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                                    JAMES

La stanza di Juliette era poco distante dalla mia.

Una volta entrato la vidi sdraiata sul letto con un libro in mano  «Dici tanto che dobbiamo bussare alla porta eppure tu non lo fai mai James» il suo tono di voce era divertito ma non mi aveva ancora rivolto nemmeno uno sguardo
Mi sdraiai accanto a lei e le tolsi il libro posandolo lontano.

«Oggi avremo degli invitati e vorrei presentarti ufficialmente come la mia ragazza» dissi appoggiando la testa sul palmo della mia mano.

Il suo dolce profumo alla vaniglia mi avvolse dandomi alla testa, un piccolo sorriso le curvò le sue labbra perfette «Non che mi dispiaccia, ma non dimentichiamoci di Raissa» roteai gli occhi al soffitto, perché questa donna deve complicarmi la vita?

«Con o senza di lei lo farò lo stesso principessa, perché  ti amo» le sue guance si tinsero subito di rosa
«È la seconda volta che dico di amarti, ma tu non l'hai mai fatto» quando i suoi occhi incontrarono i miei sentì il mio sangue fremere dalla voglia di baciarla.

«Lo tengo come riserva per un occasione speciale» replicò a testa alta, avvicinai il mio viso al suo facendo scontare le nostre labbra.

‌Le nostre bocche di rincorrono con piccoli morsi delicati, potrei stare qui a baciarla per ore intere senza stancarmi mai.

Ma qualcuno iniziò a bussare alla porta per poi aprirla subito dopo «James, sapevo ti avrei trovato qui. Sono arrivati» annuì svogliato e prima che io possa alzarmi Juliette mi prese per il polso, si avvicinò al mio orecchio per lasciarci una frase sussurrata «Ti amo anche io James»

                                       EDWARD

Il Re Theodore giunse nella sala del trono insieme a suo figlio, il principe Marcus.

Quest'ultimo nato albino si diceva che fosse il figlio degli Dei destinato a grandi cose, alto e possente ma sempre dietro l'ombra del padre.

Linda serviva i calici di vino a tutti e ogni volta che si avvicinava a Theodore quest'ultimo tentava di toccarle la mano.

Cercai di non farci caso e di autoconvincermi che non l'avesse fatto a posta, ma quando la sua mano le toccò inevitabilmente il fianco non riuscì più a controllarmi, mi alzai e mi avvicinai a lui facendo scontrare il mio bicchiere contro il suo braccio, tutto il liquido si riversò sui suoi abiti lasciando intravedere una grande macchia rossa.

«Oh che peccato, mi dispiace davvero tanto» presi un tovagliolo di seta ma nel passarglielo feci rovesciare su di lui  anche il suo bicchiere
«Insomma ragazzo! Sta attento» iniziò a gesticolare mentre cercava di ripulirsi i vestiti «Suvvia si è solamente sbagliato, Brando portalo nella stanza degli ospiti e dagli dei vestiti nuovi» il consigliere portò via il Re mentre mio padre continuava a parlare con suo figlio ma quest'ultimo non gli rivolgeva nemmeno mezza parola.

«Non lo sopporto più» James guardava Marcus con gli occhi iniettati di odio «Ma stanno solamente parlando»

«Oh si certo, non rivolge la parola a nessuno e magicamente parla con Juliette, ma l'hai visto?»
Raissa si avvicinò a noi piazzandosi di fronte.

«Sei inquietante, tutti si sono accorti che continui a guardarla» gli schioccò due dita davanti al viso «Mi stai ascoltando?» solo allora lui le rivolse un occhiataccia
«No che non ti ascoltavo» la sorpassò dirigendosi da Juliette «Ma dove stai andando?» chiese lei sbracciandosi «Vado dalla mia ragazza»

Rimase a bocca aperta per qualche secondo «Non l'ha detto veramente vero? La sua ragazza è qui davanti a te»

Scrollai le spalle con disinteresse
«Puoi sempre autoconvincerti che si sia sbagliato»

                                      JULIETTE

All'improvviso sentì delle mani agguantarmi per i fianchi con una presa possente «Penso tuo padre ti stia cercando, meglio che tu vada da lui» James si rivolse a Marcus quasi con disprezzo, quest'ultimo si allontanò da noi confuso.

«Ma che fai?» chiesi voltandomi da lui «Sto solamente reclamando ciò che è mio, ovvero tu. Qual ragazzo non mi piace»

«Credimi James, non è solo lui a non piacerti, c'è l'hai con tutte le persone di sesso maschile» scrollò le spalle sorridendo «Forse hai proprio ragione, principessa»
Rispose prima di lasciarmi un bacio sulla fronte.

                                        JAMES

Una volta che tutti furono tornati nelle rispettive stanze riportai Juliette nella sala del trono.

«Cosa ci facciamo qui?» chiese titubante
«Siediti non fare domande»  con un cenno le indicai il trono.

Dopo che si fu seduta mi inginocchiai davanti a lei.

Presi i lembi del suo vestito e lo alzai fino alle ginocchia
«James è il trono di tuo padre e se arrivasse qualcuno..»
«Un giorno questo trono diventerà il mio principessa, cerca di rilassarti»

Le alzai del tutto la gonna facendola diventare solo un cumulo di stoffa stropicciata «Apri le gambe per il tuo Re»

Le spostai le mutande di lato mentre la mia lingua affondava tra le sue pieghe, dalla sua bocca fuoriuscivano solo dei piccoli gemiti sommessi.

Era in grado di farmi impazzire, dire di amarla è troppo riduttivo, io la veneravo.

Per me lei era il più bel tesoro che io potessi avere, un tesoro da custodire.

Posò una mano sulla mia nuca spingendomi più a fondo mentre la sentivo inarcare la schiena
«Vieni per me, mia regina» e lo fece, dio se lo fece.

Posò una mano sulla mia nuca spingendomi più a fondo mentre la sentivo inarcare la schiena «Vieni per me, mia regina» e lo fece, dio se lo fece

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Volevo chiudere il capitolo in bellezza 🌝

Scusate il mega ritardo, ma è stata una giornata intensa. Troppe emozioni.

Vi dico già che non siete pronti per il capitolo di domani⚰️

Alla prossima!🤍

Dreams|| oltre ogni confine (2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora