Capitolo IX: rivelazioni

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Quando apro gli occhi la luce entra spavalda nella stanza dalla piccola finestra, abbagliandomi. Deve essere pieno giorno, quanto ho dormito?

Mi alzo sentendomi riposata e guardo l'orologio: le due di pomeriggio. Il malessere di ieri sembra solo un lontano ricordo, la febbre è scesa e i muscoli non mi fanno più male. Comunque uscire e prendere freddo non mi sembra una buona idea, quindi decido di restare in casa. Faccio una bella colazione, una di quelle che non mi concedevo da tempo e metto un po' di musica in sottofondo.

Oggi me lo prendo per me, senza pensare a ieri, al brutto svenimento, alla conversazione con Leo, ai suoi occhi che mi guardavano colmi di sofferenza.

Finito di mangiare afferro il telefono, è da ieri mattina che non lo guardo, ma tanto non mi cerca mai nessuno, perché non ho nessuno.

Con mia sorpresa c'è un messaggio non letto, è da parte di Olivia:

Primo sabato sera in città per te, usciamo insieme ti porto in un bel posto!

Mi fa sorridere vedere sul display un messaggio per me, dopo tanto tempo. Rifletto sulla sua proposta, l'ultima volta che sono uscita con un'altra ragazza la sera non è andata a finire bene, ma Olivia mi sembra una a posto. E poi è una madre, sarà responsabile.

Okay, ma ieri non mi sono sentita bene, quindi qualcosa di tranquillo, non facciamo tardi le rispondo.

In fondo ho detto che questa giornata era per me, uscire un po' da questo buio monolocale non può farmi che bene.

Decido di farmi un bel bagno caldo per alleviare i muscoli ancora un po' provati dal freddo preso ieri, quando mi spoglio mi accorgo di indossare ancora i vestiti di Leo. Tolgo la maglietta che mi arriva praticamente alle ginocchia e vengo investita dal suo profumo, fresco ma avvolgente, proprio come la neve. Un brivido mi percorre e mi riporta a ieri, a quando era accovacciato in mezzo alle mie gambe, e mi guardava da vicino, da molto vicino. Giuro che ho sentito le nostre anime sfiorarsi in quel momento.

Scuoto la testa, prendo i vestiti in mano, li appallottolo e li getto in lavatrice con forza.

Stupida

Ho anche solo pensato che potessimo smettere di farci la guerra, che potessimo comprenderci. Non è cambiato niente, è sempre il solito ragazzo freddo che non mi sopporta, che è in competizione con me per una maledetta borsa di studio che neanche voglio. Ciò che è successo ieri di certo non cambia le cose.

Mi immergo nella vasca, lasciandomi sommergere fino alla testa dall'acqua calda, lasciandomi sprofondare nella mia stessa mente.

Una volta asciutta, ancora con indosso l'accappatoio, mi getto sul letto e provo a dormire ancora un po' prima dell'uscita di questa sera. Il bagno caldo mi ha lasciata intorpidita e con le palpebre pesanti.

Vengo svegliata dal suono dei messaggi sul mio telefono, è Olivia, scrive di non preoccuparsi, che penserà lei a tutto e mi dà l'indirizzo a cui presentarmi tra poco.

*

"Karina sono qui!"

Vedo Olivia sul marciapiede che sventola la mano sorridente. È davanti all'ingresso di un locale, sembrerebbe un pub da fuori.

"Ciao Olivia, che posto è? Sembra...caotico"

"E' il mio music bar preferito in città! C'è tutto, si mangia, si beve, c'è la musica e anche il karaoke"

Per un attimo pensavo mi avesse portata in una discoteca, tiro un sospiro di sollievo. Entriamo ma non riesco a vedere praticamente niente, è molto buio e queste luci colorate mi impediscono di adattarmi all'oscurità della sala. La cameriera ci assegna un tavolo per due vicino al bancone e ci lascia il menù.

Tra la Neve e le StelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora