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Elena era abbastanza nervosa, non aveva dormito tutta la notte, sapeva che l'indomani Ciro sarebbe uscito dalla cella d'isolamento e sapeva anche che probabilmente sapeva già della lettera che aveva ricevuto e questa le metteva un'ansia immensa, purtroppo, la bionda aveva spesso problemi con l'ansia e poche erano le persone o le cose che la riuscivano a calmare solo che in quel momento non c'era nessun potenziale aiutante e ciò, non le fece chiudere occhio neanche per un secondo, così, una volta finita la colazione, anche se non aveva mangiato praticamente nulla, si diresse verso i campetti per l'ora d'aria che le aspettava insieme alle altre ragazze. 《 Elenù, ma tutt'apposto? 》domandò Naditza alzando un sopracciglio, notando come l'amica quella mattina fosse parecchio silenziosa, cosa abbastanza strana dato che lei aveva una parlantina infinita, soprattutto dopo aver preso una bella confidenza con loro, perciò le sembrava strano tutto quel silenzio. 《 Sì 》rispose schiarendosi la gola dato che la voce le usciva a mala pena, l'ansia la stava mangiando viva, non voleva assolutamente che Ciro combinasse qualche guaio, soprattutto per colpa sua, già lui aveva i suoi pensieri e in più ci si doveva mettere questo coglione che si divertiva a minacciare velatamente il moro, Elena sinceramente non riusciva proprio a crederci, era così tanto stupido quel ragazzo da non temere un Ciro arrabbiato? Non se lo spiegava proprio. Finalmente arrivarono ai campetti e la prima cosa che Elena fece, fu quella di cercare Ciro con gli occhi, trovandolo immediatamente alla sua solita postazione e dall'espressione arrabbiata che aveva, potè dedurre che Totò e gli altri gli avevano già detto tutto e di certo la sua faccia non prometteva niente di buono, lo sguardo era perennemente posato su un ragazzetto che sembrava più un bambino che altro, posto al centro del campo da calcio che giocava tranquillo insieme a Pino e ad altri. 《 Porca puttana 》sussurrò tra i denti Elena, notando lo sguardo truce di Ciro, non si era neanche girato a vedere se la ragazza fosse arrivata tanto era concentrato sul piccoletto, ma davvero era così irresponsabile quel ragazzo? Nessuno gli aveva mai detto niente? Purtroppo Elena dovette ammettere che Ciro, nonostante quanto buono potesse farsi vedere da lei, aveva una parte anche più che crudele e questa consapevolezza le faceva stringere il cuore, le faceva un male cane sapere quanto potesse superare i limiti il suo fidanzato e ancora più male le faceva sapere di non poter fare più di tanto. 《 Cirù! 》esclamò la bionda avvicinandosi velocemente al campetto maschile, abbandonando il suo gruppo che si era già disperso per i fatti loro, chi era andata a giocare a pallavolo, chi preferiva stare sola a fumare e chi correva dal fidanzato proprio come stava facendo lei in quel momento. Ciro alzò per una frazione di secondo lo sguardo verso la ragazza, posandolo poi nuovamente sulla sua, così detta, preda, dato che lo sguardo era quello di un predatore pronto a sbranarla alla prima mossa falsa; il moro si alzò comunque, anche perchè se era arrabbiato di certo la fidanzata non c'entrava assolutamente nulla e non gli sembrava poi più di tanto giusto ignorarla, anche se effettivamente ci aveva pensato più volte dopo che Totò la sera prima gli fece arrivare la lettera nella cella d'isolamento, Ciro sapeva che Micciarella, si chiamava così il famoso ammiratore segreto, avrebbe presto avuto vita breve e sapeva anche benissimo che Elena avrebbe sofferto tanto, ma purtroppo le cose lì dentro funzionavano in modo diverso, lì dentro comandava lui e nessuno doveva permettersi di mancargli rispetto in quel modo, nessuno, soprattutto provandoci con la sua ragazza, dio santo, quelle parole scritte  lo fecero andare letteralmente su tutte le furie, voleva spaccare qualunque cosa ma in quella cella non aveva un bel niente da rompere, così, si era ritrovato presto con una mano fasciata dato che aveva avuto la grandissima idea di tirare pugni nel muro. 《 Ma che hai fatto? 》domandò preoccupata Elena dopo aver visto la mano fasciata del moro, aveva una voglia pazza di abbracciarlo e cercare di tranquillizzarlo così da farlo ragionare e calmare ma purtroppo la rete lo impediva, l'unica cosa che poteva fare era accarezzargli le dita, cosa che immediatamente Ciro ricambiò, posando finalmente gli occhi sui suoi. 《 Niente Nennè, statti senza pensieri tu 》rispose con voce calma Ciro, anche se Elena sapeva benissimo che di calmo non c'era niente. 《 Ciù Ciù perfavore, non fare niente.. 》mormorò la bionda avvicinandosi di più alla rete. 《 Non puoi farti aprire il cancello un attimo? 》chiese mordicchiandosi il labbro inferiore la bionda, aveva bisogno di rimanere con lui sola per qualche minuto. Ciro la guardò in silenzio e poi fece un cenno a Lino per farlo uscire, quella sarebbe stata anche una scusa per quello che sarebbe successo di lì a poco, non essere nella scesa del delitto era sempre un buon alibi.

'Superclassico' il fratello della mia migliore amica - Ciro Ricci - 《 COMPLETA 》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora