Christelle
15 settembre 2015
Sono le 4:00 del mattino e io ancora non dormo.
Come già ieri ti ho accennato, ho davvero molta paura.
Nuova scuola, nuove persone.. nuove preoccupazioni.
Tra circa due ore la sveglia annuncerà il momento di alzarsi.
Alzarsi da cosa se sono già in piedi, ansiosa e sudata fradicia?
Diciamo che annuncerà l'inizio di una stressantissima giornata scolastica.
Non che non sia felice della grandiosa opportunità che mi è stata offerta!
Chi non vorrebbe vincere una borsa di studio per una delle più grandi scuole artistiche del mondo?
La Castle comprende ogni genere di fantasia artistica conosciuta al mondo: puoi essere uno scultore, un poeta, un musicista o persino un fumettista, in qualunque caso sapranno apprezzare le tue doti.
Tutto quello che conta in fondo è che tu ne abbia.
Ma cosa ne vuoi sapere tu?
Sei solo un diario, uno stupidissimo diario.
Se fossi una persona non mi ascolteresti, nessuno lo fa.
Perché quindi dovrei sperare che alla Castle a qualcuno importerà di me?
Non sarà così, e questa prospettiva non è affatto incoraggiante.
Ora credo sia arrivato il momento di dormire.. anche se come puoi immaginare è praticamente impossibile che riesca a farlo ;)
Buona notte stupido diario, in fondo sai che non lo dico con cattiveria, sei la mia unica fonte di sfogo!h. 6:25
Il fastidioso suono della sveglia mi annuncia che il momento è arrivato.
In realtà non è affatto tragico come risveglio, considerando che sono praticamente pronta.
Esatto, non ho chiuso occhio.
Che senso avrebbe avuto restare nel letto aspettando che il culo mi divenisse quadrato?
Sento un verso eccheggiare nel vano scala..
Oh, è Caterina che mi incita a "darmi una svegliata".
Sentire la sua voce stridula e odiosa pronunciare il mio nome di prima mattina non è affatto piacevole.
Scendo frettolosamente la stretta scalinata che accosta la mia stanza e saluto con un cenno del capo Caterina prima di lasciarmi alle spalle la porta di casa spalancata, assieme a quella sensazione di disagio che sento racchiusa in essa.
Caterina è la mia madre affidataria, anche se chiamarla madre o addirittura mamma non rientra nei miei piani, ne presenti ne futuri.
Era la compagna di mio padre prima che lui morisse, ha deciso di tenermi con se sino al compimento dei miei diciotto anni per il semplice fatto che in questo modo avrà un tetto sulla testa assicurato, nulla di più ci lega.Michael
Sento il cuore pulsarmi nel petto ad una velocità più elevata del normale.
Altro che droga, mi bastano un pianoforte e la mia voce per portarmi fuori.
*tock*
Vedo cadere a terra una delle pantofole di mio fratello, subito dopo averla sentita aderire alla mia nuca.
Fortuné non è molto felice di sentirmi cantare alle 7:00 del mattino;
e come lui credo non lo siano gran parte dei miei vicini di casa, ma a me questo non importa più di tanto.
Gli rendo la ciabatta fingendo indifferenza e mi infilo un maglioncino color mandarino, dopo essermi alzato dallo sgabello di fronte al pianoforte.
La cucina è ancora vuota, a quanto pare le vecchie abitudini persistono: sono l'unico a sapermi alzare dal letto con un briciolo di entusiasmo.
Bevo velocemente una bella tazza di caffè latte, mi poso lo zaino sulla spalla e saluto a gran voce chiudendomi la porta di casa alle spalle.
Senza aspettare risposta alcuna inizio a correre in direzione della Castel, non vedo l'ora di ricominciare.
Ho diciannove anni, è il secondo anno che la frequento essendo stato accettato al compimento dei miei diciotto anni.
Inciampo cadendo quasi a terra, cazzo.
Mi ricompongo e decido di concentrarmi sulla strada che sto percorrendo, preferirei non arrivare a scuola il primo giorno con acciacchi da caduta o i capelli più spettinati di quello che già sono.