Capitolo VI: stella e cielo

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La via principale, Aspen Avenue, è completamente imbiancata e lo scenario che mi si propone davanti è alquanto insolito. La neve bianca ricopre le case rosso mattone e i marciapiedi larghi hanno cumuli di neve ai lati. Il colore rosso degli edifici sembra come attenuato da questo sottile manto bianco, non avevo mai visto una città con un contrasto di colori simile.

Mi chiedo quanto e quanto spesso nevichi qui a Flagstaff, trovandosi a duemila metri di altitudine, ma avendo comunque un paesaggio desertico. Ho come l'impressione, visto anche il detto di Howard, che questo sia solo un piccolo assaggio di neve rispetto a quella che ci aspetta durante tutto l'inverno.

Stamattina decido di iniziare la giornata viziandomi un po' con una bevanda calda nella caffetteria sotto casa, che scopro solo ora chiamarsi "Lo scoiattolo" come cita l'insegna con un grosso scoiattolo con una tazza fumante tra le zampe.

"Ciao Karina, che cosa posso preparare per te questa mattina?" strilla Justin con un tono troppo alto per essere prima mattina. O forse sono io che ho dormito poco.

Oggi voglio cambiare un po' e non prendere sempre il solito caffè latte con extra zucchero. Guardo dietro il bancone le opzioni disponibili ma non so decidermi.

Justin non mi perde di vista un attimo, prende un barattolo trasparente e inizia a raccontare: "Ti suggerisco il nostro sciroppo all'amarena da aggiungere alle bevande, è arrivato ieri ed è delizioso"

Osservo il grande barattolo con dentro un liquido denso e rosso scuro, mentre Justin lo scuote davanti ai miei occhi.

Sangue

Riesco a pensare solo a quello, un senso di nausea si fa strada in me e prima che inizi a girarmi la testa, gli dico: "Va benissimo il solito caffè latte-"

"Con zucchero extra" finisce lui.

"Come va il lavoro all'osservatorio?" mi chiede mentre attendo la mia bevanda.

"Procede tutto normale, il lavoro mi piace" dico omettendo tutti i dettagli.

"So che ci lavora un ragazzo che conosco"

"Leo?"

"Sì, ecco come si chiamava. Andavamo al liceo insieme, ma non è mai stato un tipo molto loquace"

Il modo migliore per iniziare la giornata: parlare di lui di prima mattina. Almeno però qualcuno condivide la mia stessa opinione, dal momento che invece la dottoressa lo ha definito un "ragazzo d'oro"

Bah

Ritiro in fretta il mio caffè latte ed esco dalla caffetteria, salutando frettolosamente Justin.

                                                                   *

Eccomi nuovamente davanti all'imponente casa di Leo, con i dettagli in legno e il vialetto in pietra, chissà con chi ci abita, l'ho sempre visto da solo dentro questa enorme casa. È veramente maestosa.

La spolverata di neve sul tetto e nel giardino le dona un'aria quasi fiabesca, come in quelle storie che mi leggeva la nonna da bambina prima di andare a letto. Sospiro e mi avvicino.

Come di consuetudine, suono il campanello e lui mi apre la porta, sempre non salutando e non dicendo una parola, stavolta però se ne sta lì sull'uscio, a studiarmi.

Schiarendomi la voce dico: "Buongiorno"

Lui si scosta ma non del tutto, solo dello spazio necessario per farmi passare. Ma appena sono alla sua altezza, attaccata allo stipite della porta, avvicinandosi per schiacciarmi ancora di più dice: "Studiato i fascicoli?"

Tra la Neve e le StelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora