Una speranza nel futuro

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Dopo aver ingerito un'altra pillola per il sonno -il senza-voce aveva

provveduto a darmene un flaconcino- ho finalmente iniziato a dormire. Questa

volta la pillola non mi ha fatto dormire come l'altra volta, alle sette e mezza

ero già in piedi.

Per tenere la mente più occupata possibile, decido di fare una colazione

veloce e di mettermi ai fornelli. Avevo già notato un paio di libri di ricette sulla mensola, così penso che preparerò un pò di leccornie. Per gli attrezzi e il materiale non ho

problemi: il cibo mi viene consegnato ogni fine settimana dirattamente dai

Distretti specializzati e le macchine mi sono state date in dotazione con la

casa.

Così passo il tempo a fare: torte -al cioccolato e panna con nutella -,

muffin, brownes e brioches. Potrebbe sembrare che sia solo uno spreco di cibo

ma non è così, sono sempre stata di buona forchetta e poi non è cosi tanto. Più

o meno.

Ma l'attività non durò quanto volevo, a mezzogiorno ho già finito tutto. Non sapendo

cosa fare vado in camera mia e apro l'armadio. Dopo averlo osservato per

svariati secondi, decido di mettere un vestito rosso scuro senza maniche e che

arriva sopra le ginocchia stretto in vita con una fascia nera. Lo abbino con

dei tacchi neri e la borsa -in cui dentro non c'è quasi niente- dello stesso

colore. I capelli li sciolgo e con una sola passata di pettine sono,

fortunatamente, a posto. Poi uso i trucchi che Dandy mi ha mandato dalla

capitale per nascondere le cicatrici, facendo ogni mossa, che ho memorizzato,

dello staff per applicarmelo.

Dopo aver messo una giacca per coprirmi dal freddo esco di casa -ma non prima

di aver messo la torta con panna e nutella in un apposito contenitore- e mi

dirigo verso una casa del centro, tra quelle degli appartamenti più agiata, più

precisamente nella casa della di una mia ex maestra, madre di una delle mie più

care amiche: Rachel.

La conoso da quando aveo tredici anni, ovvero da cinque anni. Lei ha tre anni

più di me ed è come una sorella maggiore. Le voglio un modo di bene c'è sempre

stata per me nei momenti del bisogno, e per questo gliene sono grata, e mi

spiace un pò che in questi ultimi tempi non ci sentiamo come ai vecchi tempi.

Dopo i primi secondi di shok si riprende e mi abraccia forte.

Il resto della mattinata e gran parte del pomeriggio lo passo con lei, a

parlare del più o del meno, a ridere, a divorare la torta e a scherzare, come i

vecchi tempi, poi le racconto le ultime "novita". Lei sapeva della rottura

definitiva tra me e Harry ma non so come reagirà nel sapere che tra poche ore

lo rivedrò. Magari mi darà un consiglio per affrontare la cosa meglio, ma non

ne sono sicura, nemmeno lei è molto pratica in faccende di cuore.

71°Hunger Games (One Direction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora