Capitolo Ventuno

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Alex si reggeva a malapena in piedi, lo scontro con Chris più la discesa lo avevano completamente esaurito e procedeva barcollando in mezzo alla nebbia, inoltre lo scenario che aveva intorno non era certo dei più incoraggianti.

«Immagino che alla fine ho fatto tanta strada per nien...»

Dei passi in mezzo all'acqua interrupperò i suoi pensieri.

«Chi c'è?» urlò.

«Ti stavamo aspettando Alex, oggi sarà una giornata affollata da queste parti».

«Chi sei? Come sai il mio nome?»

Dalla nebbia uscì un uomo alto, con un lungo mantello bianco alle spalle e una spada a due mani d'orata, che teneva dentro al fodero che portava al fianco sinistro. Il volto dell'uomo era sorridente, però in quel momento non era molto rassicurante.

«In realtà non so molto di te, diciamo solo che l'equilibrio del mondo mi fornisce le informazioni necessarie per valutare la tua pericolosità. Conosco un po' del tuo passato e qualcosina sul tuo futuro prossimo».

Alex per quanto stremato e confuso si mise in guardia, pensò che probabilmente quella persona era lì per fermarlo.

«Dimmi chi sei e cosa vuoi?»

«È inutile che ti metti in guardia, anche se tu fossi in ottima forma non potresti fare niente contro di me. Comunque diciamo che io sono un guardiano, un esecutore speciale».

«Un esecutore? Sei diverso da quello che ho visto qualche giorno fa».

«Certamente! Gli altri esecutori sono solo delle anime maledette sin dalla loro nascita, che si nutrono della tristezza degli uomini fino a uccederli. Esistono da quando sono nati gli esseri umani anche se non sono così tanti, ma contrariamente a come si può pensare sono diffusi in tutto il mondo anche se nascosti. Io sono uno dei più antichi esecutori o meglio lo ero trecento anni fa, ora sono un guardiano di questo luogo».

Alex rimase perplesso, «se esistete da quando sono nati gli uomini e tu sei il più antico non puoi avere solo trecento anni».

«I guardiani cambiano ogni quattrocento anni. Ora ci sono io e tra cento anni al mio posto verrà l'esecutore più antico in quel momento, che verrà trasformato dall'equilibrio del mondo nel prossimo guardiano. Quando dopo quattrocento anni scade il tempo di un guardiano, questo diventa un anima normale e trova la pace».

«Sinceramente non ci ho capito molto, so solo che la parola guardiano mi preoccupa...»

«Non temere, effettivamente ti sto solo facendo perdere tempo», detto ciò il guardiano si spostò e con un gesto della mano lo invitò a passare.

«Che significa?»

«Puoi passare, giù in fondo c'é qualcuno che vuole parlare con te».

Alex era sempre più confuso, non capiva se quello che aveva davanti era un amico o un nemico.

«Mi fai passare così? Non provi nemmeno a fermarmi? Che guardiano sei?»

«In altre circostanze dovrei fermarti, ma ora non c'è alcun bisogno. Forza vai!»

Alex decise di ascoltarlo e lo superò senza staccargli gli occhi di dosso. Continuò a proseguire barcollando più di prima, pensava che forse stava per cadere in una trappola o forse quel guardiano si stava solo prendendo gioco di lui e ora era diretto nel nulla più totale.

Andò avanti ancora per poco prima di cadere a terra senza forze, non riusciva più ad andare avanti, era stremato dalla discesa, la costola che Chris gli aveva fratturato gli faceva troppo male e anche il colpo di quando lo aveva schiantato contro l'albero cominciò a farsi sentire. Stava per perdere i sensi o forse peggio.

Farti tornare da me (Revisionato, Completato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora