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La mattina dopo l'atmosfera nella scuola era di grande tensione ed eccitazione. Le lezioni sarebbero terminate a mezzogiorno, dando modo a tutti gli studenti di scendere al recinto dei draghi, anche se naturalmente non sapevano ancora che cosa avrebbero trovato laggiù. Avevo la nausea da quando mi ero svegliata e non riuscii a seguire le lezioni neanche impegnandomi «Teniamo pronta una scatola di fazzoletti, Potter» dissero al passaggio del mio gemello. Non mi prendevano più in giro dopo la scenata che avvo fatto giorni fa ad un ragazzo del sesto anno.

Stavo camminando tranquillamente per i corridoi quando un gruppetto di serpeverde del sesto anno attirò la mia attenzione «Eccola qui la nostra nuova celebrità! Come ci si sente ad essere la cagna più invidiata della scuola?» disse uno di loro facendo scoppiare tutti a ridere. Pensavano che li avrei ignorati o che sarei scappata in bagno a piangere? Non è nel mio stile «Ehi tu!» dissi al ragazzo che aveva appena parlato «Come ci si sente ad essere il ragazzo più brutto e frustrato di tutta la scuola? Scommetto che neanche le tua scopa si lascia cavalcare da te» dissi per poi superarli e continuare la mia passeggiata.

Da quel momento in poi quel ragazzo quando passavo era sempre a testa bassa. La mattinata era praticamente volata e ce ne accorgemmo quando a pranzo avevo appena iniziato a mangiare ma vedemmo la McGranitt correre nella nostra direzione. Era arrivata l'ora del mio decesso. «Ragazzi, i campioni devono venire giù nel parco adesso... dovete prepararvi per la prima prova». «Va bene» disse Harry alzandosi. Mi girai verso Hermione, che era seduta vicino a me e l'abbracciai «Ti voglio bene Her, mettiti dove posso vederti» «Ti voglio bene anche io. Buona fortuna» mi alzai anche io e presi la mano di Harry «Buona fortuna, Harry» sussurrò Hermione. «Andrà tutto bene!» «Certo» disse Harry con una voce che non somigliava affatto alla sua. Uscimmo dalla Sala Grande assieme alla McGranitt. Quasi non sembrava lei. In effetti, era preoccupata quasi quanto Hermione. Mentre ci scortava giù per le scale, posò una mano sulla mia spalla. «Ora, non farvi prendere dal panico» disse, «cercate di restare distaccati... abbiamo maghi a disposizione per controllare la situazione se sfugge di mano... la cosa più importante è che voi facciate il meglio che potete e nessuno penserà male di voi... ti senti bene Harry?» «Si» Harry si senti rispondere. «Si, sto bene» Ci stava guidando verso il luogo in cui si trovavano i draghi, lungo il limitare della Foresta, ma quando si avvicinarono alla macchia di alberi oltre la quale lo steccato sarebbe stato chiaramente visibile, Harry vide che era stata eretta una tenda: l'ingresso era davanti a loro e nascondeva i draghi. In quel momento il panico prese possesso del mio corpo. Sarei potuta svenire da un momento all'altro «Dovete entrare là con gli altri campioni» disse la professoressa McGranitt con voce piuttosto tremante, «e aspettare il vostro turno. Il signor Bagman è là dentro... vi spiegherà la... la procedura... buona fortuna». «Grazie professoressa» dissi con voce tremante «Grazie» disse Harry come se fosse in un altro mondo. Ci guardammo negli occhi ed entrammo. Fleur Delacour era seduta in un angolo su un basso sgabello di legno. Non sembrava affatto calma come al solito, ma era pallida e sudaticcia. Viktor Krum sembrava anche più arcigno del solito. Cedric camminava avanti e indietro. Quando entrammo ci sorrise. Ricambiai ma più che sorriso sembrava un'espressione di terrore «Ragazzi! Ehilà!» disse Bagman allegro, voltandosi verso di noi. «Entrate, entrate, mettevi comodi!» Bagman sembrava un personaggio dei cartoni animati. Gli avrei tirato un pugno in faccia se non fossi paralizzata dalla paura. Indossava di nuovo la sua vecchia divisa da Vespa. Avrei preferito non vedere più quella scena in vita mia. «Be', ora che ci siamo tutti è giunto il momento di informarvi!» disse Bagman in tono vivace. «Quando il pubblico avrà preso posto, vi consegnerò questa borsa» ci mostrò un sacchetto di seta viola e lo scosse «da cui estrarrete a turno un modellino della cosa che state per affrontare! Ce ne sono diversi, ehm, tipi. E devo dirvi anche qualcos'altro... ah, si... il vostro compito e impadronirvi dell'uovo d'oro!» Aveva ragione Malfoy, allora. Tutti sembravano sul punto di vomitare ed Harry era terrorizzato più di me. E in un attimo, si udirono centinaia e centinaia di paia di piedi al di là della tenda, mentre i loro proprietari parlavano eccitati, ridevano, scherzavano... E poi, dopo quello che sembrò un secondo, Bagman aprì il sacchetto di seta viola. «Prima le signore» disse, porgendolo a Fleur Delacour. La ragazza infilo una mano tremante nel sacchetto ed estrasse un minuscolo, perfetto modellino di drago: un Gallese Verde. Attorno al collo aveva appeso il numero due. Non era per niente sopresa di vedere il modellino del drago comparire nella sua mano. Ovviamente Madame Maxine glielo aveva detto. Il sacchetto subito dopo fu sotto il mio naso. Infilai la mano e la tolsi il più velocemente possibile. Quando la aprii mi sentii cadere. Lo Shrikos mi guardava con quei suoi occhietti verdi. A vederlo così piccolo sembrava quasi innocente. Aveva al collo il numero cinque, almeno sarei andata per ultima. La stessa cosa valse per Krum. Lui estrasse il Petardo Cinese. Aveva il numero tre attorno al collo. Sarei stata il dolce. Krum, al mio fianco, non batté ciglio ma si limitò a fissare il terreno. Cedric infilò la mano nel sacchetto e ne uscì il Grugnocorto Svedese grigio, col numero uno appeso al collo. Sapendo che cosa era rimasto, Harry mise la mano nel sacchetto di seta ed estrasse l'Ungaro Spinato con il numero quattro. Bene, ci erano toccati i più pericolosi. «Bene, ci siamo!» disse Bagman. «Ciascuno di voi ha estratto il drago che dovrà affrontare e i numeri si riferiscono all'ordine in cui li sfiderete, capito? Ora, fra un attimo vi devo lasciare, perché farò la telecronaca. Signor Diggory, lei è il primo, non deve far altro che entrare nel recinto quando sente un fischio, d'accordo? Ora... Harry... posso dirti due parole? Fuori?» «Ehm... si» disse Harry confuso e uscì dalla tenda con Bagman. Quell'uomo non me la contava giusta. Dopo secondi che parvero infiniti, suonò il fischio di inizio e Harry tornò dentro. Nel tendone regnava il silenzio più totale, cosa che mi faceva andare ancora di più in ansia. «Che voleva?» dissi quando si sedette di nuovo vicino a me. «Aiutarmi» «Lo sapevo che non me la contava giusta. Avrà sicuramente scommesso su di te» «Lo penso anche io» Come si poteva scommettere su una cosa coì brutale. Qualche secondo più tardi, udimmo il ruggito della folla, ciò indicava che Cedric era entrato nello steccato e si trovava faccia a faccia con l'equivalente in carne e ossa del suo modellino. Fu peggio di quanto avessi mai potuto immaginare. Solo ad ascoltare. La folla urlò, strillò e trattenne il respiro come una sola entità dotata di molte teste, mentre Cedric cercava di superare il Grugnocorto Svedese. Krum continuava a fissare il pavimento camminando avanti e indietro per la tenda. Fleur diventata sempre più agitata e la sua gamba andava su e giù in continuazione mentre di divorava le unghie. Ma la cronaca di Bagman rendeva tutto molto più estenuante. Non vedevamo quello che stava succedendo nell'arena e sentire quelle cose mi faceva salire ancora di più l'agitazione. Dopo circa quindici minuti di il frastuono assordante capimmo cosa stava succedendo, Cedric aveva superato il suo drago e afferrato l'uovo d'oro. «Davvero molto bene!» gridava Bagman. Dopo il punteggio ci fu un attimo di silenzio. «Fuori uno, quattro ancora in gara!» strillò Bagman, mentre il fischietto suonava di nuovo. «Signorina Delacour, prego!» Fleur tremava da capo a piedi. Si avvicinò all'entrata dell'arena ed entrò a testa alta e bacchetta in mano. Rimanemmo da soli con Krum, ai lati opposti della tenda, evitando di incrociare gli sguardi. Dieci minuti dopo, sentii la folla esplodere di nuovo in un applauso. Anche Fleur doveva avercela fatta. Una pausa, mentre venivano mostrati i punti di Fleur, altri battimani e poi, per la terza volta, il fischio. «Ed ecco il signor Krum!» strillò Bagman, e Krum uscì ciondolando, lasciandoci completamente soli. «Ascoltami» dissi al mio gemello visibilmente in ansia. «Non importa quanto tempo ci metti. Rimani calmo e respira. L'importante è che prendi quel cazzo di uovo. Intesi?» Annuì con la testa continuando a guardare avanti a sè. Gli applausi indicarono che anche Krum aveva finito. A momenti sarebbe toccato a Harry. Si alzò e pensai che sarebbe potuto cadere da un momento all'altro. Gli presi la mano cercando ti tenerlo per il più tempo possibile con me. E poi sentimmo il fischietto suonare. «Buona fortuna» sono le parole che avrei voluto dire al mio gemello, la mia unica famiglia, ma che mi uscirono da bocca strozzate. Usci dall'ingresso della tenda e il panico continuava a cresceva dentro di me. Camminai avanti e indietro per la tenda cercando di far passare il tempo più velocemente. Speravo con tutta me stessa che l'incantesimo funzionasse. Ci mise molto più tempo di quanto ce ne avevano messo Fleur, Cedric e Krum insieme. E poi finalmente lo udii. «Ma guardate!» strillava Bagman. «Ma guardate un po'! Il nostro campione più giovane è stato il più veloce a prendere l'uovo!» Oh cazzo, questo significava che toccava a me! Mi alzai in piedi e quando sentii il fischietto suonare. Uscii dal tendone e mi puntai addosso «Celeriter Ignem» una luce rossa si sprigionò dalla bacchetta e mi avvolse completamente dalla testa ai piedi. Oltrepassai gli alberi e mi sentii affannata. Mi ritrovai all'entrata dell'arena e avevo centinaia di facce colorate che mi fissavano. C'erano chiazze gialle che si alternavano a chiazze rosse. Avere gli occhi di tutti puntati addosso non mi rassicurava per niente. Sembrava uno di quei giochi sadici dove i gladiatori venivano mangiati da bestie feroci. Forse era proprio quello lo scopo... Cercai di scacciare quei pensieri negativi ed entrai nell'arena a testa alta. Se dovevo morire sarei morta uno con stile, perché quella tuta era bellissima, e due con coraggio. Al centro nel nido c'era l'uovo d'oro. Il mio obiettivo. Hermione era di fronte a me e mi indicava un punto sotto di lei. Capii che il mio avversario era lì nascosto. Mi nascosi dietro la prima roccia e iniziai a camminare a gattoni verso il centro. Alzai la testa verso Hermione e notai che tutti guardavano un punto dietro di me. Nella mia visuale spuntò una coda blu elettrica e prima che potessi elaborare una strategia salii sulla roccia e saltai. Nell'istante in cui saltai il drago sputò delle fiamme dalle fauci che mi inglobarono completamente. Mi ritrovai dall'altra parte dell'arena con un solo salto e con qualche scottatura.

𝐀𝐥𝐥 𝐨𝐟 𝐲𝐨𝐮... 𝐃𝐫𝐚𝐜𝐨 𝐌𝐚𝐥𝐟𝐨𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora