Tra la Neve e le Stelle

Capitolo XXII: l'Universo negli occhi

La forza di attrazione vige su ogni corpo all'interno di questo sconfinato universo, è quella forza che fa cadere gli oggetti a terra, quella che fa muovere i pianeti intorno alla loro stella, e la stessa che tiene vicini me e lui. È un'attrazione particolare, di quelle che, anche se non vuoi, ne sei comunque soggetto, perché nessuno è più forte delle leggi della fisica, e di certo nemmeno noi lo siamo. Abbiamo provato a evitarlo, ho provato a detestarlo e lui ha provato a respingermi, ma siamo finiti inevitabilmente vicini, come due corpi celesti che orbitano insieme, sotto la luce delle stesse stelle.

E quel bacio ne è la prova, così lento da esprimere un bisogno a lungo represso, ma così intenso da farmi immergere e legare indissolubilmente all'universo misterioso che ha dentro. E poi i suoi occhi, mi guardavano nell'anima, in un modo così intimo da toccarmi nel profondo senza neanche usare le mani. Le sue pupille fisse nelle mie hanno esplorato parti di me che nascondo anche a me stessa, ma che per lui non hanno segreti. Ma anche io ho guardato dentro di lui attraverso i suoi occhi e ci ho visto tutto l'oceano di emozioni che prova ma non mostra mai, nascondendole dietro un viso impassibile e una freddezza che in realtà non gli appartiene. Quegli occhi così chiari che sembrano provenire da un altro pianeta non me li scorderò mai, sono incisi nella mia mente. Ed è in quel momento che l'ho realizzato: dentro i suoi occhi ci vedo l'universo.

Ed è un bel problema, quando ritrovi l'universo dentro gli occhi di qualcun altro

Devo assolutamente parlarne con Olivia o impazzirò, non riesco a interpretare i miei stessi sentimenti.

*

"Ciao tesoro" la sua voce squillante già mi rassicura "adesso?...Sì certo.....tra mezz'ora allo Scoiattolo....d'accordo". Quando riaggancio il telefono tiro un sospiro di sollievo, non so come farei senza di lei, è sempre pronta ad aiutarmi senza chiedere nulla in cambio.

Sono seduta ad uno dei tavolini in fondo alla caffetteria con il piede che tamburella incessantemente sul pavimento, quando la vedo entrare dalle porte vetrate. E come sempre porta il sole con sé quando arriva, illuminando il locale con i suoi capelli biondi come la luce del giorno e gli occhi azzurro cielo terso. Mi vede e mi sorride un po' apprensiva, come farebbe una sorella maggiore. Non le ho raccontato molto al telefono, le ho solo detto che avevo delle novità importanti e lei deve aver capito tutto solo dal tono tremulo della mia voce.

"Allora" esordisce sedendosi al tavolo "che cos'ha combinato, questa volta?!"

"Ho paura di aver combinato qualcosa anche io, questa volta"

Lei mi guarda con gli occhi sgranati, in attesa di delucidazioni, mentre scruta ogni parte del mio viso, facendomi venire voglia di nascondermi come sempre.

"Ecco...lui è venuto a casa mia". Vedo sul volto di Olivia un'espressione di sgomento, così mi affretto a mettere in chiaro come sono andate le cose, prima che lei pensi al peggio. "Gli ho chiesto di aiutarmi ad addobbare casa per Natale, è stato tutto tranquillo, finché non mi ha afferrata con una ghirlanda colorata e ci siamo ritrovati vicini come non mai"

"E?" incalza lei, sempre più curiosa.

"E mi ha baciata". A stento trattiene un gridolino, provocando delle occhiatacce da parte di due donne sedute al tavolo di fianco al nostro.

"E tu me lo dici così? Con tutta questa naturalezza, come se non fosse la notizia del secolo" civetta entusiasta.

"Beh, dai, adesso non esageriamo..."

"Cosa?! Il tuo collega bello come un dio greco ti bacia, dopo settimane passate a lanciarvi occhiate languide, a sfiorarvi da sotto il tavolo, dopo tutto questo tempo che vi divorate con gli occhi, voi vi baciate e non sarebbe una cosa eclatante?"