Capitolo 40 - Le nuvole Cominciano a Diradarsi

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~Astra~

Passai tutta la notte a chiedermi se avessi dovuto scrivere a mio padre e chiedere la sua versione della storia. Era qualcosa che non gli piaceva ricordare, figuriamoci parlarne con me? Probabilmente. Ma avevo bisogno di saperlo?

Probabilmente?

Al mattino, volevo l'opinione di qualcun altro. Il giorno prima, avevo menzionato ad Albus, James, e Colette cosa mi aveva detto Haverna, ma in quel momento non volevo parlarne molto. Adesso, sembravo incapace di trovare chiunque. James si era incontrato con River prima di colazione per discutere di strategie da Battitori tratte dai videogiochi. Colette era andata a cercare Haverna per trovare un buon momento per lavorare al suo incantesimo. Albus e Wren erano in un angolino a sussurrare frenetici riguardo chissà cosa. Erano venuti tardi a colazione, ed erano andati da Ciara Malfoy, tra tutti. Non so quando avevano smesso di odiarla, ovviamente, ma ero troppo distratta per preoccuparmene sul serio.

Sfortunatamente, tutti sembrarono più occupati del solito per il resto della giornata. Ovviamente avevamo le lezioni, ma poi dopo le lezioni Colette sparì per lavorare al suo incantesimo, e noi avevamo gli allenamenti di Quidditch. Dopo quello, James corse via a implorare Mackenzie per aiuto su un tema, ed Albus e Poppy passavano sempre il venerdì sera insieme. L'unica persona che sembrava disponibile era Wren, ma scoprii che non sapevo bene cosa dirle, il che era sconcertante. Non è che pensassi che non avesse buoni consigli, perché sapevo che li aveva. Li aveva sempre. Solo non volevo che provasse a trovare il lato positivo, suppongo, ed era ciò che faceva sempre. Non c'era un lato positivo. Di certo non volevo sentirla cercare di capire se c'era.

Facemmo I compiti insieme fino a cena. Mi chiese come stavo solo una volta, e quando dissi 'bene', mi lasciò in pace. Lei stessa sembrava un po' distratta, ma non posso dire che mi importasse. A malapena se ne accorse quando me ne andai prima da cena per andare a sostenere la mia punizione.

Quando entrai nell'ufficio di Haverna, lei era seduta alla cattedra e fissava il vuoto. Esitai sull'uscio per un attimo, ma lei alzò la testa, muovendo la testa come per scrollarsi di dosso dei pensieri. "Astra, volevo scusarmi. Non dovevo dirti quella cosa su tuo padre."

Feci spallucce. "Tutto a posto," dissi laconica.

"No, non è a posto." Mi indicò una delle sedie al mio fianco, e io mi sedetti. Sperai che contasse come parte della punizione. "Non credo tu fossi pronta a gestire quel genere di notizia. Non era il momento, o il luogo, o il modo in cui avresti dovuto saperlo." Strinse le labbra per un momento. "Mi puoi perdonare?"

Mi ero preparata a dire 'tutto a posto' di nuovo, ma mi fermai. Perdonarla? Mi sentivo più o meno come se mi avesse rovinato la vita, e nemmeno sapevo che era rimasto qualcosa da rovinare. Feci spallucce. "Io... Non lo so."

"Va bene. Non devi, non adesso."

Sorrise malinconica. Sembrava quasi che non mi odiasse del tutto, il che era strano. Mi mossi a disagio sulla sedia. "Possiamo solo farla finita con la punizione? Ho dei compiti da fare dopo."

"Certo, ovviamente." Haverna si alzò. "Credo che lucidare trofei fino alle 8 possa bastare."

Era meglio che mettere i libri sugli scaffali. La seguii di sotto fino alla stanza dei trofei, e finsi di non essere mai stata costretta a lucidare trofei prima d'allora mentre mi spiegava cosa dovevo fare. Poi se ne andò, ed io sospirai e mi sedetti sul pavimento. Sarebbe stata una lunga notte.

Avevo fatto metà di uno scaffale, e stavo odiando potentemente la mia vita, quando all'improvviso tutto sembrò ammantato da una sensazione di pace. Oh cazzo, pensai, poi questa sensazione di allarme fu lavata via dalla tranquillità del non pensare. Rimasi seduta per un attimo, non sentendo nulla se non una vaga felicità, poi una voce familiare mi disse di alzarmi.

We Will Shine - Star of Gryffindor Libro 6 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora