Capitolo Dieci (Rio)

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Rio e gli altri avevano preso la stessa direzione presa da Alex la sera prima, con la differenza che Alex aveva sbagliato strada andando troppo a ovest, mentre loro senza saperlo avevano percorso la strada giusta andando dritti.

Proseguirono fino a che il terreno non divenne arido e sabbioso, fino a trovarsi davanti a quello che aveva tutta l'aria di essere un grosso canyon. Davanti a loro c'erano diversi sentieri che davano al suo interno.

«Penso sia meglio fare il giro largo, potrebbe esserci chissà cosa lì dentro», suggerì Sens.

Kana si rifiutò subito di seguire quel consiglio, se l'uomo che cercavano si fosse rifugiato lì dentro lo avrebbero perso completamente.

«Ha tutta l'aria di essere un labirinto... preferivo quando c'era solo prato», intervenne Aria.

Rio nel frattempo era distratto dal suono di qualcosa che strisciava, ma non capiva da dove provenisse.

Evan sostenne Kana dicendo che anche per lui era meglio cercare dentro, così decisero di scegliere per votazione. Stavano per alzare le mani quando Sara sentì qualcosa strisciare sotto i suoi piedi.

«Che schifo!»

Sara sbatte il piede per terra come a voler schiacciare quella cosa. Dalla sabbia calpestata, iniziò a sbucare fuori la testa di un grosso serpente che fece quasi cadere Sara a terra. Uscì tutto il corpo e si rivelò essere un serpente gigante.

Nonostante la stazza, il colpo di Sara l'aveva sentito, la forza fisica della ragazza così come quella dei suoi compagni era veramente molto elevata. Il serpente sembrava confuso e molto arrabbiato.

«Ne arrivano altri tre!» gridò Aria.

«Sembra quasi il campo di casa mia in estate», se ne uscì Evan scherzando.

«Non penso che a casa tua i serpenti siano così grossi», rispose Kana.

I ragazzi durante la battaglia si divisero in gruppi da due a causa dei movimenti e degli attacchi poco prevedibili dei serpenti.

«Ehi Sara! Perché non provi con un altro calcio in testa? Prima ha funzionato», gridò Evan alla compagna da lontano.

«Vuoi dire che l'ho fatto arrabbiare io?»

I ragazzi continuavano a difendersi come meglio potevano, ma quando iniziarono a venire fuori altri serpenti i ragazzi vennero sparpagliati in tre gruppi e furono costretti a scappare per sentieri diversi dentro il canyon.

Rio e Sara avevano preso uno dei sentieri sulla destra, ma due dei quattro serpenti continuarono a inseguirli. Correvano senza sapere dove stavano andando mentre cercavano di seminarli, per loro il terreno era insidioso ma i serpenti si muovevano agilmente lì in mezzo. Rio provò a lanciare un sasso in testa a uno dei serpenti mancadolo. Il serpente a sua volta spalancò la bocca e cercò di divorare il ragazzo. Rio però riuscì a bloccare la parte superiore della bocca con le braccia e quella sotto con una gamba, riuscendo così ad evitare le zanne di poco.

L'equilibrio precario lo fece cadere a terra, ma non mollò la bocca del serpente per quanto scomoda fosse quella posizione. Rio cercò di sfruttare la situazione facendo aprire al serpente la bocca il più possibile per slogargli la mandibola, ma le ossa sembravano non voler cedere data l'elasticità della bocca e a complicare le cose ci si mise l'altro serpente che stava per andare in aiuto del suo compagno. Rio non sapeva come liberarsi da quella brutta trappola, ma poi sentì qualcosa di caldo colare sulle braccia. Iniziò a temere che fosse il veleno che gli colava addosso, ma appena guardò vide che era il sangue del serpente e che Sara con il suo pugnale aveva trafitto l'animale nella parte superiore della bocca. Doveva aver subito qualche danno al cervello, poiché morì sul colpo lasciando la presa su Rio che uscì subito dalla bocca del serpente.

Farti tornare da me (Revisionato, Completato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora