Una nuova tempesta all'orizzonte

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Ciao a tutte/i! Scusate per l'assenza.
Questo è un capitolo di transizione,
spero di riuscire a pubblicare 
qualcosa di consistente domani

Un bacino.

Dopo esserci ripuliti e ricomposti, JJ si stende sull'amaca e mi richiama a sé con le braccia.

"Mi accarezzi i capelli?" mi domanda.

"Certo" rispondo con dolcezza, posizionandomi un po' più in alto di lui, così da farlo appoggiare sul mio petto e sprofondare le dita tra i capelli.

"Sei ancora ubriaca?".

"Solo un pochino" confesso.

"Non voglio più che bevi così tanto, Kie. Cioè, puoi farlo solo con me" spiega.

"Jay, perché sei sparito per tutto quel tempo?" chiedo senza mezzi termini.

"Ho dovuto aiutare mio padre con un casino. Aveva promesso a Barracuda Mike di trasportare un carico di droga per risanare una sorta di debito che aveva con lui. Il problema fondamentale è che si è presentato ubriaco e il tipo lo ha minacciato. Ho dovuto accompagnarlo io..." spiega.

"Hai trasportato droga, Jay?" sgrano gli occhi.

"Sì. È per questo che non ti ho scritto né chiamata: semmai mi avessero beccato, il tuo nome non doveva comparire da nessuna parte" dice.

"Mi dispiace, piccolo".

"Ancora? Perché ti sei fissata col chiamarmi così, ora?" sorride.

"Perché è come ti vedo in alcuni momenti" gli do un bacio sulla testa.

"Mi dispiace, Kie" sospira.

"Voglio solo che tu non lo faccia più. Devi promettermelo" lo rimprovero dolcemente.

"E mi dispiace anche per come ti ho trattata prima. Non dovevo...ecco..." prova a dire.

"Schiaffeggiarmi intendi?" mi scappa una risata.

"Sì" s'imbarazza.

"Ero tranquilla, JayJ. Sapevo che se ti avessi chiesto di fermarti ti saresti fermato, nonostante fossi così nervoso" lo stringo forte.

"Certo che mi sarei fermato, piccola" mi stringe il fianco con la mano e mi stampa un bacio all'altezza del cuore.

Restiamo così fermi a guardare le stelle e lo sento abbandonarsi pian piano al sonno, cullato dal movimento delle mie dita. Lo guardo indifeso dormire avvinghiato al mio busto; giuro che potrei stare ore ad osservare i movimenti del suo respiro, le palpebre che tremano leggermente, il naso schiacciato contro la mia pelle. Ad ogni soffiata di vento un po' più consistente, provo a proteggergli le spalle con le braccia, nella speranza che non si svegli interrompendo quella scena angelica a cui mi ritrovo ad assistere.

In lontananza, scorgo le figure di Jhon B e Sarah fare ritorno allo chateau. Quando sono abbastanza vicini, faccio loro segno di fare silenzio, indicando JJ tra le mie braccia.

"Il bambino dorme?" sussurra Sarah avvicinandosi all'amaca mentre Jhon B si avvicina velocemente alla casa.

"Sì, è crollato poco fa" spiego con un filo di voce.

"Vi siete chiariti?" chiede.

"Sì, ci siamo detti quello che dovevamo dirci. Grazie per averlo chiamato e scusami per il comportamento di prima" le dico quasi mortificata.

Jhon B esce dalla casa avvicinandosi a noi e portando con sé una copertina che, con estrema cautela, appoggia sul corpo di JJ.

"Grazie, Jhon B".

"Di niente, Kie. Si è calmato? Mentre arrivavamo alla festa era agitato come un diavolo" confessa.

"Sì, credo avesse bisogno di sfogare un po'" rispondo a Jhon B, prima di appoggiare le labbra sulla fronte di JJ.

"Dormite qui, quindi?" chiede Sarah.

"Sì, ma immagino dormiremo esattamente qui" indico il punto preciso in cui sono.

"Inizia a far freddo la notte, Kie" dice preoccupato Jhon B.

"Lo so, ma non voglio svegliarlo. Non credo abbia dormito molto in questi giorni" gli rispondo.

Sarah fa un cenno con le testa e appoggia la mano sulla spalla del fidanzato, facendogli capire che sarebbe stato il caso di rientrare in casa e lasciarmi lì da sola a godermi la dolcezza di JJ in quel momento.

Dopo averli guardati rientrare non passa molto che anche le mie palpebre calano, lasciando il posto a sogni sconnessi e confusi.

~~~~~~

"Qualcuno ha voglia di uova e bacon?".

Io e JJ veniamo svegliati di colpo dalla grossa voce di un uomo a pochi metri da noi. Ci ho messo qualche attimo a capire che fosse Big John a parlare, di ritorno da Charlestone.

"E voi che ci fate qui fuori?" domanda interrogativo guardandoci stesi sull'amaca.

"Ci siamo addormentati ieri sera, BJ" spiega JJ stropicciandosi gli occhi gonfi e stiracchiandosi, facendo cascare la copertina che ci copriva le spalle.

"Per fortuna sei vestito, figliolo, altrimenti avrei dovuto fare la parte del genitore indignato" ride BJ.

JJ si gira verso di me sorridendo, passandosi una mano tra i capelli spettinati. Nonostante l'enorme imbarazzo che sto provando in questo momento, vederlo sereno mi fa stare tranquilla e mi sento grata di aver passato con lui la notte.

"Ciao ragazzi" la voce di Cleo si fa spazio da dietro le nostre spalle.

"Ah sì, li ho incontrati da Heyward quando ho preso la colazione" chiarisce Big John.

Mi metto su un gomito quando vedo Sarah uscire in giardino con una caraffa di succo di arancia, seguita dal fidanzato.

"Ma qui si fanno le cose come si deve, allora?" sorrido.

Tuttavia, quel sorriso è durato davvero poco quando vedo Jhon B sgranare gli occhi verso il basso. Seguendo la traiettoria del suo volto, appoggio lo sguardo su un pezzo di stoffa bianca e rosa che si vede appena uscire dall'erba.

Le mutandine.

Afferro il braccio di JJ sperando di non farmi vedere da nessuno, costringendolo a girarsi di scatto verso di me per la sorpresa. Non proferisco parola, indicando appena con la testa le mie mutandine strappate qualche metro davanti a noi. 

Lo vedo trattenere una risata al limite tra genuina e isterica.

"Credo di dover fare uno schizzo..." dice subito JJ buttandosi giù dall'amaca.

"Che schifo, Jay!" corruga la fronte Pope.

JJ si dirige verso l'interno della casa sotto gli occhi di Jhon B; tuttavia, invece di tirare dritto devia verso le mie mutandine, furtivamente si china e se le infila nelle tasche dei pantaloncini.

Tiro un sospiro di sollievo, credendo che il peggio fosse passato prima di incrociare gli occhi meravigliati di Cleo, a cui tutto il teatrino non era sfuggito.

Mi alzo dall'amaca raggiungendo i divanetti intorno cui i ragazzi si sono accomodati e mi siedo prontamente vicino a John B.

"Scusami" dico sottovoce.

"Non parlarmi, ora riesco ad immaginare solo una cosa" risponde Jhon B provando a soffocare malamente una risata.

"Che vi prende?" chiede Sarah confusa.

"Niente" le sussurra JJ all'orecchio, di ritorno fuori, lasciando trapelare a sua volta uno sguardo divertito mentre poggia gli occhi su di me.

Si siede sulla sedia di fianco alla mia, appoggiando una mano sulle mie gambe, in modo che il vento non mi facesse alzare il vestitino.

"Dopo colazione dobbiamo parlare di El Dorado, ragazzi" si pronuncia BJ, attirando la nostra attenzione prima che tutti ci voltassimo in direzione di un rumore proveniente da dietro al pollaio. Una fila di pick-up sfreccia nella nostra direzione e non ci metto nulla a riconoscere quelle macchine scure.

"E' Singh" dico a JJ alzandomi in piedi e cercando disperatamente la sua mano per trascinarlo via. 

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