0.4

18 0 0
                                    





Sembrava che mi fossi appena addormentata quando la signora Weasley ci venne a svegliare. «E' ora, Chloe» sussurrò e si mosse per chiamare le altre due. Fuori era ancora buio. Mi infilai i vestiti che avevo preparato ieri sera e scendemmo tutte e tre in cucina. La signora Weasley stava mescolando il contenuto di un grosso tegame sul fornello, mentre il signor Weasley era seduto a tavola e controllava un fascio di grossi biglietti di pergamena. Ci accomodammo e iniziammo a fare colazione. Adoravo la crostata alle ciliegie della signora Wealey. Quando i ragazzi entrarono in cucina il signor Weasley allargò le braccia per farsi vedere: indossava una specie di maglione da golfista orribile e un paio di jeans vecchissimi e troppo larghi per lui, tenuti su da una spessa cintura di pelle.  Era orribbile, ma almeno si era impegnato. «Cosa ne dite?» chiese ansioso. «Dobbiamo viaggiare in incognito... assomiglio a un Babbano?» «Sì» disse Harry con un sorriso, «direi proprio di si». «Dove sono Bill, Charlie e Percy?» chiese George. «Be', loro si Materializzano, vero?» disse la signora Weasley, posando il tegame sul tavolo e cominciando a versare il porridge nelle ciotole. «Così possono dormire un po' di più». Che culo rotto. «Allora sono ancora a letto?» brontolò Fred, tirando a sé la sua ciotola di porridge. «Perché non possiamo Materializzarci anche noi?» «Perché non avete l'età e non avete passato l'esame» rispose secca. «Bisogna passare un esame per Materializzarsi?» chiese Harry. Ma è possibile che non sappia mai niente!  «Oh, si» rispose il signor Weasley, infilando i biglietti al sicuro nella tasca posteriore dei jeans. «L'Ufficio del Trasporto Magico ha fatto una multa a due persone l'altro giorno per Materializzazione senza patente. Non è facile Materializzarsi e quando non lo si fa come si deve possono succedere cose spiacevoli. I due di cui sto parlando ci hanno provato e si sono spaccati». Tutti attorno al tavolo tranne Harry trasalirono inorriditi. «Ehm... spaccati?» chiesi stupita «Metà di loro è rimasta indietro» spiegò il signor Weasley versando la melassa sul suo porridge. «Così, naturalmente, sono rimasti bloccati. Non potevano andare né andare avanti né tornare indietro. Hanno dovuto aspettare che venissero liberati dalla Squadra Cancellazione Magia Accidentale. Ci sono volute un bel po' di scartoffie, credetemi, perché i Babbani avevano visto le parti del corpo rimaste dall'altra parte...». «E poi sono andati a posto?» chiese ancora il mio gemello. «Oh, si» disse il signor Weasley in tono pratico. «Ma si sono presi una bella multa e non credo che ci riproveranno molto presto. Non si può scherzare con la Materializzazione. Ci sono un sacco di maghi adulti che non la praticano. Preferiscono le scope... sono più lente ma più sicure». «Ma Bill, Charlie e Percy sono capaci tutti e tre?» «Charlie ha dovuto fare l'esame due volte» disse Fred con un gran ghigno. «La prima volta è stato bocciato. E' apparso cinque miglia più a sud di dove doveva, proprio sopra a una poveretta che faceva la spesa, vi ricordate?» «Sì, be', comunque al secondo tentativo ce l'ha fatta» disse la signora Weasley tornando in cucina tra calorosi sogghigni. «Percy è passato solo due settimane fa» disse George. «Da allora si Materializza in cucina tutte le mattine, solo per far vedere che è capace». «Perché dobbiamo alzarci così presto?» chiese Ginny, stropicciandosi gli occhi e mangiando l'ultima cucchiaiata del suo porridge. «Dobbiamo fare una passeggiata» disse il signor Weasley. «Una passeggiata?» esclamò tutti insieme. «Come, andiamo a piedi fino al...» «No, no, è lontanissimo» spiegò il signor Weasley sorridendo. «Dobbiamo camminare solo un po'. Ma è molto difficile per un gran numero di maghi riunirsi senza attirare l'attenzione dei Babbani. Dobbiamo fare molta attenzione a come viaggiamo in qualunque circostanza, e per un evento importante come la Coppa del Mondo di Quidditch...» Bene, ci mancava solo la passeggiata. «George!» disse la signora Weasley severa e tutti noi sobbalzammo. «Cosa c'è?» disse George, in un tono innocente che non ingannò nessuno. «Che cos'hai in tasca?» «Niente!» «Non raccontarmi storie!» La signora Weasley puntò la bacchetta verso la tasca di George e disse: «Accio!» Alcuni piccoli oggetti dai colori vivaci sfrecciarono fuori dalla tasca di George; lui tentò di afferrarli ma li mancò, e arrivarono dritti nella mano tesa della signor Weasley. «Vi avevamo detto di distruggerle!» disse furibonda, mostrando Mou Mollelingua. «Vi avevamo detto di eliminarle tutte! Vuotate le tasche, avanti, tutti e due!». «Accio! Accio! Accio!» gridò e un sacco di mou sfrecciarono fuori dai posti più improbabili, compresi l'orlo della giacca di George e i risvolti dei jeans di Fred. «Ci abbiamo messo sei mesi a inventarle!» urlò Fred mentre sua madre le gettava via. «Oh, gran bel modo di sprecare sei mesi!» strillo. «Non c'è da stupirsi che non abbiate preso un G.U.F.O!» La signora Weasley era ancora «Be', divertitevi» disse la signora Weasley, «Comportatevi bene» gridò ai gemelli che si allontanavano, ma i due non si voltarono e non risposero. «Manderò Bill, Charlie e Percy verso mezzogiorno» disse la signora Weasley al signor Weasley mentre noi seguivano Fred e George attraverso il cortile buio. Faceva freddo e la luna brillava nel cielo. «È stato un problema organizzativo cruciale» disse il signor Weasley continuanado il discorso di prima. «Il guaio è che alla Coppa del Mondo arrivano qualcosa come centomila maghi, e naturalmente non abbiamo un sito magico abbastanza grande da accoglierli tutti. Ci sono luoghi in cui i Babbani non possono entrare, ma prova a immaginare di stipare centomila maghi a Diagon Alley o sul binario nove e tre quarti. Così abbiamo dovuto trovare una bella landa deserta e mettere in atto tutte le precauzioni anti-Babbani possibili. L'intero Ministero ci ha lavorato per mesi. Prima di tutto, naturalmente, bisogna scaglionare gli arrivi. Quelli con i biglietti più a buon mercato devono arrivare con due settimane d'anticipo. Un numero limitato usa mezzi di trasporto babbani, ma gli altri non possono affollare i loro pullman e treni: ricorda che i maghi arrivano da tutto il mondo. Alcuni si Materializzano, naturalmente, ma dobbiamo trovare dei luoghi sicuri per la loro Materializzazione, a distanza di sicurezza dai Babbani. Credo che per questo ci sia un bosco comodo. Per quelli che non vogliono o non possono Materializzarsi, ci sono le Passaporte. Si possono organizzare gruppi numerosi. Ci sono duecento Passaporte disposte in punti strategici in tutta la Gran Bretagna e la più vicina a noi è in cima al Col dell'Ermellin. E' lì che siamo diretti». «Che tipo di oggetti sono le Passaporte?» Domanda più stupida di questa non esisteva. «Be', possono essere qualsiasi cosa. Cose che non si notano così i Babbani non vanno a raccoglierle e non ci giocano, cose che scambiano per rifiuti» «Quindi dobbiamo cercare una cosa che non sappiamo che cos'è?» dissi infilandomi nel discorso «Esatto» «Ottimo, assolutamente coerente con la cosa» dissi tra me e me. Ma chi me lo ha fatto fare. «Abbiamo ancora dieci minuti...» Eravamo arrivati, finalmente, in cima alla montagna. Non c'era anima viva «Ora ci serve solo la Passaporta» disse il signor Weasley. Facile da trovare, molto facile. Come trovare un ago all'interno di un pagliaio. Ci sparpagliammo per cercarla. Dopo un paio di minuti si udì un grido. «Qui, Arthur! Qui, vecchio mio, l'abbiamo trovata!» «Amos!» esclamò il signor Weasley sorridendo mentre avanzava verso l'uomo. Tutti noi altri lo seguimmo a ruota. Grazie al cielo qualcuno aveva trovato questa cosa. «Vi presento Amos Diggory. Lavora per l'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. Credo che conosciate suo figlio Cedric». Cedric Diggory era uno dei ragazzi più belli della scuola. Era l'unica gioia di quella mattina iniziata male. Capitano e Cercatore della squadra di Tassorosso. «Ciao» disse Cedric volgendo lo sguardo intorno a noi. Tutti rispondemmo allo stesso modo, tranne Fred e George che a quanto pare non avevano ancora superato la sconfitta dell'anno precedente. «Fatto tanta strada, Arthur?» chiese il padre di Cedric. «Non c'è male» rispose «Abitiamo dall'altra parte del villaggio. E voi?» «Ci siamo dovuti alzare alle due, vero Ced? Te lo assicuro, sarò felice quando avrà passato l'esame di Materializzazione. Ma non mi lamento, la Coppa del Mondo di Quidditch non me la perderei per un sacco pieno di galeoni... In effetti i biglietti costano quasi altrettanto. E tieni conto che me la sono cavata a buon mercato...» Amos Diggory lanciò uno sguardo allegro ai ragazzi. «Sono tutti tuoi, Arthur?» «Oh, no, solo quelli rossi» disse il signor Weasley indicando i suoi figli. «Questa è Hermione, un'amica di Ron... Chloe ed Harry, altri amici...» «Per la barba di Merlino» esclamò Diggory. «Harry e Chloe? Harry e Chloe Potter?» Che occhio «Ced mi ha parlato di voi, naturalmente» riprese a parlare. «Ci ha detto tutto delle partite che avete giocato l'anno scorso, sai... E io gli ho detto: Ced, questa è una cosa che racconterai ai tuoi nipotini, si... gli ho detto, hai battuto Harry e Chloe Potter!» Cosa c'era da vantarsi? Ci avevano battuti solo perchè Harry aveva fatto un volo di tre metri. Fred e George erano di nuovo imbronciati. Cedric sembrava molto imbarazzato. «Harry è caduto dalla scopa, papà» mormorò. «Te l'ho detto... è stato un incidente... Chloe aveva fatto più punti in dieci minuti che la nostra squadra in tutta la mia squadra in tutta la partita» «Sì, ma tu non sei caduto, vero?» ruggì Amos in tono gioviale, dando al figlio una manata sulla schiena. «Sempre modesto, il nostro Ced, sempre un signore... ma ha vinto il migliore, sono sicuro che i gemelli direbbero la stessa cosa, vero? Uno cade dalla scopa, uno resta in sella, non c'è bisogno di essere un genio per dire qual è il più bravo a volare!» «Harry è stato attaccato dai dissennatori, per questo è caduto dalla scopa. Sta stare in equilibrio meglio di chiunque altro» Stavo per continuare quando il signor Weasley, visibilmente agitato, mi anticipò «Dev'essere quasi ora» disse in fretta il signor Weasley «Sai se stiamo aspettando qualcun altro. Amos?» «No. I Lovegood sono già qui da una settimana e i Fawcett non sono riusciti a trovare i biglietti» disse il signor Diggory. «Non ce ne sono altri di noi in questa zona, vero?» «Non che io sappia» rispose il signor Weasley. «Sì, manca un minuto... meglio prepararsi...» «Dovete solo toccare la Passaporta, è tutto qui, basterà un dito...» Ci sistemammo in cerchio. Mettemmo tutti un dito sullo stivale mentre il signor Weasley contava i secondi rimanenti. «Tre... due... uno...» Successe in un attimo. Fui come se mi avessero presa dall'ombelico e strattonata in avanti. I miei piedi si staccarono da terra, il mio indice era incollato allo stivale come attratto da una calamita, e poi...atterrammo. La Passaporta cadde a terra con un tonfo vicino alla sua testa, poiché Ron mi era finito addosso ed eravamo caduti. Il signor Weasley, il signor Diggory e Cedric erano in piedi, anche se sembravano piuttosto scossi, mentre noi altri a terra. Avevo la nausea e lo stomaco sotto sopra. Adesso vomito. Non avrei preso mai più una passaporta. Cedric mi tese la mano e mi aiutò ad alzarmi. «Grazie» mi rispose con un cenno. Anche mio fratello e gli altri si erano alzati. «Era quella delle sette meno cinque da Col dell'Ermellino» disse una voce.

𝐀𝐥𝐥 𝐨𝐟 𝐲𝐨𝐮... 𝐃𝐫𝐚𝐜𝐨 𝐌𝐚𝐥𝐟𝐨𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora