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Quella domenica passai circa tre ore in biblioteca per leggere tutti i libri riguardanti i draghi. Dopo due ore mi raggiunse anche Harry e ci mettemmo a consultarli uno dopo l'altro. «Come tagliare gli artigli d'incanto... Come curare la carie delle scaglie... Questa roba non serve, va bene per svitati come Hagrid che vogliono tenerli in forma...» «I draghi sono estremamente difficili da uccidere, a causa dell'antica magia che intride la loro spessa pelle, che solo gli incantesimi più potenti sono in grado di perforare... ma Sirius ha detto che ne basta uno semplice...» «Proviamo con dei libri di incantesimi semplici, allora» disse Harry, gettando via "Uomini Che Amano Troppo i Draghi". Tornò al tavolo con una pila di libri di formule magiche, mentre io finivo di leggere l'ultimo libro sui draghi. Dopo un po' Harry se ne andò seccato dal fatto che non trovava nulla su quei libri, ma il mio cervello iniziò a muovere gli ingranaggi. Avevo una grande padronanza degli incantesimi. Al terzo anno ne avevo creato uno che ci rendesse invisibili, poiché ormai non entravamo più tutti e quattro sotto il mantello. Iniziai a sfogliare alcuni libri di incantesimi base e poi quelli avanzati. Dopo circa due ore ero riuscita a creare un incantesimo che mi rendesse i vestiti ignifugi e di farmi essere più veloce. Esausta me ne tornai in sala comune.

Decidemmo di dire a Cedric quale sarebbe stata la prima prova, dato che era sicuro che Madame Maxine e Karkaroff lo avessero detto ai loro campioni anche Cedric doveva saperlo. Dopo pranzo lo vedemmo allontanarsi dal tavolo di Tassorosso e andare verso l'uscita. Tirai la manica al mio gemello indicandolo con la testa ma sembrò non capire. «Hermione, ci vediamo alle serre» dissi seguendo con gli occhi Cedric che usciva. «Ti raggiungiamo dopo». «Ragazzi farete tardi, la campanella sta per suonare...» «Ti raggiungiamo, va bene?» Quando fummo all'entrata del cortile, Cedric era molto lontano, con un gruppo di amici del sesto anno. Feci per raggiungerlo ma mi tirò per il braccio. «Che c'è?» «Non possiamo parlare davanti a loro» disse lui «Perché?» «Perché sono quelli che ogni volta che ci vedono ci insultano» Alzai gli occhi al cielo «Vedi che mi tocca fare» mi avvicinai alla colonna ed estrassi la bacchetta «Diffindo!» La borsa di Cedric si strappò. Pergamene, penne e libri si sparpagliarono sul pavimento. Parecchie boccette d'inchiostro andarono in frantumi. «Non importa» disse Cedric seccato, mentre i suoi amici si chinavano per aiutarlo, «dite a Vitious che sto arrivando, andate...». Feci sparire la bacchetta e mi diressi verso Cedric «Ciao, hai bisogno di una mano?» prima che potesse rispondermi mi abbassai e lo aiutai a raccogliere la sua Guida alla Trasfigurazione Avanzata che ora era macchiata di inchiostro e le altre cose. «Grazie, anche se non ce n'era bisogno. Mi si è appena rotta la borsa... e pensare che era nuova di zecca...» «Se voi so rimetterla apposto» «Mi faresti un enorme piacere» dopo tutto gliela avevo rotta io. «Cedric» disse Harry, «la prima prova è con i draghi». «Cosa?» esclamò Cedric alzando gli occhi. «Draghi» disse Harry parlando in fretta, per paura che qualcuno potesse sentirci «Ce ne sono cinque, uno per ciascuno, e dobbiamo superarli». «E non sono per niente amichevoli, fidati» dissi mentre gli rimettevo apposto la borsa. Cedric ci fissò sbalordito. «Siete sicuri?» ci chiese, con voce soffocata. «Sicurissimi» rispose Harry. «Li abbiamo visti». «Ma come avete fatto a scoprirlo? Non dovremmo sapere...» «Non è importante» disse Harry in fretta «Ma non siamo solo noi a saperlo. Maxime e Karkaroff hanno visto i draghi, ormai lo sapranno anche Fleur e Krum...». Gli riconsegnai la borsa mentre ci osservava con uno sguardo perplesso, quasi sospettoso. «Perché siete venute a dirmelo?» lo guardai incredula. Era sicuro che Cedric non glielo avrebbe chiesto se avesse visto i draghi con i suoi occhi. «Perché siamo di buon cuore» mi arrivò una gomitata nelle costole «E' corretto, no?» disse a Cedric. «Adesso lo sappiamo tutti. Partiamo alla pari, no?» Cedric ci guardava ancora con vago sospetto quando udimmo un ticchettio familiare alle nostre spalle. Moody stava uscendo da una delle aule vicine. «Venite con me, Potter» ringhiò. «Diggory, vai». Non ci avrà mica sentiti? «Professore, mi scusi. Noi dovremmo essere a Erbologia...» «Dopo, signorina Potter. Nel mio ufficio, prego...» entrammo sconvolti nel suo ufficio. Chissà cosa vorrà da noi. Moody chiuse la porta e si rivolse a Harry, l'occhio magico puntato su di lui come quello normale. «Avete fatto una cosa molto onesta» disse Moody tranquillamente. Harry non sapeva cosa dire; non era questa la reazione che si era aspettato. «Sedetevi» disse Moody. Ero già entrata in quell'ufficio sia con Allock che con Lupin. All'epoca del professor Allock, le pareti erano tappezzate di ritratti sorridenti di Allock stesso che facevano l'occhiolino. Quando c'era Lupin, era più probabile imbattersi in un esemplare di qualche nuova, affascinante Creatura Oscura che si era procurato per la lezione. Ora, invece, l'ufficio era pieno di una serie di oggetti straordinariamente stravaganti che Moody doveva aver usato nei giorni in cui era un Auror. Sulla sua scrivania c'era quella che sembrava una grossa trottola di vetro incrinato: era uno Spioscopio. Quello che sembrava uno specchio era appeso alla parete di fronte a noi, ma non rifletteva la stanza. Sagome in ombra si muovevano al suo interno, nessuna completamente a fuoco. «Vi piacciono i miei Detector Oscuri, eh?» chiese Moody, che ci studiava attentamente. «Quello cos'è?» chiese Harry, indicando l'antenna d'oro arzigogolata sul comodino. «Un Sensore Segreto. Vibra quando capta dissimulazioni e bugie... qui non serve, naturalmente, ci sono troppe interferenze. Studenti da tutte le parti che mentono sul perché non hanno fatto i compiti. Ronza da quando sono arrivato. Ho dovuto disattivare lo Spioscopio perché non smetteva mai di fischiare. È molto sensibile, capta segnali nel raggio di un chilometro. Naturalmente è in grado di captare molto più della solita roba da bambini» aggiunse con un brontolio. «E lo specchio a cosa serve?» chiesi continuando a guardarlo «Oh, quello è il mio Avversaspecchio. Li vedete quelli là che gironzolano? Non sono davvero nei guai finché non distinguo il bianco dei loro occhi. Allora apro il baule». Esplose in una breve risata roca e indicò un grosso baule sotto la finestra. Aveva sette serrature in fila. Doveva essere una vera e propria prigione sotto forma di baule «Allora... avete saputo dei draghi, vero?»  Oh Oh, ci aveva scoperti... «Va tutto bene» disse Moody, sedendosi e stendendo la gamba di legno con un lamento. «Imbrogliare è una componente tradizionale del Torneo Tremaghi, lo è sempre stata». «Non abbiamo imbrogliato» disse Harry seccamente. «L'abbiamo scoperto per caso». Moody sorrise. «Non vi stavo accusando, ragazzo. E dall'inizio che lo ripeto a Silente, può fare il nobile quanto gli pare, ma ci puoi scommettere che il vecchio Karkaroff e la Maxime non lo saranno. Avranno raccontato ai loro campioni tutto quello che potevano. Vogliono vincere» «Allora... avete già idea di come farete a superare il vostro drago?» «No» Rispondemmo all'unisono. «Be', non ho intenzione di dirvelo» disse Moody burbero. «Non faccio favoritismi, io. Vi darò solo qualche buon consiglio generale. E il primo è: giocate secondo le vostre forze». «Non ne ho» disse Harry, prima di riuscire a trattenersi. «Se permetti» ringhiò Moody, «te lo dico io che le hai. Ora rifletti. Qual è la cosa che sai fare meglio?» «Il Quidditch» rispose depresso, «Mi sarà molto utile...» «E' vero» disse Moody, fissandolo intensamente, l'occhio magico quasi immobile. «Sei maledettamente bravo a volare, da quel che ho sentito. Anche tu sei molto brava e soprattutto veloce». «Sì, ma...» Harry restituii lo sguardo. «Non mi è concesso portare la scopa, ho solo la bacchetta...» «Il mio secondo consiglio generale» lo interruppe Moody ad alta voce, «è usare un bell'incantesimo facile che ti permetta di ottenere ciò di cui hai bisogno» Gli incantesimi di Appello! Come avevo fatto a non pensarci. «Andiamo, ragazzo...» borbottò Moody. «Fai due più due... non è così difficile...tua sorella ci è già arrivata» Erano dieci minuti che Harry mi trascinava per i corridoi sussurrando il nome di Hermione in continuazione. Arrivammo di corsa davanti alla serra numero tre, biasciò delle scuse affrettate alla professoressa Sprite mentre le passavamo davanti, «Hermione... devi aiutarmi... Anche tu...» disse indicandomi con un dito. Sembrava sotto l'effetto di droghe pesanti «Che cosa credi che stiamo cercando di fare, Harry?» ribatté lei, mentre cercava di potare il suo Cespuglio Farfallino. «Hermione, Chloe mi dovete imparare a fare un Incantesimo di Appello come si deve entro domani pomeriggio».

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E così facemmo. Non pranzammo, ma cercammo un'aula vuota, dove Harry tentò con tutte le sue forze di attirare a sé svariati oggetti attraverso la stanza. Aveva ancora qualche difficoltà. I libri e le penne continuavano a perdere potenza a metà strada e a cadere a terra come sassi. «Concentrati, Harry, concentrati...» «Cosa credi che stia facendo?» ribatté Harry infuriato. «Continua a venirmi in mente uno schifoso drago enorme, chissà perché... Ok, ci riprovo...» Voleva saltare Divinazione per continuare ad allenarsi, ma Hermione si rifiutò di farci saltare Divinazione e di saltare lei Aritmanzia. E mi obbligò di andare a lezione. Arrivati in aula lui andò al suo posto e io al mio vicino alla biondina. «Ciao bionda» dissi sistemando le mie cose sul banchetto «Novità sulla prima prova?» disse senza salutare «Ciao anche a te raggio di sole che illumina la mia vita, come hai passato la mattinata?» dissi imitando la sua voce «Tutto bene, grazie per avermelo chiesto» «Ciao mini Potter» lo trucidai con lo sguardo e mi sedetti vicino a lui. «So che cosa affronteremo durante la prima prova, ma non te lo dirò» dissi sottovoce poiché la Cooman aveva iniziato a parlare «E come pensi che io possa aiutarti se non me lo dici?» E aveva ragione, ma non volevo dirglielo per ripicca. «Ho già inventato qualcosa, tu mi aiuterai a perfezionalo o a inventare qualcos'altro» «Si, ma come faccio ad-» «Ti darò io degli input. Ti spiego in breve cos'ho creato» Gli spiegai tutto il procedimento di creazione e a che cosa servisse quell'incantesimo. «E' un procedimento molto complicato. Lo doppiamo esaminare nella pratica, ma credo sia un colpo di genio. Non ti facevo così intelligente» «Io non ti facevo così stupido da reputarmi stupida» A fine lezione mi tirò, per l'ennesima volta, dietro una colonna «Quando ti toglierai questo vizio?» «Ci vediamo in biblioteca dopo cena» disse prima di andarsene sotto il mio sguardo confuso. Quella sera dovetti declinare l'offerta di Harry e Hermione di allenare Harry. Quando furono usciti, presi la mappa del malandrino e mi diressi nel luogo stabilito. «Alla buon ora» dissi quando fu abbastanza vicino «E' un quarto d'ora che ti aspetto» senza dirmi niente entrò in biblioteca. Siccome mancava poco al coprifuoco, non c'era quasi nessuno. Occupammo il solito tavolo e aprii tutti i libri che avevo nella borsa. «Potter, la prova è domani, fatti dare una mano» i suoi occhi erano nei miei e mi imploravano di dirglielo «La prima prova consiste nell'affrontare una creatura magica» «Ce ne sono tante sii più specifica» «Dobbiamo affrontare un drago» Rimase in silenzio guardando i miei appunti «Malfoy, tutto bene?» «Zitta, sto pensando» si alzò improvvisamente e andò diretto verso lo scaffale dedicato alle creature magiche «Li ho già letti tutti quelli» Non vi fu una risposta e rimasi come una stupida da sola al tavolo. Dopo circa dieci minuti ritornò al tavolo con quello che sembrava un manuale. Quello non l'avevamo neanche preso. «Che tipologia di draghi sono?» «Petardo cinese, uragano spinato, Shrykos, il Gallese Verde e il Grugnocorto Svedese» Iniziò a leggere le caratteristiche di ciascun drago e i loro punti deboli «Lo Shrikos possiede squame lisce di colore blu e verde con cresta nera. E' una delle due specie a possedere zanne velenose. Misura in altezza al massimo nove metri che lo rende la razza più veloce di tutte. Si nutre di capre e mucche, ma ha una grande passione per la carne umana.» «Bene direi» dissi sarcastica «Hai detto che sono tutte madri in cova, vero?» «Si» «Allora devono proteggere qualcosa, quindi devi stare il triplo più attenta. Saranno ancora più aggressive» «E' molto rassicurante grazie» «I più pericolosi sono lo Shrykos e lo Spinato. Prega Merlino che non ti capitino questi» Prima di andare a dormire perfezionammo l'incantesimo e ne creammo un altro che mi avrebbe aiutata a mimetizzarmi. «Riposati Potter e rimani concentrata» disse all'uscita della biblioteca «Grazie per l'aiuto che mi hai dato» «Te ne darò altro se non ti farai uccidere» Era la cosa più gentile che Draco Malfoy mi avesse detto in quattro anni che ci conoscevamo. «Buonanotte Malfoy» «Notte Potter»

𝐀𝐥𝐥 𝐨𝐟 𝐲𝐨𝐮... 𝐃𝐫𝐚𝐜𝐨 𝐌𝐚𝐥𝐟𝐨𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora