Capitolo 5

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Blake POV

Passai quella notte sveglio.
Passai quella notte sveglio a guardare il mio angelo mentre dormiva beatamente, senza ancora credere di averlo trovato una seconda volta dopo averlo perduto per tempo che era sembrato infinito...

Continuai ad ammirare i suoi lineamenti addolciti nel sonno e ogni volta che arricciava il naso all'insù o faceva una minuscola mossa, un sorriso sciolto si formava sulle mie labbra; non potevo evitarlo, era bellissima. I capelli azzurri erano sparsi su tutto il cuscino, più corti dell'anno prima. Notai qualche tatuaggio e piercing nuovi sul suo corpo-un teschio con metà faccia floreale sulla coscia, il nome di Sam sulla nuca e una scritta sulla clavicola.
"I'm outta time"
Ecco cosa diceva la frase...o meglio, la canzone.
Quella canzone...
Mi ricordava qualcosa...qualcosa di speciale... Non riescivo a...
....un attimo...
Cristo! Come avevo fatto a dimenticarlo? Quella era la canzone che mi aveva cantato quando ci eravamo appena conosciuti!
Cazzo!
Dovetti trattenermi dallo scuoterla per svegliarla e chiedere conferma; invece, mi limitai a coprirmi la faccia con le mani per soffocare la mia risata esterica.
Quella frase è la prova che non aveva mai smesso di amarmi, anche se non ne avevo mai dubitato. Ad un tratto tutto ció che metteva in dubbio l'amore che provava per me era sparito; le mie credenze preconcette sul fatto che mi tradiva erano diventate certezza dell'onestà e fedeltà che aveva continuato ad avere nei miei confronti anche dopo ció che era successo.
Certo, sapevo che era stata con altri, lo sapevo bene; ma sapevo ancora meglio che gli altri erano solo un mezzo per dimenticare me, anche se solo per piccoli secondi.
Hope era così e non potevo cambiarla; non volevo cambiarla.
Era forte, ma quando arrivava davanti ai problemi, preferiva affrontarli con ciò che le riusciva meglio, ovvero sesso e alcool...

All'improvviso allungó il braccio verso la mia parte in cerca di qualcosa; la sua mano toccó il mio petto e salì lentamente fino a stringermi la nuca.
Allora mi avvicinai lentamente attirandola il più delicatemente possibile a me , facendo attenzione a non svegliarla. Affondó la testa nel mio petto e il suo repiro scaldó immediatamente la mia pelle nuda; si rannicchió contro di me.
Alzai il lenzuolo sopra i nostri corpi fusi e la tenni stretta a me come non facevo da tempo.
Non volevo dormire , non volevo sprecare quella notte meravigliosa , ma i miei occhi iniziarono a protestare e la stanchezza ebbe la meglio. Così, intrecciando le nostre dita, chiusi le palpebre e caddi nel sonno.

HOPE POV

Aprii pigramente gli occhi iniziando già a sentire l'atroce mal di testa dovuto alla sbronza del giorno prima.
Sentii un paio di braccia attorno a me e sbuffai frustrata dall'idea di essere finita ancora a casa da uno sconosciuto. Di sicuro non si trattava di Luke, semplicemente perché si muoveva talmente tanto nel sonno che avrei percepito la sua presenza anche quando dormivo...
Allora alzai il viso per dare un'occhiata al ragazzo e quasi ebbi un infarto nel trovare un Blake che mi osservava con un sorrisetto e uno sguardo divertito.
"Buongiorno raggio di sole..."
"Ma che cazzo!" Sbottai spingendolo via con tutta la forza che avevo prima di scendere dal letto. Abbassai lo sguardo sul mio corpo e fui sorpresa di trovarmi vestita, in una delle sue maglie peró.
"Oh mio Dio! Oh mio Dio!" Entrai in panico guardandomi intorno.
"Hope, rilassati... Ieri eri talmente ubriaca che sei svenuta, cosí ti ho portato quí visto che non trovavo il tuo amichetto," spiegò scendendo dal letto e rivelando il suo fisico ben allenato, coperto solo da un paio di boxer. Un fiato mancò i miei polmoni..
"Abbiamo scopato?" Chiesi prendendomi la testa fra le mani.
"Sí..."
"Cosa?! No no no! Non posso averlo fatto! Oh mio Dio!!" Iniziai a camminare avanti e indietro, maledicendomi per aver bevuto ieri.
"Tu!" Gridai indicandolo con il dito mentre camminavo furiosamente nella sua direzione.
"Come cazzo hai osato farlo ? Hai approfittato del mio stato per scoparmi come se fossi una puttana!" Gli urlai contro sentendo la rabbia crescere in me mentre lo spintonavo con tutta la forza che avevo.
"Tesoro, non dire cosí, sai che non farei mai una cosa del genere. Io ho provato a fermarti...ma tu eri troppo eccitata e ubriaca per farlo..." Si giustificó cercando di calmarmi.
"Non mi toccare! Bastardo! Ti odio! Ti odio fottutamente tanto!"
"Beh...ieri non dicevi cosí..."
"Che intendi dire? Cosa ho detto?"
"Hai detto che mi ami ancora, e che sei disposta a ricominciare da capo..." Disse guardandomi con un espressione sincera. Avevo veramente detto questo? Ero cosí tanto ubriaca?
"Oh e ovviamente tu ci hai creduto! Se ti amassi ancora, non odierei me stessa in questo momento per essere andata a letto con te."
"Oh avanti Hope, ti conosco meglio di chiunque altro, so che sei solo troppo orgogliosa."
"Sai che ti dico? Fottiti. Non provare mai più ad avvicinarti a me, e questa volta sono seria. Ne ho abbastanza di te e dei drammi che hai causato nella mia vita, perciò ti prego, se c'è anche una singola briciola di umanità dentro di te, lasciami andare e non rendere le cose oiù difficili..." Supplicai con tono più calmo. Supplicavo lui, ma in realtà supplicavo me stessa di ricompormi e non stare a sentire quello che avrebbe detto. Sapevo che non si sarebbe arreso tanto in fretta e sapevo anche che una parte di me non voleva che lo facesse...
Lui era ancora parte della mia vita e non potevo negarlo, per quanto questo potesse causarmi danni.
"Hope...tu non hai idea di quanto ti abbia cercato, non puoi nemmeno immaginare... Ho trascorso notti , settimane, mesi interi a disperarmi sulla tua improvvisa scomparsa e nessuno delle persone che ti conoscevano voleva dirmi dove eri andata. Ti sei cancellata da ogni social network , hai cambiato numero di telefono, ti sei trasferita , non mi hai lasciato nessun indizio per trovarti..." parló guardandomi con occhi pieni di dolore; un dolore che non potevo di certo ignorare, nonostante ci avessi provato...
"...allora ho pensato che forse avrei dovuto darti tempo, ed è ciò che ho fatto. Te l'ho dato e nel frattempo ho sofferto la tua mancanza come so che tu hai sofferto la mia...

Da quando non ci sei più nella mia vita vivo con un vuoto dentro di me, e non so te, ma io sono stanco di vivere con il vuoto. Ho bisogno che ci sia tu a riempirlo...." Finì portando entrambe le mani sulle mie guance , accarezzando il mio viso dolcemente tra le sue dita.
Potevo sentire le barriere che avevo costruito negli ultimi mesi cadere lentamente di fronte alla pena che leggevo nei suoi occhi; ma non potevo lasciarli crollare, non così facilmente...
Potevo fare tante cose per dimostrargli che di lui non mi importava nulla, ma a quale scopo? Farlo soffrire? Non ce ne era bisogno, la sua sofferenza era la stessa ad alleggerire la rabbia che provavo fino a pochi minuti prima. Allora perché avrei dovuto fingere di fregarmene quando in realtà lui era ancora il centro del mio mondo? Non era ormai abbastanza averci provato per più di un anno senza alcun successo?
"Blake..." Sussurrai veramente indecisa sul da fare. Non ero pronta a perdonalo ancora, ma non volevo nemmeno fargli intendere che non ci fosse più speranza per ciò che c'era tra di noi.
"Non ti sto chiedendo di perdonarmi ora, in questo momento...lo so che c'è bisogno di altro tempo per far tornare tutto come prima, ma almeno...non lo so...dimmi come stanno le cose, dimmi che ci credi ancora in noi...in me..."supplicó ora accarezzando i mie capelli, il viso inchinato a pochi centimetri sul mio.
"Blake...io..."provai a parlare senza alcun successo. Non avevo neanche le parole per descrivere ciò che mi passava per la mente...
"Ti prego, ti chiedo solo di darmi l'opportunità di sistemare tutto...non ti deluderò..."
"Lo hai già detto una volta..." Affermai abbassando lo sguardo sul pavimento tristemente; dargli una seconda opportunità equivale al vivere con la paura di essere ferita di nuovo; ne valeva la pena?
"Lo so lo so, ma questa volta è diverso...questo volta lo dico perché ti amo e non posso più vivere senza di te..."
"Sono così confusa...non riesco a pensare..." E il mal di testa non aiutava di certo.
"Non devi decidere ora, prenditi il tuo tempo; possiamo parlarne quando ti sentirai pronta per farlo, promettimi solo che ci penserai?" Mi morsi il riportando lo sguardo sui suoi occhi, poi annuii.
"Devo andare ora," affermai nervosamente.
"Promettimi che ti rivedrò," chiese allarmato raggiungendo le mie mani con le sue , prima di stringerle.
"Te lo prometto," risposi sinceramente, rivolgendogli un minuscolo, quasi inesistente sorriso.
L'espressione preoccupata e stressata sul suo viso si rilassó e fu rimpiazzata da una sollevata. I suoi pollici accarezzarono i bordi delle mie mani e il suo viso si abbassó ancora di più sul mio viso. Le sue labbra erano vicine alle mie, la distanza era di giusto qualche centimetro. Si protese di più per baciarmi, ma un blocco psicologico mi fece voltare leggermente la testa, facendo le sue labbra toccare solo l'angolo della mia bocca.
"Posso...avere i miei vestiti?" Chiesi imbarazzata sciogliendo le mie mani dalle sue e indietreggiando .
"Oh...uhm...certo..." Rispose dirigendosi verso l'armadio , per poi aprirlo ed estrarre il mio vestito e le scarpe col tacco.
"Ti lascio cambiarti, poi ti porto a casa," Affermó prima di lasciare la stanza. Mi cambiai velocemente nel mio vestito e presi le scarpe in mano.
Per quel giorno ero confusa abbastanza. Avevo bisogno di ragionare, lucida, e la sua presenza non faceva altro che fottermi il cervello.
Così, invece di permettergli di accompagnarmi, filai via dalle scale antincendio e mi infilai nel primo taxi che si era fermato per me...

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