Take care

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Corsi via da quella casa, cercando di togliermi dalla testa quello che avevo appena sentito. Tenevo una mano pressata sulla bocca ed ero sicura che avrei vomitato da un momento all'altro.

"Piccola stai bene?" disse Ashton venendomi incontro con uno sguardo preoccupato. Lo spinsi via e corsi verso il cespuglio più vicino dove finalmente mi liberai. Buttai fuori tutta la bile che avevo provato quando li avevo sentiti insieme.

Una mano calda e grande si poggiò sulla mia fronte e l'altra mi avvolse i capelli in una coda.

"Va via. Non voglio che tu mi veda così." dissi prima di avere un altro conato. Lui non mi diede retta.

"Non pensare a questo. Voglio aiutarti." sussurrò dolcemente facendo scorrere delicatamente la sua mano sulla mia schiena. Dopo pochi minuti avevo finito e cercavo di riprendere aria. Rabbrividii, mi sentivo terribilmente debole in quel momento.

"Portami a casa." sussurrai con gli occhi inondati di lacrime. Lui mi guardò con aria compassionevole e annuì. Mi fece alzare e mi tenne stretta al suo fianco, come se sapesse che sarei potuta cadere per la mancanza di forze.

Mentre camminavamo frugai nello zaino e trovai un paio di salviette. Mi pulii la bocca e le mani e desideravo poter arrivare presto a casa per lavarmi. Mi sentivo incredibilmente sporca.

"Senti freddo?" disse Ashton sentendomi rabbrividire ancora una volta. Annuii, ma lui non poteva fare molto. La giornata era soleggiata e nessuno dei due aveva un cappotto. Ma nonostante questo io sentivo freddo, ma il freddo che provavo io veniva da dentro e niente sarebbe riuscito a riscaldarmi.

Arrivati a casa Ashton mi sollevò di peso tra le sue braccia.

"Dove ti porto?" chiese dolcemente.

"In bagno." sussurrai con voce flebile. Salì al piano di sopra apparentemente senza sforzo. Mi fece riappoggiare i piedi sul pavimento ma non mi lasciò andare del tutto.

"Vorrei fare un bagno." chiesi tenendo lo sguardo basso. Gli ero grata del fatto che mi era stato così vicino. Lo amavo più di ogni altra cosa al mondo ed era l'unica persona di cui potevo fidarmi davvero. Mia madre mi aveva mentito, mi aveva tradita e si era concessa di nuovo a quell'uomo. Questo mi faceva più male di una coltellata allo stomaco.

Ashton si allontanò e aprì il rubinetto lasciando scorrere l'acqua finché non arrivò alla giusta temperatura. Mi chinai sul lavandino e mi lavai i denti mentre aspettavo che la vasca si riempisse. Dovevo assolutamente togliermi quel saporaccio dalla bocca. Mi lavai per bene anche la faccia nonostante sarei entrata presto nella vasca.

"Ehi." mi sussurrò Ashton avvolgendomi tra le sue braccia da dietro. Poggiò il mento sulla mia spalla e mi lasciò un tenero bacio sul collo.

"Hai intenzione di dirmi cosa è successo?" disse preoccupato puntando i suoi nei miei attraverso lo specchio. Mi morsi il labbro e scossi la testa. Non volevo pronunciare quelle parole ad alta voce.

Sospirò sconfitto ma accettò la mia scelta. Si allontanò da me e chiuse il rubinetto. Portai le mani sul bordo della maglietta, ma Ashton m'interruppe.

"Vieni qui." disse porgendomi una mano. L'afferrai senza esitazioni. Le sue mani afferrarono il bordo della mia maglietta e me la sfilò lentamente. Non c'era malizia nei suoi occhi, ma comprensione.

"Voglio prendermi cura di te." disse avvicinandosi a me e lasciandomi un bacio leggero sulle labbra. Mi tolse il resto dei vestiti con delicatezza e mi aiutò ad entrare nella vasca. Chiusi gli occhi godendomi l'acqua calda.

"Entri con me?" gli chiesi mordendomi il labbro esitante. Annuì con un piccolo sorriso e iniziò a spogliarsi mentre io giocavo con la schiuma.

"Fammi spazio." disse dopo essersi sbarazzato di tutti i vestiti. Scivolai più avanti e lui si sedette dietro di me e fece combaciare il suo petto con la mia schiena. Poggiai la testa contro di lui e chiusi gli occhi.

Savior || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora