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Elena salutò Rosa un'ultima volta prima di andare via, letteralmente spinta da Nunzia, non era pronta a lasciare andare nuovamente l'amica ma purtroppo era costretta a farlo. Le era mancato così tanto parlare con lei, aveva davvero bisogno di quella conversazione, adesso si sentiva nettamente più tranquilla, purtroppo Elena aveva un pò di problemi con l'ansia, si faceva prendere totalmente da questa anche senza motivo e certe volte non riusciva proprio a fare niente, non riusciva a controllarla, l'unica cosa che la faceva un pò calmare era parlare con Rosa, la ragazza sapeva bene come tranquillizzare l'amica.
Nunzia portò Elena nella sala comune dove già erano tutti gli altri detenuti e le prime persone che vide furono Naditza e Filippo che suonavano al piano, così senza pensarci troppo si diresse verso di loro, guardandosi poi intorno e notando con dispiacere che Ciro non fosse lì e neanche Viola, la bionda sospirò scuotendo la testa, aveva davvero creduto alle sue parole ed evidentemente aveva fatto male. 《 Elenù, buongiorno! 》esclamò Nad, smettendo di suonare per salutarla contenta, Elena nonostante fosse lì da relativamente poco, aveva stretto un forte rapporto soprattutto con le tre ragazze, anche se ovviamente aveva più confidenza con Silvia dato che stavano anche in cella insieme. 《 Buongiorno Nad, buongiorno Fili 》li salutò entrambi con un grosso sorriso, da fuori sembrava contenta ma dentro stava un pò morendo, pensava che Ciro e Viola stessero insieme in quel momento e si sentiva piano piano il cuore frantumarsi. 《 Ciao Ele 》la salutò il ragazzo. 《 Ele! Finalmente sei arrivata! 》esclamò Beppe arrivando velocemente verso di loro. 《 Mi ricordo che hai detto che suoni la chitarra non è o' ver? Ecco, sono riuscito a prenderne una! 》disse contento facendo poi un cenno dietro di lui da dove dietro la tenda spuntò Ciro con la chitarra in mano, oh, quindi non era rimasto solo con Viola, adesso sì che si sentiva in colpa per aver pensato male del moro. 《 Ciro mi ha detto che ti ha insegnato lui a suonare e poi, non l'ho neanche mai visto così preso da qualcosa 》 continuò a parlare, girandosi per sorridere al ragazzo che non staccava gli occhi da lei. 《 Vuoi suonare qualche cosa? 》domandò Ciro porgendole la chitarra che Elena non afferrò, mantenendo comunque gli occhi incollati ai suoi, purtroppo in quel momento non si ricordava una ceppa, era passato un bel pò di tempo. 《 No Cì, non mi ricordo più le note 》ammise grattandosi la nuca imbarazzata. 《 Ci penso ij 》rispose prontamente il moro, sedendosi sul divano e facendo cenno ad Elena di sedersi accanto a lui. La ragazza seguì con gli occhi ogni suo movimento, si sentiva così attratta da lui, era una cosa inspiegabile. 《 Dai Ele, muovt 》la richiamò Naditza che si era alzata per spingere l'amica, notando quanto fosse bloccata in quel momento, così Elena si avvicinò a passo svelto a lui, sedendosi al suo canto, Ciro posò la chitarra sulle gambe, prendendo il braccio della bionda per poggiarlo sull'oggetto e lei prontamente lo afferrò, così il ragazzo circondò poi il suo corpo con un braccio così da impugnare bene anche lui la chitarra, adesso la tenevano entrambi e Ciro posò delicatamente le dita di Elena sulle corde, iniziando a muoverle. Tutti ormai avevano posato gli occhi sui due, di certo non era da tutti i giorni vedere un Ciro Ricci così gentile e premuroso, perciò erano abbastanza sconvolti e tra questi anche Beppe che appoggiato al piano, guardava la scena in silenzio con le braccia strette al petto, che davvero qualcuno era riuscito a cambiare il moro? Gli sembrava incredibile, così, per non far perdere la scena a nessuno, richiamò dalla radiolina il comandante che sapeva si aggirasse da quelle parti.
Cirò iniziò a muovere la dita sulle corde, appoggiò la testa sulla sua spalla e iniziò a cantare.
Ora che fai? Davvero non ti han detto che non sono il tipo da guardare a una festa, un pessimo partito? Son certo che nessuno te l'ha suggerito, in fondo pure mia sorella ha detto, "Lascia stare che con quelli così, si sa che ci si va a inguaiare", ma poi mi hai scritto in poco tempo e forse io mi sento che forse un po' ti penso, Dio, che fastidio 》Elena sentendo quelle parole, sentì il fiato bloccarsi in gola e il cuore battere ancora più forte, come se poi fosse possibile dato che già le stava letteralmente scoppiando. Quella era la canzone che ieri lui aveva scritto nella lettera e di certo non si immaginava proprio che il ragazzo iniziasse a cantargliela così all'improvviso, poi davanti a tutti che non distoglievano lo sguardo da loro. 《 Non ci credo 》mormorò il comandante che era appena arrivato, non aveva mai visto Ciro interessarsi a quelle lezioni e adesso vederlo addirittura cantare.. che sarebbe stato un nuovo inizio per lui?

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Per chi ovviamente non avesse capito, questa è la posizione:

'Superclassico' il fratello della mia migliore amica - Ciro Ricci - 《 COMPLETA 》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora