Capitolo Diciasette (Rio)

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Ormai era quasi calata la sera, Rio e gli altri stavano girando per la città in cerca di un bel posto dove passare la notte. Chiedendo informazioni in giro erano venuti a sapere che verso il centro della città c'era un posto molto costoso, frequentato principalmente dalla gente ricca della città per passare la notte comodamente e mangiare a cena del buon cibo.

Quando arrivarono notarono che l'edificio non era grande come se l'aspettavano, aveva due balconi sopra l'ingresso principale e un tetto spiovente contrariamente ai tetti piatti che aveva ogni edificio della città. Non aveva un insegna, probabilmente tutta la città conosceva quel posto e non aveva bisogno di nomi.

I ragazzi entrarono dentro trovandosi in una sala non molto grande e vuota con molte decorazioni in legno alle pareti e qualche poltrona qui e là. In fondo alla sala c'era un bancone con dietro una donna che saluto gentilmente i ragazzi e gli chiese se volevano restare lì per la notte.

«Penso di sì, è questo il posto dove i ricconi vengono a divertisi?» chiese Sens.

La signora guardò i ragazzi in modo strano, forse sia per i vestiti che indossavano sia per il fatto che Sens aveva fatto una domanda così scontata per lei, «sì è questo... abbiamo i letti più comodi della città, dell'ottimo cibo, una sauna, la piscina nel piano di sotto e... » «Aspetti aspetti! Siamo qui solo per cenare e dormire», la interruppe Sens temendo l'elevato costo del posto.

«Magari dopo cena potremmo dare un'occhiata alla piscina però», suggerì Evan parecchio eccitato dall'idea di farsi un bagno.

«Anche a me l'idea non dispiacerebbe», concordò Rio.

«Finitela voi due! Volete lasciare Sens da solo per divertirvi in piscina? Lui non può mica farsi il bagno con il braccio in quello stato!», li rimproverò Kana.

«Per me non c'è problema, potrei comunque andare con loro, magari mi siedo a bordo piscina invece di fare il bagno», disse Sens.

Aria che da prima si sentiva triste e in colpa per Sens abbassò lo sguardo e Sara propose ai ragazzi la Sauna al posto della piscina, dato che lì non c'era il bisogno di nuotare.

Alla fine optarono solo per la cena e prenotarono una stanza per i ragazzi e una per le ragazze.

Le loro camere si trovavano su al terzo piano e in entrambe trovarono degli abiti bianchi sui letti, fatti con una stoffa molto leggera. Prima di indossarli si fecero tutti una doccia finalmente. Rio sotto l'acqua iniziò a pensare a Sens che aveva sconfitto due Sovrani e Evan uno. Sapeva che solitamente poteva contare sulla sua resistenza fisica e anche se era effettivamente arrivato sesto agli esami, il divario tra lui e i suoi compagni non era molto elevato, tuttavia dopo gli ultimi combattimenti iniziò a credere il contrario.

Rio uscì dalla doccia e il prossimo a doversela fare era Sens, ma venne bloccato dai due amici prima di entrare in bagno.

«Perchè non ti sei fatto guarire il braccio da Aria?» domandò Rio mentre Evan attendeva una risposta in silenzio.

«Lei sapeva che c'erano due Sovrani nell'arena e non mi ha detto niente, quella è pazza!»

Evan iniziò a ridere, «è soltanto Aria, sai com'è fatta, si è messa in testa questa cosa che devi conquistarla sconfiggendo i Sovrani e ha trovato l'occasione ideale».

«Evan ha ragione, ha sempre fatto così... anche se stavolta ha esagerato», ammise Rio.

«Non so cosa dire, poteva almeno informarmi del pericolo...»

«Se ti avesse informato saresti entrato nell'arena?» chiese Rio.

Prima che Sens potesse rispondere Evan riprese la parola, «ma tu sei veramente sicuro che non ti piaccia neanche un po'? Ti lamenti sempre però non la allontani mai veramente! Sei sicuro di essere sincero con te stesso?»

Farti tornare da me (Revisionato, Completato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora