Capitolo 4

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N/A: Finalmente sono riuscita a finirlo 🙏

Allora, un piccolo messaggio per chi ancora segue questa storia: voglio chiedere scusa per averci messo tanto, ma è stato un periodo in cui questa storia non mi ispirava più , quindi mi sono concentrata di più sulle altre. Tuttavia, prometto che con un pò di tempo riuscirò a finire anche questa.
Per coloro che mi "minacciano" di eliminare la storia se non aggiorno, sentitevi liberi di farlo se ci metto troppo tempo, non vi tengo un fucile addosso costringendovi a leggerla, è una vostra libera scelta.
Chi invece ha aspettato con pazienza l'aggiornamento gli rivolgo ancora le mie scuse e lo ringrazio per la pazienza :)

Buona lettura!

Hope.-
"Jenna! È arrivata la pizza!" Urlai dalla cucina, dopo aver messo i quattro cartoni sul tavolo.
"Prima io!"
"No sono arrivata prima io!" Si sentirono le urla e le risate di Jenny e Luke , che facevano la gara per prendere posto a tavola. Un sorriso comparì sul mio viso quando pensai a quanto quei due stessero legando in così poco tempo. Ormai spendevano più tempo insieme che con me, ma ero più che felice di vedere Jenna ridere e vivere una vita normale, come le sue coetanee.
"Al formaggio per Hemmo , alle patate fritte per te e due ai würstel per me," dissi distribuendo i cartoni.
"Cicciona," commentò Luke rubando un pezzo dalle mie pizze.
"Fottiti scemo."
Pranzammo insieme e guardammo un pò di tv dopo aver pulito tutto.
Quando furono le 16:00 mi alzai dal mio posto e comincia a prepararmi per il corso personale di kick boxing, che avevo iniziato a frequentare già da un paio di mesi.
"Devo andare ora, se avete bisogno chiamatemi!"
"Sí sí okay. Hai con te lo spray al peperoncino?" Chiese Luke alzandosi dal divano e venendomi incontro.
"Sì."
"Il casco?"
"Sí papà, sai che non vado mai senza."
"Okay...fa attenzione, ci vediamo dopo." Si guardó dietro per vedere se Jenna ci guardava e quando vide che aveva lo sguardo incollato a tv, mi afferrô dalla nuca e attaccó le sue labbra alle mie, baciandomi bruscamente. Sogghignai poi incastrai le dita nei bordi dei suoi jeans ricambiando il bacio.
"Quando torno ti voglio carico. Non sai che ho in mente di farti..." Gli sussurrai vicino all'orecchio, facendolo imprecare sottovoce per il pensiero.
"Ti aspetto con ansia allora..." Sogghignó stringendo il mio gluteo tra le dita prima di baciarmi ancora.

* * * *
Come sempre, arrivai di qualche minuto in ritardo. Parcheggiai la mia moto vicino all'ingresso, poi passai il lucchetto intorno alla ruota. Mi tolsi il casco lasciando i miei capelli volare spararsi insieme al vento, rimisi il borsone sulle spalle e entrai dentro l'edificio.
Superai John, il proprietario, ignorando il suo saluto e mi diressi verso lo spogliatoio. Mi cambiai velocemente nei miei soliti abiti sportivi, top e leggins attillati fino al ginocchio, insieme ad un paio di Nike da ginnastica. Legai i miei capelli in una alta coda da cavallo, presi la mia bottiglietta d'acqua e inizia a dirigermi verso la sala dove mi allenavo sempre con Travis, il mio personal trainer.
Appena entrai, lo vidi infondo alla sala, girato di spalle a mettere apposto la musica. Stranamente oggi non portava la maglia, aveva addosso solo un paio di pantaloncini da basket.
Notai come si flettevano bene i muscoli della sua schiena, la sua carnagione era più abbronzata del solito e i suoi capelli più corti e scuri. Certo, Travis non era male, ma non ricordavo fosse cosí...sexy.
"Travis. Vedo che hai fatto un pó di cambiamenti..." Scherzai, allungando le braccia dietro la schiena per fare stretching.
Non rispose, il che era strano. Invece, alzó la testa e rimase immobile al suo posto, come se ascoltare la mia voce fosse stata una cosa che non gli capitava da anni. Si voltó lentamente verso di me, e sentii il sangue seccarsi nelle mie vene appena i miei occhi incontrarono quelli della persona davanti a me. Blake.
'Deve essere un sogno, non puó che trattarsi di un sogno...'
"H-Hope?" Balbettò paralizzato.
Avevo pensato tante volte a cosa avrei detto o fatto quando lo avrei rivisto; a volte mi ritrovavo addirittura davanti allo specchio a recitare le mie battute, ma ora che era lí davanti a me, niente venne fuori.
Il mio corpo perse tutte le capacità che aveva di muoversi.
L'uomo che aveva torturato la mia anima ogni notte era lì davanti a me.
L'uomo che avevo amato con tutta me stessa; a cui avevo dato ogni parte di me....eppure questo non era abbastanza. Io non era stata abbastanza.
Sentii un liquido raggiungere i miei occhi e rischiare di scendere e solo ora ricordai l'esistenza delle lacrime, che avevo promesso a me stessa di non versare mai più per lui , neanche nelle notti più macabre....
Prese l'iniziativa e allungó un braccio verso di me come se volesse salvarmi; sciocco no? Lui, l'ancora di salvezza che avrebbe dovuto aiutarmi a non annegare nell'oscurità, mi spinse in essa e usó il suo pesó per mandarmi in una profondità senza fondo.
I suoi occhi ancora spalancati esprimevano la sorpresa nel vedermi lì davanti a lui, e io vorrei scoppiare a ridere per il piccolo scherzo del fato.
Sul serio? Era questo il mio destino?

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