Capitolo Venti (Rio)

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La mattina era arrivata e il sole era sorto già da qualche ora, quasi tutti si alzarono, ma ci volle un po' per svegliare Rio dopo quello che era successo durante la notte. Il capitano spiegò tutto quello che era successo agli altri, che non nascosero che anche a loro sarebbe piaciuto venire.

Camminarono circa un'ora, prima di vedere davanti a loro una lunga striscia d'alberi e vegetazione.

«Ormai ci siamo. Tenetevi pronti sento la presenza di qualcuno dietro a quegli alberi!» allertò gli altri il capitano.

Tutti avanzarono lentamente dietro al capitano e una volta superati gli alberi videro una persona a terra con un brutto squarcio sul fianco destro, aveva perso molto sangue ma respirava ancora.

«Tu sei il tizio dell'altra volta!» esclamò Rio.

«È vero sei quello che ci ha attaccato fuori dalle montagne!» seguì Sara.

«Non mi sembra poi così pericoloso adesso...», fece notare Sens.

Chris alzò lentamente la testa e guardò i presenti.

«Ma guarda... ci sono i due dell'altra volta» disse affannosamente.

Il capitano si avvicinò a lui, «sembra che anche tu abbia creato qualche problema ai miei ragazzi... perché sei ridotto così?»

«Io volevo fermarlo... e lui mi ha ridotto così».

Tutti capirono subito che stava parlando del loro bersaglio, ovvero Alex.

«Dov'è andato adesso?» domandò il capitano.

«Giù di sotto credo... se mi aiutate possiamo fermarlo... è un assassino... un ladro... è pericoloso...»

Ormai Chris cominciava ad avere parecchie difficoltà a parlare, le forze lo stavano abbandonando.

«Non si può certo dire che tu sia diverso!» urlò Rio contro Chris.

«Sarà anche pericoloso, ma quando ha avuto l'occasione di farmi fuori non l'ha fatto. Tu invece oltre a provare a uccidere noi hai provato a uccidere una bambina!» gridò Sara furiosa.

In quel momento calò il silenzio, nessuno sapeva cosa dire, solo dopo un po' il capitano ruppe il silenzio, «Aria prova a curarlo, Kana, Evan e Sens se Aria avrà successo voi resterete qui a sorvegliarlo finché io, Aria, Rio e Sara non torniamo.

Tutti accettarono l'ordine, il capitano sapeva che anche se Chris si sarebbe salvato restava comunque troppo debole momentaneamente per affrontare tre di loro.

Aria si avvicinò a lui e mise le mani vicino allo squarcio. Sia le mani che la ferita vennero illuminate da una luce bianca e per un attimo il sangue sembrò smettere di uscire. Aria iniziò a sforzarsi, ma era tutto inutile, lo squarcio era troppo grande e non si guariva, quella ferita era troppo per il potere di Aria.

La ragazza smise di emanare la luce dalle mani, «è inutile, non posso guarirlo...».

Chris guardò minaccioso la ragazza e mentre anche il capitano gli stava dicendo di lasciare perdere, una mano le afferrò aggressivamente il polso destro.

«Continua a curarmi! Non provare a smettere!»

Aria cercò di liberarsi dalla presa e il capitano non perse tempo ad aiutarla. Subito corse anche Sens in suo aiuto e i due la liberarono senza troppe difficoltà, sul polso di Aria erano rimasti i graffi delle unghie di Chris. La ragazza guardò i graffi e più che spaventata era arrabbiata, dovette trattenersi a non dare a Chris il colpo di grazia.

I ragazzi chiesero all'amica come stava e lei li tranquillizzò. Sens stava per tirare un calcio a Chris, infuriato per i graffi che aveva fatto alla ragazza, però venne trattenuto di peso dal capitano che poco dopo diede l'ordine di andare da un'altra parte.

Farti tornare da me (Revisionato, Completato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora