3

1.9K 34 0
                                    

Un altro giorno, un'altra lettera.
Elena e Ciro si scrivevano tutti i giorni, non ne saltavano uno, si raccontavano le loro giornate e spesso la ragazza si ritrovava a leggerle più di una volta, cercando di immaginare il moro che intento a scrivere.

"Cara Elena, so che ti piacciono molto di più i miei capelli al naturale, per questo tendo a tenerli in quel modo solo quando ci vediamo, così potrai vederli solo tu. Come sta andando a casa? Ieri ho sentito Rosa al telefono e mi ha detto che tuo padre è tornato, mi dispiace non essere lì con te. Rispondimi al più presto nennè.
- Ciro. "

Elena sospirò, finendo di leggere le parole del ragazzo; ieri suo padre era tornato per stare qualche giorno, il problema era solo che i due non avevano chissà che gran rapporto, quando Elena era più piccola, amava suo padre con tutta sé stessa, ma poi, crescendo, si rese ben presto conto che in realtà, non era l'uomo che conosceva e con il passare del tempo, iniziò ad allontanarsi, sia da lui e da sua madre e questo Ciro lo sapeva bene. Molte volte Elena, dopo i litigi, si rifugiava a casa Ricci dove Rosa l'aspettava sempre a braccia aperte, ma un giorno, la mora era fuori con suo padre e una volta suonato insistentemente il citofono, si ritrovò davanti Ciro, che, vedendola piangere, non esitò neanche un secondo a farla entrare e a cercare di confortare in qualche modo, perciò, da quel giorno in poi, anche lui era a conoscenza dei suoi problemi con il padre e diciamo che quando scendeva, cercava, insieme a Rosa, di farla stare il più possibile fuori casa.

"Caro Ciro, sappi che appena mi arriva la tua lettera, io rispondo subito, se poi te le fanno arrivare in ritardo non è di certo colpa mia! Comunque sì, ieri è tornato mio padre ma fino ad adesso è tutto apposto anche se, sinceramente, ho paura solo a pensarlo, perchè sono sicura che presto la sua calma verrà sostituita da altro. Non importa comunque se non sei qui del tutto, a me bastano anche solo le tue parole scritte, davvero.
- Nennè."

Finito di scrivere, piegò la lettera mettendola dentro la sua busta apposita di carta e si alzò dalla sedia della sua scrivania, scendendo al piano di sotto, sarebbe andata a spedirla e dopo doveva vedersi con Rosa, niente di tanto complicato, il piano era quello di stare a casa e guardare qualche serie tv, anche perchè fuori non c'era bel tempo, le nuvole erano grige e il sole inesistente, nonostante fossero appena le dieci di mattina.
《 A' ro' staij jenne? 》domandò una voce dietro di lei, facendola sobbalzare, non aveva sentito i passi, era troppo intenta a cercare di sistemare la borsa che si era incastrata nel cappuccio della giacca. 《 Niente papà, esco un pò 》rispose alzando le spalle e girandosi verso di lui, omettendo appositamente di menzionare Rosa, diciamo che suo padre non era tanto d'accordo sulla loro amicizia. 《 Sta sera magne a casa o tiene intenzione e rimanere tutt' 'o juorno fore? 》chiese l'uomo davanti a lei, alzando un sopracciglio, apposto, si disse Elena mentalmente, era già arrabbiato senza motivo, come sempre cercava il pretesto per litigare. 《 Non lo so papà, credo di rimanere fuori, mi sono messa d'accordo con delle mie amiche 》disse la bionda facendo un sorriso calmo, anche se dentro di sè, il cuore le stava letteralmente scoppiando, non le piaceva per niente litigare, soprattutto con lui, perchè conosceva il suo modo di ragionare e conosceva i suoi metodi per farteli capire. 《 Torna tuo padre a casa e dopo mesi che non lo vedi, pensi bene di rimanere tutto il giorno fuori? Ma 'o rispetto verse e me dov'è? 》ringhiò innervosito, avvicinandosi alla figlia. 《 Lo so, ma ero già organizzata e non posso dare buca questa volta 》mormorò in risposta Elena, indietreggiando, ma finendo presto con lo sbattere della schiena contro la porta di casa e in quel momento, la bionda si maledisse mentalmente, poteva aspettare che lui si addormentasse durante il pomeriggio, così da evitare questi problemi. 《 A me nun interessa nu cazzo se te organizzi o meno co 'e tue stupide amiche e po', so' pure sicuro ca tra chesti ce sta sicuramente Rosa vero? T'aggio ritte nu melione e volte di starle lontana》ed ecco il primo schiaffo. 《 Ma tu a me nu mma siente maje, nun è perchè so' luntano puo' fa' chille ca vuo', tu campe sotte 'o mij tetto, te campo ij e faje comme riche ij 》 e il secondo, stava per arrivare anche il terzo, ma Elena riuscì a sottrarsi da lui, ma solo per poco dato che venne spinta nuovamente verso il portone. 《 Ti prego basta 》Cercò di urlare la bionda, dando dei pugni contro il suo petto, ad un certo punto, riesce a spingerlo, ma a quel punto, suo padre inciampa e cade, sbattendo la testa.

'Superclassico' il fratello della mia migliore amica - Ciro Ricci - 《 COMPLETA 》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora