Capitolo 6

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Teddy' pov

"Kylie! Kylie! Fermati!" Richiamai la riccia che correva in mezzo alla folla di studenti per evitarmi.
Continuò a camminare di fretta ignorandomi come se non sentisse i miei richiami.
Erano passati giorni dal giorno in cui ci eravamo baciati, e se pensavo che quel bacio avrebbe cambiato le cose in meglio , mi sbagliavo di grosso..
Infatti, dal momento che era uscita da quella porta non si era più fatta vedere. Aveva persino iniziato a saltare i corsi che avevamo in comune...

Appena svoltò l'angolo la seguii.
Il corridoio era deserto, dunque ne approfittai per afferrarla dal braccio e fermarla, inchiodandola al muro senza lasciarle alcuna via di fuga.
Spalancó gli occhi per la sorpresa mentre cercava di regolare il suo respiro.
"Che vuoi?" Chiese provando a spingermi via senza alcun successo.
"Mi stai evitando."
"Non sei così importante," ribattè subito. I miei nervi iniziarono a prendere la mano..
"Smettila."
"Di fare che?"
"Di fare la stronza; non ti si addice. "
"Chi ti dice che faccio la stronza ? Fai così tanta fatica ad accettare che una ti rifiuti?"
"Non dicevi così quando mi stavi cavalcando l'altro giorno," la zittii, facendola deglutire prima di spostare lo sguardo altrove. Ne approfittai per avvicinarmi di più a lei, appoggiando i palmi contro il muro agli angoli della sua testa, in modo da intrappolarla.
"Mi stavo solo divertendo," disse acida.
"Ma davvero?"
"Sì."
"Bene...allora perché non divertirsi più spesso...?" Sussurrai lentamente sulle sue labbra, sentendo il suo cuore battere con forza contro il mio petto.
"Non fare così..." Provó a fermarmi poggiando le mani sul mio petto.
"Cosí come?" Mi avvicinai ancora di più, sfiorando la sua bocca con la mia.
"Mi stai manipolando..." sussurró fissando le mie labbra come se morisse dalla voglia di baciarle.
"Lasciati manipolare allora..."
E fu allora che allungó leggermente il collo premendo delicatamente le labbra contro le mie. Ricambiai immediatamente posando le mani sui suoi fianchi mentre le sue dita andavano ad allacciarsi dietro al mio collo.

Il bacio fu soffice, ma la passione non era trascurata.
Continuai a baciarla ad occhi chiusi, mordicchiandole il labbro inferiore con tutta la delicatezza del mondo e un debole gemito uscí dalle sue labbra.
Mi staccai un secondo per respirare, cosí come fece lei.
"Ti stai cacciando nei guai, lo sai vero?" Mi domandò continuando ad accarezzare i capelli sulla nuca.
"Probabile..." Feci spallucce rivolgendole un sorriso.
"Che cosa vuoi Theodore? Sono seria, non voglio essere un'altra di quelle che ti porti a letto..." disse guardandomi dal basso con i suoi occhi marroni enormi.
"Potrei essere solo tuo, devi solo dirlo..."
"Non ti conosco nemmeno, non so cosa voglio....so solo che..."
"Che?"
"Come ti comporti con me...mi fa sentire come-"
"So cosa stai per dire. Ma giuro che non è così, non sono mai stato così ossessionato da una persona prima e-"
"Stavo per dire speciale. Mi fai sentire speciale, quando in realtà non sono neanche un quarto di quello che potresti avere..." confessò tristemente e finalmente la sentii aprirsi con me.
"Non dire così, tu sei speciale e non dovresti aspettare di sentirtelo dire da me per capirlo. Vedi altre ragazze per l'Hardvard con così tanti tatuaggi e capelli grigi ?" Le chiesi facendola sorridere leggermente.
"Mi piaci Theodore, mi piaci tanto...ma non voglio illuderti. Sono troppo complicata , non farei altro che causarti problemi..."
"Possiamo iniziare con l'essere amici almeno?" Proposi pensando già ad un modo per farle cambiare idea. Pensò per qualche secondo poi si rivolse a me .
"Sì...direi che amici va bene."

Hope p.o.v.

"Non ci posso credere..." Disse Luke a corto di parole quando gli raccontai cos'era successo da Blake.
"Nemmeno io...non posso credere di essere finita a letto con lui, mi sento così stupida..."
"Sei stupida!" Mi rimproveró scattando in piedi.
"Come diavolo hai fatto a farti prendere per il culo ancora ? Quello che ha fatto non è bastato per farti capire che razza di persona è?" Sbottó arrabbiato.
"Ero ubriaca, non mi ricordo nemmeno di averlo fatto," mi giustificai passandomi nervosamente la mano tra i capelli.
"Ti ha detto altro?" Chiese camminando avanti e indietro.
"No," risposi non volendo discutere su ció che mi ha detto prima che me ne andassi.
"Sicura?"
"Sì!"
"Bene. Mi prometti che farai attenzione? Non voglio che ti faccia del male ancora..."
"Te lo prometto," dissi per tranquillizzarlo. Sospiró, poi si avvicinó a me e mi diede un abbraccio.
"Accompagno Jenna a fare shopping, vuoi venire?"
"Per sta volta passo, ho il turno al negozio."
"A dopo."
"Ciao."

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