Un mondo capovolto

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L'impatto dell'aria calda e afosa ci colpisce in pieno viso una volta scesi dall'aereo dei Cameron.

Siamo atterrati in un campo volo nel bel mezzo di una radura e sotto un cielo giallo di polvere e umidità.

"Quello deve essere il pullman che ci porterà a Las Rocas" dice Jhon B indicando un veicolo a qualche metro di distanza da noi.

"Io lì sopra non ci salgo" si lamenta Sofia. Tutte ci voltiamo verso di lei che – istintivamente – fa un passo indietro e si nasconde alle spalle di Rafe.

"Muoviamoci" dico incamminandomi – seguita da Cleo - e passando davanti a JJ che, senza esitare, inizia a seguirmi compiaciuto.

"Mi piace quando prendi l'iniziativa" dice accovacciandosi a prendere un filo d'erba per portarselo alla bocca.

"Attento a ciò che ti piace, Maybank" gli sorrido avvicinandomi alla scaletta del pullman.

Un uomo corpulento mi sbarra la strada con un braccio e inizia a parlarmi con una velocità tale da non riuscire a capire nulla: ho studiato lo spagnolo solo per un anno e nel corso principiante e quando provo a parlargli nella mia lingua riesce solo a dire "No intiendo" per poi continuare ad incalzare in frasi piene di s.

"Dice che non c'è posto per tutti e 8" la voce di Sofia mi colpisce alle spalle.

"Chiedigli quando passa il prossimo" suggerisce JJ.

La ragazza inizia, allora, una conversazione lunga e alquanto articolata con l'uomo che sembra entusiasta di poter parlare con qualcuno che lo capisca.

"Dice che ne partirà un altro tra un'ora. Qui possono salire solo 4 persone" spiega.

"Ragazzi io ho bisogno di andare" si intromette Jhon B con occhi preoccupati.

"Andate tu, Sarah, Pope e Cleo" lo intimo, poggiandogli una mano sulla spalla.

I nostri occhi si incontrano e sento un brivido percorrermi la schiena quando noto tutta la paura che sta cercando di nascondere. Suo padre è appena resuscitato, in pratica, e già rischia di morire di nuovo. Ha passato innumerevoli mesi a cercarlo mentre noi lo credevamo pazzo e – invece - aveva ragione. Ha sempre avuto ragione.

"Fate attenzione" mi dice abbracciandomi forte, attorcigliando le braccia intorno al mio busto fino a circondarmi completamente.

Io e Jhon B non siamo soliti dimostrarci affetto attraverso il contatto fisico, soprattutto dopo il bacio che si è sentito autorizzato a darmi. Non che le cose fossero strane, alla fine abbiamo entrambi dimenticato quell'avvenimento all'istante, ma come un comune accordo taciuto abbiamo deciso di evitare di avvicinarci troppo.

"Fate attenzione anche voi" gli stringo le braccia intorno al collo, sporgendomi dietro di lui e notando Sarah e JJ guardarsi intensamente in un silenzio assordante.

JJ si volta verso di me con la testa bassa, arrivando al mio sguardo solo con gli occhi. Sta aspettando che io gli dia il permesso per abbracciarla; come posso essere stata talmente stupida?

Gli sorrido impercettibilmente, così che capisca.

Le allunga appena il braccio e Sarah si fionda sulla sua spalla talmente velocemente da fargli mancare il fiato.

"Ragazzi ci vedremo tra meno di un'ora" esclama Rafe guardandoci stranito.

"Si vede che non hai mai dovuto affrontare tutto quello che affrontiamo noi ogni volta" gli risponde Pope secco.

Una volta sciolti gli abbracci, mi dirigo verso Cleo e Pope prendendo la mano di entrambi.

"Teneteli d'occhio, vi prego" gli dico stringendole forte mentre JJ attira Pope a sé.

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