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Non avevo dormito per niente la scorsa notte. Avevo il pensiero fisso sul mio gemello. Sapete il legame tra gemelli è un legame indistruttibile, che va oltre anche alla morte e sapere che il mio gemello era turbato dal pensiero che il nostro padrino potrebbe essere catturato, turbava anche me. Mi misi alla scrivania ed avevo la vaga sensazione di aver dimenticato qualcosa... Cazzo! Non avevo ancorfa scritto a Remus! Presi tutto il necessario e iniziai a scrivere:

Caro Remus,

Scusami se non ti ho scritto prima ma dovevo ancora finire alcuni compiti e sistemare le ultime cose ai loro rispettivi posti. Come stai? La tua mancanza come professore qui ad Hogwarts si sente molto, ma credo che tu mi mancheresti a prescindere. Abbiamo avuto la prima lezione con Malocchio ed è stata molto strana. Mi ha terrorizzata. Ci ha spiegato le Maledizioni senza Perdono, non sono programma del sesto anno? Aveva un atteggiamento molto maniacale, sembrava un pazzo. Harry è molto preoccupato per Felpato. Si sta muovendo verso Nord perché ha paura che ci potesse succedere qualcosa di brutto a causa del forte dolore alla cicatrice. Te l'ho detto nell'ultima lettera, no? Tu non preoccuparti per me, qui è sempre tutto bellissimo, come sempre. Mi manchi tanto, spero di vederti al più presto.

Ti voglio bene e ti mando un bacio e un forte abbraccio.

Chloe

Rilessi la lettera velocemente, la piegai e la inserii nella busta. Dato che ero già pronta avvisai Hermione, che si stava finendo di vestire, che sarei passata prima in guferia a spedire una lettere. MI infilai il cappotto e mi incamminai verso la sala comune. Mio fratello era chino su qualcosa con una piuma in mano e capii all'istante cosa stava facendo. «Buongiorno» dissi sedendomi al suo fianco «Ciao» mi rispose secco mentre concludeva la sua opera. «Quando hai finito andiamo insieme» dissi mentre lo guardavo impegnarsi nel concludere la lettera. Appena sollevò la piuma dal foglio me la passò.

Caro Sirius,

Credo di aver solo immaginato che mi facesse male la cicatrice. Ero mezzo addormentato l'ultima volta che ti ho scritto. Non serve che tu ritorni, qui va tutto bene. Non stare in pensiero per me, la mia testa è perfettamente a posto.
Harry

«Sei un gran bugiardo, lo sai che non ti crederà?» prese la lettera dalle mie mani e la imbustò «Sempre meglio provarci che mandarlo al patibolo» Uscimmo dal buco del ritratto in assoluto silenzio. «Hai scritto a Lupin?» disse mentre attraversavamo i corridoi silenziosi del castello «Si» mi rigirai la lettera tra le mani «Si sente la sua mancanza qui» «Gliel'ho detto» E infine arrivammo in Guferia. Era una stanza di pietra circolare, molto molto fredda perché nessuna delle finestre era chiusa da vetri. Il pavimento era completamente coperto di paglia, cacche di gufo e scheletri di topi e ratti. Tutto molto disgustoso. Gli occhioni viola mi fissavano. Mi volò sul braccio e iniziò a tubare «Ciao anche a te Violet» Harry, invece, individuò Edvige rannicchiata tra un barbagianni e un allocco. Mostrai la lettera a Violet, gliela legai alla zampa senza opposizioni da parte di quest'ultima e le dissi: «Sai già a chi portarla» Mi beccò affettuosamente il dito e partì. Lo presi per mano e ci avviammo verso la sala grande, perché era arrivata l'ora della colazione.

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«Quella è una bugia, Harry» disse Hermione bruscamente mentre facevmo colazione, quando lui racconto che cosa aveva fatto. «Non ti sei immaginato che ti faceva male la cicatrice, e lo sai» «E indovinate chi glielo ha già detto» «Tu sta zitta. E allora?» replicò Harry. «Non tornerà ad Azkaban a causa mia». «Lascia perdere» ribatté Ron quando lei apri la bocca per discutere ancora, e sorprendentemente per una volta Hermione gli diede retta e tacque. Durante queste ultime due settimane le lezioni diventavano sempre più difficili e impegnative di quanto non fossero mai state, in particolare Difesa contro le Arti Oscure. Il professor Moody aveva annunciato che avrebbe scagliato la Maledizione Imperius su ciascuno di loro a turno, per dimostrare il suo potere e per vedere se riuscivano a resistere ai suoi effetti. Che gioia. «Ma... ma aveva detto che è illegale, professore» disse Hermione dubbiosa mentre Moody spazzava via i banchi con un ampio gesto della bacchetta, creando un vasto spazio vuoto al centro dell'aula. «Ha detto che... usarlo contro un altro essere umano è...» «Silente vuole che voi impariate che cosa si prova» disse Moody, mentre l'occhio magico roteava su Hermione e la fissava con uno sguardo immobile e inquietante. Silente o tu? Questa situazione continuava a puzzare marcio. «Se preferisci imparare nell'altro modo, quello più duro, quando qualcuno te la scaglia addosso per assumere il totale controllo di te, mi sta bene. Sei esonerata. Vattene». Puntò un dito contorto verso la porta. Hermione diventò molto rossa e mormorò qualcosa sul fatto che non voleva dire che desiderava andarsene. Uno dopo l'altro, i nostri compagni venivano obbligati a fare le cose più straordinarie: Dean fece per tre volte il giro della stanza a balzi, cantando l'inno nazionale, Lavanda imitò uno scoiattolo, Neville si esibì in una serie di esercizi ginnici piuttosto stupefacenti che certo non sarebbe stato in grado di eseguire in condizioni normali. Nessuno di loro parve in grado di opporsi e ciascuno di loro si riprese solo quando Moody ebbe sciolto l'incantesimo. «Potter» ringhiò Moody, «tocca a te». Il suo occhio magico stava indicando il mio gemello e io mi rilassai di nuovo sulla sedia. D'altro canto Harry avanzò fino al centro della classe. Il professore levò la bacchetta, la puntò su Harry e disse: «Imperio». Harry parve pietrificato, come se Moody gli avesse appena lanciato un Pietrificus Totalus. «Salta sul banco... salta sul banco...» Inizialmente piegò le ginocchia, ma poi si bloccò di nuovo. Ma la situazione degenerò subito. Aveva spiccato un salto e contemporaneamente aveva cercato di trattenersi: il risultato fu che si schiantò a testa bassa contro il banco, rovesciandolo. E a giudicare da come stavano le sue gambe, probabilmente aveva tutt'e due le rotule fratturate. «Oh, così sì che va bene!» ringhiò la voce di Moody, e all'improvviso... «Guardate, tutti quanti... Potter si è opposto! L'ha contrastata e mi venga un colpo, l'ha quasi sconfitta! Ci riproveremo, molto bene, Potter, davvero molto bene! Faranno fatica a controllare te!» «Adesso è il momento dell'altro Potter» Oh no, era arrivata l'ora della mia fine. Mi alzai controvoglia dal mio posto e mi diressi verso il centro della stanza. Moody era davanti a me. Puntò la bacchetta su di me e «Imperio». La sensazione di star galleggiando a mezz'aria invase il mio corpo. Ero libera da qualsiasi problema e pensiero, ero rilassata. «Rotola per terra... rotola per terra...» Strinsi le mani a pugno e chiusi gli occhi. Cercai di non ascoltare la vocina nella mia testa che mi urlava di rotolarmi. Dovetti sopprimere l'istinto di piegare le ginocchia. Pensare ad altro mi avrebbe aiutata a distrarmi. Pensai a Sirius, a Remus, a mio fratello, ad Hermione e inaspettatamente mi calmai. Dopo un paio di secondi riaprii le mani e guardai il professore davanti a me. «Non ci credo... Potter si è opposta! Avete capito, si è OPPOSTA! Benissimo Potter, meraviglioso. Se con tuo fratello faranno fatica, con te non ci riusciranno proprio.» Toranai al mio posto con gli occhi di tutti puntati addosso. La campanella prese a suonare e ci trasferimmo nell'aula della McGranitt. «Da come parla» borbottò Harry un'ora dopo mentre usciva zoppicando dall'aula, «uno potrebbe pensare che stiamo per essere attaccati da un momento all'altro» Dopo due ore di lezione, aveva deciso di assegnarci una montagna di compiti di Trasfigurazione. «State per affrontare una fase fondamentale della vostra istruzione magica!» disse, con gli occhi che scintillavano pericolosamente dietro gli occhiali quadrati. «I vostri G.U.F.O. si avvicinano...» «Non abbiamo nessun G.U.F.O. fino al quinto anno!» esclamò Dean indignato. «Forse no, Thomas, ma credimi, avrete bisogno di tutta la preparazione che riuscite a mettere insieme! La signorina Granger e la signorina Potter restano le uniche della classe che siano riuscite a trasformare un porcospino in un puntaspilli soddisfacente. Devo ricordarti che il tuo puntaspilli, Thomas, si appallottola ancora quando qualcuno gli si avvicina con uno spillo!» Dopo Divinazione, dove grazie alle catastrofi che avevo inserito avevo avuto il massimo dei voti, Storia della Magia e Piton che aveva ipotizzato di avvelenarci anche Hagrid aggiungeva carico a carico. Gli Schiopodi crescevano a ritmo notevole, considerato che nessuno aveva ancora scoperto che cosa mangiavano quelle sudici schifose bestie. Lui, invece, era estasiato e suggerii che andassimo da lui a sere alterne per osservare gli Schiopodi e prendere appunti sul loro straordinario comportamento. Una serata di merda in poche parole. Quando arrivammo nella Sala d'Ingresso, dopo aver finito la lezione, non riuscimmo ad avanzare per la folla di studenti accalcati attorno a un gran cartello esposto ai piedi della scalinata di marmo. Ron, il più alto dei tre, cercò di sbirciare oltre le teste assiepate davanti a loro e lesse a voce alta: 

𝐀𝐥𝐥 𝐨𝐟 𝐲𝐨𝐮... 𝐃𝐫𝐚𝐜𝐨 𝐌𝐚𝐥𝐟𝐨𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora