per farle rientrare nella gabbia dietro al cancello. Sens venne proclamato vincitore del primo incontro, la prima vittoria della giornata.

Il pubblico acclamava il vincitore e la persona più rumorosa lì in mezzo era Aria, che continuava a urlargli dalla prima fila mentre lui la ignorava per la vergogna.

Sens riattraversò il suo cancello e rientrò nella sala d'attesa, aveva venti minuti prima del prossimo incontro. Adesso nella sala era da solo, tutti i partecipanti prima di lui se ne erano andati, chi messo meglio e chi peggio.

Farti tornare da me (Revisionato, Completato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora