La Croce di Santo Domingo

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Ho il cuore in gola mentre parcheggio il pick-up di mia madre di fronte allo chateau.

In lontananza, vedo che sono già seduti tutti insieme sui divanetti in veranda, mentre JJ è l'unico in piedi appoggiato alla ringhiera di legno.

"Eccoti, finalmente" mi urla Cleo.

"Ciao" dico sottovoce salendo i tre gradini.

Mi sento a disagio perché credo che JJ abbia raccontato agli altri di aver visto Rafe a casa mia e ho paura che possano pensare qualcosa di strano. Come faccio a spiegare che è stata una semplice, tremenda, coincidenza?

"Allora, Sarah, ora puoi raccontarci tutto" dice Pope infastidito visibilmente dall'attesa.

"Ho sentito Rafe parlare al telefono con qualcuno" esordisce Sarah.

Quando ha pronunciato il nome del fratello, ho sentito il rabbioso sguardo di JJ passare dal volto di Sarah al mio per poi tornare a catalizzare l'attenzione su di lei.

"La Croce di Santo Domingo è di nuovo qui, alle Outer Banks" sputa fuori.

"Che cazzo dici, Sarah?" spalanca gli occhi JJ.

"Abbiamo prove di questo?" domanda, allora, Pope.

"Prove? È un caso fortuito se siamo riusciti a reperire quest'informazione!" dice Jhon B.

"Quindi? Che si fa?" dice JJ esaltato.

"Abbiamo bisogno di un piano" afferma Cleo "ma non elaborato da te!" conclude.

"Co-cosa? Perché?" chiede offeso.

"Hai seriamente il coraggio di chiedere perché, amico? Ogni volta che lo fai finiamo per rischiare di morire in venti modi diversi" dice ridendo Jhon B.

"Mi offendi, fratello, davvero tanto. Questo fa male" risponde JJ mettendosi una mano sul cuore e facendo una finta smorfia di dolore.

Lo guardo e sorrido. I capelli gli cadono ai lati degli occhi, contornando il viso in maniera armoniosa.

"A proposito, JJ, mi dispiace" dice improvvisamente Jhon B.

Mi dispiace? Per cosa?

"Tranquillo, me lo merito" risponde facendo un cenno di intesa con la testa.

"Per cosa ti dispiace?" domando. Da quando sono arrivata è la prima volta che apro bocca.

"Nulla" dice JJ senza guardarmi in faccia.

"Jhon B gli ha spaccato la bocca" risponde Sarah alzandosi in piedi per avvicinarsi a me che sono ancora impalata vicino ai gradini.

Sgrano gli occhi, spostando la mia attenzione da Sarah, a JJ, a Jhon B.

Mi avvicino a JJ ricordandomi del suo volto sull'uscio di casa mia, con la guancia rossa e il labbro rotto.

Gli accarezzo la guancia con delicatezza: la mano mi trema e cerco di sfiorare appena la pelle per evitare che si faccia male. Con la coda dell'occhio vedo Jhon B fare cenno agli altri di lasciarci soli e, in un batter d'occhio, tutti si cimentano verso l'amaca. Restiamo uno di fronte all'altro: lui ancora appoggiato con le braccia sulla ringhiera e io di fronte a lui con la mano che ora si è spostata ai suoi capelli. Fissa un punto indefinito alla sua destra, mostrandosi di profilo.

"Mi dispiace" gli dico mortificata.

"Lascia stare, Kie" mi risponde secco, spostandomi la mano e facendo per andarsene.

"Aspetta, questo è per te" e allungo il cellulare che mia madre gli ha procurato.

"Cos'è?" domanda quasi infastidito.

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