Capitolo 34 - Brutti ricordi

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~Wren~

Tremavo. Troppo freddo, e la temperatura scendeva. Perché? Perché mi sentivo disperata all'improvviso?

Venivo spinta bruscamente lungo uno stretto corridoio che conoscevo fin troppo bene. Me lo ricordavo.

Era Magnus a spingermi, pensavo. Ricordavo di cosa ero spaventata, cosa pensavo potesse fare. Non stavolta. Stavolta era qualcosa di peggio.

La me di dodici anni non resistette molto, quindi non potei fare altro che guardare attraverso i miei stessi occhi mentre Magnus si allungava per aprire la porta davanti a noi, per poi spingermi nel buio. Nel freddo. Nella paura.

Vidi le sbarre in mezzo alla stanza nel breve attimo in cui la bacchetta di Magnus illuminò l'ambiente. E vedevo i Dissennatori, mezza dozzina di loro, che tentavano in tutti i modi di passarci attraverso. Non ricordo se all'epoca sapevo o meno cosa fossero i Dissennatori, ma corsi disperata contro il muro opposto, all'improvviso tremante e gemente e terrorizzata.

"Divertiti," Magnus disse, gnignandomi contro. "Tornerò più tardi, se mi ricordo." Poi la porta si chiuse, e la luce sparì.

Crollai a terra, rannicchiandomi il più vicino possibile al muro e cercando di non piangere. Tutto sembrava più tetro del solito. Potevo sentire il respiro rasposo dei Dissennatori dall'altro lato della stanza, e serrai gli occhi e mi tappai le orecchie, come se ciò potesse bloccare il rumore. Forse veniva dalla mia mente.

E all'improvviso avevo undici anni, nel bel mezzo di un corridoio buio della scuola, in piedi davanti a Rose Weasley con l'orribile sensazione che ero io il motivo per cui era stesa a terra, tremante e priva di sensi. Mi girai e corsi via.

Ma poi stavo correndo da un'altra parte, un corridoio diverso, verso una stanza che mi avrebbe dato tutto ciò di cui avevo bisogno, inclusa una via di fuga. Ma avrei dovuto pensare al fatto che avevo bisogno che nessuno mi seguisse, ed era troppo tardi e sentii i miei amici dietro di me e non c'era più nulla che potessi fare. E mi girai nonostante tutti i miei istinti mi urlassero di correre e basta e all'improvviso tutto ciò che vedevo era lo shock e il dolore e la confusione e la delusione negli occhi di James ed Astra e lui diceva, "Wren?" in quella orribile voce da cuore spezzato che mi infestò gli incubi per anni a seguire.

"Perché?"

"Mi dispiace..." La mia voce parlava, ma non la controllavo. Non potevo fermare tutto ciò, farlo andare via. "Io... Io non avevo scelta... Non volevo..."

"Come hai potuto?" Astra era furiosa, e sull'orlo delle lacrime, e all'improvviso la mia coscienza colpevole mi pugnalava al cuore con tale forza che avrei urlato se non fossi solo una spettatrice.

"Io-io non posso spiegare," dicevo. "Non ancora... Non adesso..."

"C'eri tu dietro a questo per tutto il tempo." Rabbia giusta. Me la meritavo, me la meritavo, me la meritavo.

"Io... Sì..." Ero sul punto di piangere, ma non me lo ero concesso. Non me lo meritavo.

La scena continuò. Guardai ogni dettaglio orribile, tutto ciò che feci di sbagliato, ogni occasione che ebbi per implorare perdono e aiuto, ogni occasione di restare. Ogni occasione che non colsi. Quella era la cosa più brutta di questo ricordo. Non il fatto che avevo sinceramente provato ad usare la maledizione Cruciatus, anche se era orribile. Non il fatto che Astra fosse così arrabbiata, per buoni motivi. Era il fatto che avrei potuto fare la cosa giusta, ed avevo troppa paura.

Avevo dodici anni e piangevo, rannicchiata contro il muro del sotterraneo, pregando Dio o il vuoto di far fermare tutto, farlo sparire, farlo finire, ma nulla accadde. Rimasi dov'ero, a rivivere ogni orribile momento della mia vita, dei quali ce n'erano già troppi.

We Will Shine - Star of Gryffindor Libro 6 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora