CAPITOLO TERZO

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Christelle

Dopo il caffè mi sento rinata.
Devo cercare assolutamente l'aula di artistica, ma come?
La campanella suona ed io sono ancora appoggiata al muro come un' ebete.
Sentendo l'avviso dell'inizio della lezione mi affretto verso la piantina delle aule infissa sulla parete opposta a quella sulla quale poggio.
Mentre cammino in fretta faccio ben attenzione a dove poso i piedi guardando il pavimento, per evitare di cadere nuovamente.
Indosso delle scarpe nuove color azzurro, in tinta con la mia maglietta cielo ed i miei jeans blu.
Dopo aver finalmente capito in che direzione si trova la mia meta, la raggiungo.
Accanto a me un ragazzo alto e biondo sta praticamente correndo.
Oh, a quanto pare frequenterà la mia stessa lezione!
Mi siedo al primo banco notando con rammarico che i posti in cui avrei potuto nascondermi meglio sono già occupati.
Accanto a me si siede il ragazzo biondo.
Nell'aula cade un silenzio d'imbarazzo nel veder entrare una donna a malapena vestita, con uno sguardo assente e degli occhiali decisamente troppo grandi per il suo viso asciutto.
La donna si siede sulla cattedra incrociando le gambe e ci rivolge un sorriso a trentadue denti.
Il suo sguardo si trasforma da perso a quello di una bambina curiosa.
"è la pazza!"
"oddio è tornata questa.."
"è quella di cui ci avevano parlato!"
un brusio cantilenante si impossessa dell'aula.
"L'ho avuta lo scorso anno, anche se appare un po' particolare, è davvero brava ad insegnare!"
Dice il biondo rivolgendosi a me.
"non giudico dall'aspetto.."
rispondo facendo spallucce
"si non intendevo..."
non finisce la frase.
Mi rendo conto di essere stata abbastanza sgarbata.
"scusami, non ce l'ho con te"
"Hey, tranquilla"
Mi ammonisce sorridendo.
"Mi chiamo Andy, tu sei?"
"Nuova"
"Nuova..insolito come nome!"
"no, cioè.. scusa, mi chiamo Christelle, ma mi sento estremamente fuori posto, essendo appunto nuova.."
"Tranquilla, questa scuola sa spaventare chiunque"
Mi accarezzo nervosamente il palmo della mano con le unghie cercando di non scoppiare a ridere.
Ma ridere per cosa? Christelle, Christelle, stai proprio impazzendo.
Andy fa si che tra una battuta e l'altra l'ora scorra abbastanza piacevolmente.
L'insegnante non ha fatto altro che presentarsi e parlare di se per tutta l'ora;
ora sono a conoscenza del fatto che si chiama Giorgia, ha tre gatti, un criceto e vorrebbe un coccodrillo.. onestamente non ho ascoltato il resto, Andy mi ha distratta praticamente per tutto il tempo.
"Ma qual'è il vostro problema?"
Ma cosa?
"Torna in dietro signorino"
risponde Andy ad un ragazzo appena entrato nella stanza.
È magro e slanciato, sarà alto un metro e novanta ed ha tanti ricciolini cascanti sulla fronte.
Ridono.
Ma cosa c'è da ridere?

Michael

E come ho potuto constatare già questa mattina nella cucina di casa mia, le vecchie abitudini persistono: l'insegnante entra in aula con dodici minuti di ritardo.
La prima lezione viene dedicata alle presentazioni, e avendo con dispiacere appena scoperto che Peter ha deciso di non proseguire gli studi alla Castel, sono costretto a passare l'ora senza nessuno che conosca.
Solo la brunetta nell'angolo in fondo mi pare di aver già intravisto in corridoio, non ricordo onestamente.
Sono le 8:43, ancora diciassette minuti? Dio mio, non reggo!
Devo muovermi.
Il professor Addams è davvero palloso quando ci si mette!
Acchiappo il mio borsone ed esco dall'aula fingendo un mal di pancia improvviso.
Decido di cercare Andy, sembrava davvero ansioso di iniziare la lezione di artistica circa un'ora fa, quando si è alzato dal divanetto con gran fretta, senza nemmeno salutarmi.
Cosa ci sarà mai di tanto speciale?
La professoressa Giorgia Seppard, non ci posso credere!
Inizio a ridere come un cretino ricordando un fatto accaduto l'anno prima.

***
13 ottobre 2014
Andy mi regge il gioco con il professore di arte scultoria, mentre fingo di aver accidentalmente ingoiato una delle matite da disegno della professoressa Seppard.
Perché lo faccio? Beh, per passare il tempo, credo.
Adoro fare il coglione con Andy, un mese che frequentiamo le stesse lezioni e già sento di volergli un gran bene.
Fingo un conato di vomito mentre il mio amico tiene il palmo posato sulla mia fronte fingendo di sorreggermi.
Il professore sta andando in panico.
Due bidelli già accorrono in mio soccorso, quando la professoressa Seppard fa capolino sulla porta con un'espressione imperturbabile.
Il professore ha praticamente acquistato un colorito bluastro, sono sul punto di fingere le convulsioni..
"Le mie matite sono tutte qui, le ho appena contate signorini.
Ma qual'è il vostro problema?"
Andy scoppia in una rumorosa risata ed io non posso fare a meno di seguirlo a ruota..
***

Qual era il nostro problema?
Forse i tre giorni di sospensione successivi lo sono stati.
Non ricordo da cosa era nata quell'idea, so solo che oggi più di allora adoro scherzare con Andy, ed adoro Andy.
Come tributo ai tempi passati decido di fiondarmi davanti alla professoressa Giorgia ed esordire dicendo:
"Ma qual'è il vostro problema?"

CASTLE ~ MikaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora