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Mi sentivo profondamente stanca e non volevo aprire gli occhi. Non volevo iniziare un'altra giornata, non nella situazione in cui mi trovavo. Ma percepivo che qualcuno mi toccava i capelli e mi mossi infastidita. Nonostante ciò non si fermò.

"Ashton." mormorai spingendolo via. Lo sentii ridere come una scolaretta e non potei fare a meno di sorridere.

"Dobbiamo andare a scuola." disse con voce assonnata. Adoravo la sua voce mattutina.

"Non voglio." dissi sprofondando la testa nel cuscino. Mi scoprì tirando via la coperta e urlai per la frustrazione.

"Ashton." urlai contro il cuscino. Mi diede una pacca sul sedere facendomi sobbalzare e urlare di nuovo. Gli tirai il cuscino addosso mentre lui rideva di me. Mi coprii il viso con le mani e sbuffai sonoramente.

"Adesso ti alzi?" disse cercando di non ridere. Gli lanciai un'occhiataccia.

"Okay, ti aspetto giù." disse alzando le mani in segno di difesa. Tornai a guardare il soffitto mentre lui usciva dalla stanza.

Dovevo parlare con mia madre di quello che avevo sentivo? Di certo sarebbe stato imbarazzante. Come aveva potuto mentirmi per tutto quel momento? Mi sentivo tradita, e per di più dalla persona che più stimavo al mondo. Non poteva avermi fatto questo. Sospirai capendo che quei pensieri non mi avrebbero portato da nessuna parte.

Mi costrinsi ad alzarmi dal letto e ciondolai giu per le scale sbadigliando. Un delizioso profumo riempii i miei polmoni e quando arrivai in cucina fui sorpresa di vedere Ashton ai fornelli.

"Cosa stai preparando?" chiesi con un sorrisone, sedendomi e guardandolo divertita.

"Pancakes." intonò facendomi ridere. In pochi minuti eravamo entrambi seduti con una fila di pancakes nei nostri piatti. Ci rimasero per poco perchè entrambi li mangiammo velocemente, fin troppo velocemente.

"Vado a fare una doccia." disse alzandosi dal tavolo e correndo al piano di sopra. Io sistemai tutto il casino che lui aveva combinato in cucina.

Quando finii salii al piano di sopra a vestirmi.

"Sono pronto, andiamo." disse entrando in camera, vestito con i suoi soliti skinny jeans neri e stretti una maglietta bianca. Aveva ancora i capelli umidi per la doccia appena fatta.

"Ti piace quello che vedi?" si pavoneggiò facendo un giro su se stesso. Arrossì violentemente, ma non riuscii a starmene zitta.

"Molto." mormorai con un sorrisetto avvicinandomi a lui. Lo presi alla sprovvista, lo vidi da come spalancò gli occhi. Ma si riprese subito e mi attirò tra le sue braccia. Cercò di baciarmi ma mi tirai via.

"Devo lavarmi i denti." spiegai quando vidi la sua faccia confusa e dispiaciuta.

"Ma non m'importa." disse provandoci di nuovo, ma anche questa volta riuscii a sottrarmi al suo bacio e corsi in bagno.

"A me importa." dissi prima di chiudergli la porta in faccia. Mi lavai i denti velocemente ed uscii dal bagno. Lui era giu davanti la porta che mi aspettava, così presi lo zaino e lo raggiunsi.

"Adesso posso darti tutti i baci che vuoi." dissi con un sorriso sporgendomi verso di lui. Ma lui si tirò indietro e aveva una faccia terribilmente imbronciata.

"Adesso io non ho voglia." disse aprendomi la porta. Uscii scuotendo la testa.

"Guarda che posso sopravvivere senza i tuoi baci." dissi divertita dal suo comportamento.

"Vedremo." mormorò mettendo un braccio attorno alle mie spalle, e ci incamminammo verso la scuola.

"È per caso una sfida?" dissi con un sorrisetto. Lo vidi annuire cercando di trattenere un sorriso.

Savior || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora