Capitolo 15 - La Cooman

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~Astra~

Stellina mia,

Sono preoccupato per te. Harry Potter non ha idee su cosa sia successo? Sembra tanto la maledizione Imperius, e se c'è qualcuno sul territorio di Hogwarts che sa usarla, temo che la tua incolumità sia in pericolo. Sta facendo tutto il possibile per tenerti al sicuro, vero?

Perché Colette pensa che tu si auna veggente? Temo di non ricordare eventuali parenti che erano veggenti; gli alberi genealogici delle famiglie purosangue sono intricatissimi. Ma di certo c'è un'altra spiegazione per I tuoi sogni, se quella non ti piace.

Resta al sicuro, tesoro. Ti voglio bene.

Con affetto, Orion.

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Avevo smesso di autocommiserarmi. Qualunque cosa mi avesse detto la Cooman, sarei rimasta sana. Secondo Colette, quasi tutti pensavano che fossi impazzita durante il weekend.

Per fortuna, parlare col signor Potter mi aveva fatto tornare in me. Stavo anche iniziando ad abituarmi all'idea. Non mi piaceva affatto, ovviamente. Ma non volevo lasciarmi distruggere. Perfino Colette sembrava almeno un po' sollevata, ed Albus, Wren, e James (che ancora non avevano idea di cosa stesse succedendo) erano semplicemente felici di rivedere la vecchia me, finalmente.

E così ebbi il tempo di pensare ad altre cose.

Per esempio: eventi recenti. C'era stata un'altra missione dell'ES finita male, e due bambini di dieci anni erano finiti al San Mungo. Cecilee Hardins, una delle spie di Stillens al Parlamento che guardacaso era anche capo dell'Ufficio per L'Uso Improprio delle Arti Magiche, ne aveva approfittato per dichiarare impropria ogni forma di magia usata per scopi dell'ES, il che era già abbastanza grave. Peggio ancora, secondo Wren, il signor Potter temeva che ci fosse una spia nell'ES, a giudicare dalla sua richiesta di scoprire discretamente dove fossero piazzati gli agenti di Stillens.

Era una cosa deprimente a cui pensare, dato che non c'era assolutamente nulla che potessi fare (wow, impotenza e assenza di controllo stavano davvero diventando caratteristiche distintive della mia vita), quindi tendevo a concentrarmi su altre cose, che fossero cose più belle, o cose su cui potevo dire la mia.

Per esempio, scoprii che ero completamente a mio agio con l'idea che Albus aveva una ragazza, ormai. Poppy sembrava una bella persona. Magari in tutto questo l'avrei conosciuta meglio, il che poteva solo essere positivo. Cosa più importante, Albus sembrava felice come non lo era da tanto. Questo era buono.

Meno buono era ciò che vedevo Wren fare a James. Il fatto che erano passati quasi tre mesi ormai, da quando Zaria Hempsey aveva minacciato di ucciderla per la prima volta, e la ragazza ancora non si era decisa a dirlo a James, era abbastanza grave. Ora, però, Zaria si era messa in moto per tentare di sabotarla. Al momento stava solo pagando Nico per spiarla, e okay, ma chissà cosa poteva inventarsi se quello non avesse funzionato.

E Wren ancora non voleva dirlo a James.

Non la capivo. Okay, James aveva un caratteraccio, ma non era fuori controllo. Se solo lei avesse spiegato le sue preoccupazioni, lui avrebbe fatto di tutto per non renderle un problema. Non lo sapeva? Di certo lo sapeva.

Lui meritava di sapere. Se lei lo aveva detto ad Albus e Colette e me, doveva dirlo anche a James. Erano fidanzati, per la miseria. E, ovviamente, non sarei stata io a dirglielo. Era una cosa che doveva fare lei, anche se ci stava mettendo un po' troppo. Non era affar mio.

Ma potevo assillarla quanto volevo, bastava che James non fosse nei paraggi.

Nei giorni successivi sfruttai ogni occasione che avevo per provare a convincere Wren ad andare a parlargli, ma senza successo. In classe, le passavo bigliettini che lei bruciava sotto la scrivania. In sala comune, mettevo in mezzo l'argomento in ogni modo immaginabile, finché lei non se ne andava da Lacy ed Iris.

We Will Shine - Star of Gryffindor Libro 6 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora