Il treno parte e subito siamo nella galleria. Il viaggio scorre piacevole, non facciamo che chiacchierare. Parliamo un po' di tutto, per conoscerci un po' meglio, si può dire che adesso siamo...amici.
Non è più il rapporto mentore-tributo, adesso siamo due vincitori, o meglio due sopravvissuti, ognuno capisce cosa sta passando l'altro, com'è orribile e crudele l'arena. Con un tributo suppongo sia diverso, te ne capita uno ogni anno, tu devi fare il possibile per aiutarlo ma senza affezionartici perché ci sono ottime probabilità che muoia, e ti si struggerebbe il cuore a passare così ogni anno per il resto della tua vita in questa maniera non è il massimo. E poi, l'aria si è fatta meno pesante e tesa, qui ci siamo solo noi, non dobbiamo adempiere alle richieste e agli obblighi di nessuno.
Non vedo l'ora di tornare a casa li mi aspettano: papà, Harry e tutti gli altri, se avranno qualcosa da ridere, su qualsiasi cosa sia successa a Capitol, sono convinta che aspetteranno un po' prima di discutere. Chi sa se Aaron ha qualcuno che lo aspetta nel Distretto, la curiosità mi divora così glielo
chiedo.
<< Si, ho qualcuno. Mia madre, mia sorella e mia figlia >> all'ultima persona
gli si illuminano gli occhi, non posso che sorridere.
<< Non sapevo avessi una figlia >>
<< è una cosa che la maggior parte delle persone ignora, l'immagine che mi ha
affibbiato Capitol City >> assume un espressione pensierosa.
<< Cosa vuoi dire? >> forse so già cosa intende, ma voglio esserne sicura, perché altrimenti la realtà in cui sono circondata è peggiore di quella che credevo.
<< Uno dei fattori che ti permettono di vincere sono gli sponsor, tu lo sai questo no? Questo vale a dire che sei apprezzato nell'immagine che si sono fatti i capitolini su di te, non puoi mostrarti diverso da come loro credono, altrimenti le cose peggiorerebbero soltanto. Io, ad esempio, sono stato costretto a non parlare di mia figlia, fin dal principio, ovvero l'intervista con Flickerman prima di entrare nell'arena, perché i cittadini mi avevano etichettato come: "Il ragazzo bello e dannato"- fa una risata malinconica e scuote la testa-, l'immagine di me con in braccio quel dolce fagottino, di un anno appena, avrebbe stonato. Nemmeno la mia Mayble, quella che allora era la mia ragazza, ha potuto parlare di Kahylyn, nostra figlia, visto che tutti pensavano che fosse una ragazza dolce ed ingenua, un'eterna bambina, capisci che un tipo del genere non la vedi come madre, anzi la vuoi sapere una cosa? Dovevamo fingere di non essere fidanzati, perché le donne di Capitol dovevano pensare che fossi libero >>
Che fosse libero? Non capisco cosa intenda, e poi se doveva essere single per tutti come mai Mayble ha sostenuto un'intervista, ma appeno provo a chiederglielo mi interrompe e con un dolce sorriso mi dice: << Ma non pensiamo a questo, c'è qualcos'altro che vorresti chiedermi? >> Si sistema nuovamente sul divano davanti alla TV e beve un succo alla frutta.
<< Tu sai praticamente tutto di me, ma oltre al tuo nome e che hai una figlia,
io non so nulla! >>
Ed è vero, sono sempre stata una persona curiosa, e mi piace sapere un po' della vita delle persone attorno a me, per capirle meglio.
Lui inizialmente ride e poi dice: << Va bene, vuoi sapere qualcosa di più sul mio conto? Ti accontento, ma preparati ad affrontare le ore più noiose della tua vita >> mi avverte.
<< Non ti preoccupare, sono pronta >> dico, mentre faccio un gesto con le mani che varrebbe a dire: "inizia a raccontare".
Passiamo così le ore a raccontare vecchi aneddoti e scoprire cose nuove sul mio mentore.
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71°Hunger Games (One Direction)
FanfictionChe cosa se tutte le tue sicurezze ti vengono tolte? Che cosa faresti se dovessi scegliere di uccidere per sopravvivere o morire senza macchiarti di peccato?