Verso il tramonto

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Mi alzo velocemente, prendo la maglietta bagnata e scendo lungo il sentiero, restando dietro di lui a qualche metro di distanza. Non scambiamo una parola, lui cammina avanti veloce e deciso, mentre io lo seguo non riuscendo a tenere il passo. Arrivati quasi alla fine di una piccola discesa inciampo superando la stessa roccia che scavalcavo all'andata.

Il tonfo non è stato forte, ma il sangue che mi esce dalla tempia mi spaventa a morte.

JJ si fionda verso di me, si accovaccia e mi controlla le gambe, le caviglie e le ginocchia.

Io gli indico la tempia, mentre in viso mi compaiono smorfie di dolore e panico.

"Non è nulla Kie, stai tranquilla piccola" mi dice con dolcezza.

Mi controlla la ferita e appura che è abbastanza superficiale. Mentre lo fa lo abbraccio e delle lacrime mi solcano il viso. Brucia.

"Piccola kook devi alzarti, dobbiamo andare a disinfettare il taglio" sorride dolcemente per darmi forza, sapendo che mi sarei arrabbiata per quell'appellativo.

Mi aiuta ad alzarmi quasi prendendomi in braccio e, insieme, arriviamo in spiaggia dove mi sfila i pantaloncini e le scarpette. Lo lascio fare, senza sapere perché.

Il sole picchia sulla tempia che pulsa. Mi sento in una sorta di nirvana: nelle orecchie entrano suoni ovattati di onde che si infrangono sulla riva e davanti a me JJ si sveste nuovamente e mi tende la mano.

Gliela porgo senza pensarci, lo seguo nell'acqua fresca dell'oceano. Mi prende in braccio e mi fa distendere sulle onde, mentre con una mano mi sorregge la testa e con l'altra la parte bassa della schiena.

"Brucia?" domanda.

Non rispondo, ma bruciava da morire.

Il movimento della corrente marina gli fa spostare la mano sul sedere, mi chiede scusa ma non la toglie. Mi abbandono alle sue cure finché non mi tira su e mi apre le gambe per cingergli il bacino. Sono a cavalcioni su di lui, le braccia intorno al suo collo. Cerco di tenermi dritta mentre lui mi stringe la vita. Le nostre fronti si toccano e ci guardiamo.

Mi perdo.

"Ragazzi arriviamo anche noi" urla Pope dalla spiaggia.

"Ma che ca..." dice sottovoce JJ.

"Pope da dove siete usciti?" gli urla dall'acqua spostandomi con velocità ma senza veemenza.

Cleo lo segue in acqua e mi raggiunge.

"Kiara ma cosa è successo?" mi domanda avvicinandomi e notando il taglio ormai pulito all'altezza della tempia.

"Sono scivolata su qualcosa" le dico toccandomi la testa con una mano.

JJ e Pope si allontanano da noi, parlano e discutono più a riva.

"Che stava succedendo, JJ?" domanda con fare accusatorio Pope.

"Niente, non stava succedendo niente Pope" risponde lui non guardandolo negli occhi.

"JJ io vi ho v..." prova a dire, prima di essere interrotto dalle parole di Maybank.

"E' avanzato del pesce da ieri?" domanda JJ.

"Non credo. Forse dovremmo andare a pesca di nuovo stasera" gli dice Pope, rispettando la sua volontà di sviare il discorso.

Ma lui sa bene cosa ha visto, se non fosse arrivato sarebbe successo, lo sanno tutti e due. Tutti e tre.

"Si andrò a pesca" risponde velocemente JJ.

"E io cosa ho detto? Al tramonto arrivano sempre i pesci più grossi" si ripropone Pope.

"Pope, andrò a pescare da solo stasera" lo interrompe JJ.

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