Alex e Azzurra erano usciti dalle pianure dell'eternità già da un giorno. Da Air city avevano preso un treno che li aveva condotti a Tiral, un paesello lontano con un'altra stazione dei treni.
I due salirono di nascosto sul treno per Tosuk, ormai le ultime monete erano state spese per il treno ad Air City. Poco dopo essere saliti a bordo Azzurra si addormentò accanto ad Alex, stavolta senza il rischio di essere attaccata nel sonno da qualche mostro.
Il viaggio durò quattro ore, Alex fu ansioso per tutto il tragitto. Cosa avrebbe detto ai genitori di Anna una volta tornato? Gli avrebbero permesso di vedere la bambina? Sua figlia avrebbe voluto vederlo?
I due scesero dal treno, il sole era alto e scottava, per le strade non c'era anima viva a quell'ora. Alex ricordava perfettamente tutte le strade, dopotutto il paese non era cambiato per niente dall'ultima volta in cui c'era stato, le case e le strade erano sempre uguali. Anche il ponte dove aveva incontrato Anna era lo stesso, Azzurra scese nel fiume per rinfrescarsi la faccia prima di tornare al passo con Alex.
Ci misero poco ad arrivare di fronte alla porta della casa di Anna. Alex esitò un po' prima di riuscire a bussare. Subito dopo si sentirono dei passi dietro la porta e venne ad aprire una signora di mezz'età.
«... buongiorno signora Lewerf...»
La signora guardò attentamente il ragazzo.
«Alex... non ti fai vivo da tanto».
«Lo so... sono successe tante cose, non dovevo andarmene via così in fretta».
Il corridoio dietro la porta era privo di finestre e con la luce spenta era avvolto nell'ombra, tuttavia ad Alex sembrò di distinguere una piccola testolina che faceva capolino da una porta in fondo.
«Vuoi entrare? Ci sono delle cose che dovresti sapere prima di andartene».
Alex accettò l'invito e sia lui che Azzurra vennero accompagnati in cucina dalla madre di Anna.
«Chi è questa bambina?» domandò la signora.
Azzurra si presentò da sola e Alex aggiunse che l'aveva adottata non molto tempo fa, durante uno dei suoi viaggi. La signora rimase molto sorpresa dalla notizia e non sepeva cosa dire al riguardo data la situazione.
«Vuoi un bicchiere d'acqua piccola? Oggi fa terribilmente caldo fuori», chiese la signora Lewerf provando a fare un sorriso.
Azzurra annuì e dopo aver riempito un bicchere d'acqua dal lavandino lo porse alla piccola. Nel frattempo dalle scale in corridoio si sentì scendere qualcuno che subito dopo aprì la porta della cucina. Alex si girò per vedere chi fosse e si trovò davanti al padre di Anna, il signor Lewerf.
L'uomo fissò Alex qualche istante poco prima di aprire bocca, «sei venuto a prenderti la piccola Emy?»
La madre di anna si alzò di scatto dalla sedia, «non gli ho ancora detto niente!»
«Dovresti sbrigarti a dirglielo prima che se ne rivada di nuovo!»
Alex fece finta di non capire, «dirmi cosa?»
La signora sospirò, «poco prima che Anna morisse ha dato alla luce una bambina... tua figlia».
Alex dovette fingere di essere sorpreso in quel momento, non era il caso di raccontare che era già venuto a saperlo da Anna stessa e che si trovava lì proprio per quel motivo.
Il padre di Anna continuò la storia, «se tu non te ne fossi andato così all'improvviso... dovevi prenderti le tue responsabilità...»
«Posso vederla?» chiese Alex.
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Farti tornare da me (Revisionato, Completato)
RomanceDa una parte un ragazzo disperato che cerca di trovare il luogo dove vita e morte coincidono per riportare in vita la moglie morta qualche anno prima. Dall'altra un gruppo di giovani guerrieri d'elite che devono evitare che qualcuno alteri l'equilib...