Forse dovevo provare a bussare alla porta per poterle parlare, invece ero stata lí in piedi per diversi minuti fissando il vuoto mentre combattevo una battaglia contro me stessa.
Bastava che bussassi alla porta e sarei riuscita a sapere la veritá. Qualcosa però mi tratteneva dal farlo e all'improvviso mi sentii così stupida per essere andata a casa di Ash. Non potevo tirar fuori le informazione dalla sua odiosa madre. Dovevo aspettare che fosse lui a parlarmene.
Che stupida.
Sospirai e feci per andarmene quando la porta si aprì. Mi congelai sul posto.
"Charlie?" una voce familiare ed irritante mi chiamó mentre le davo ancora le spalle.
Mi voltai lentamente e mi stampai un sorriso.
"Si."dissi semplicemente lanciandole un'occhiata.
"Ashton non è in casa, se è lui che stavi cercando." disse con un tono nuovo che non avevo mai sentito prima. Quasi come se fosse.. gentile?
"In realtá non stavo cercando Ashton."dissi scuotendo la testa.
"Immaginavo." disse abbassando lo sguardo sulle sue mani curate. Sembrava quasi che si sentisse in colpa, e avevo giá avuto modo di scoprire per cosa.
Ma continuavo a non fidarmi di lei. Era aberrante l'idea che lei avesse fatto del male ad Ashton, intenzionalmente o meno. Quale razza di madre farebbe del male al proprio figlio? Di certo non una buona madre.
"Adesso purtroppo ho un impegno. Cosa ne dici se domani andiamo a pranzo insieme? Potremmo parlarne." disse chiudendo la porta di casa.
"Uhm, certo." dissi un po' a disagio spostando il peso da un piede all'altro.
"Domani appena esci da scuola, ti passo a prendere." disse iniziando a percorre il vialetto per arrivare alla sua auto.
"Oh, sarò nella stradina di fronte. Non voglio che mi veda Ashton." disse prima di aprire la portiera dell'auto. La vidi allontanarsi mentre mi incamminavo verso casa.
Avevo davvero accettato di andare a pranzo con lei? Ma cosa mi era saltato in mente? Io odiavo quella donna. Scossi la testa mentre mi sentivo sopraffare dalla rabbia.
Dovevo stare calma. Avevo bisogno di risposte e l'unico modo per ottenerle era andare a quel pranzo con lei. Per quanto potessi odiarla e disprezzarla, questo era l'unico modo per far chiarezza su quello che era successo tra lei ed Ashton.
Passeggiando su questa strada mi sentivo così sola e l'unica persona che riuscivo a pensare era lui.Volevo passare del tempo con lui. Mi era mancato così tanto in questi giorni, e poco dopo esserci rivisti lui si era allontanato.
Volevo raggiungerlo a casa di Luke, ma continuavo a non avere il suo numero, né quello di nessun altro.
Mi trascinai a casa, sapendo di dover passare un pomeriggio a studiare solo per non dover pensare. Tutte queste emozioni erano così nuove per me ed ora mi ritrovavo a farci i conti.
La giornata passó lentamente e finalmente era ora di cena. Mangiare mi metteva sempre allegria.
Mia madre come al solito mi riempì di domande e stranamente risposi quasi a tutti. Lei ne fu piacevolmente sorpresa, lo capii dal modo in cui i suoi occhi mi osservavano.
"Per ora è la scuola migliore in cui io sia mai stata." dissi togliendo il mio piatto dal tavolo.
"Sono così felice per te, piccola mia." disse facendomi uno dei calorosi e perfetti sorrisi.
"Anche io." dissi piegando leggermente le labbra verso l'alto. Mi sedetti sul divano per rilassarmi, ma qualcunio aveva deciso che non era ancora il momento. Sentimmo il campanello suonare e mia madre andò ad aprire con la fronte aggrottata e un'espressione confusa visto che non aspettavamo nessuno.
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Savior || Ashton Irwin
Novela JuvenilTutti siamo nati per una ragione. Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere in questa vita. Chi più importante, chi meno. Tutti tranne me ovviamente. Non ho uno scopo, non ho speranze, non ho prospettive, cerco soltanto di trascinarmi giorno dopo giorno...