Capitolo XXIV: biscotti al cioccolato

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Un respiro caldo mi accarezza il viso da molto, molto vicino. Lentamente esco dal torpore del sonno, rendendomi sempre più conscia di questo alito caldo che soffia a intermittenza proprio dritto sul mio naso.

Leo?

Come mai è così vicino a me, mentre dormo soprattutto?!

Appena apro gli occhi vedo un tartufo nero con due piccole narici che pulsano, seguito da due occhioni nocciola che mi guardano con tutto l'amore del mondo. Quanto amo i cani.

"Milo" sussurro allungando un braccio verso la sua simpatica testona.

"Cane cattivo, non si svegliano gli ospiti" lo ammonisce divertito Leo.

Mi volto e lui è qui di fianco a me, seduto sul divano con espressione rilassata. Mi metto a sedere anche io, scostando la coperta che deve avermi messo addosso lui mentre ero addormentata. "E io che pensavo fossi tu ad avere l'alito così pesante, con retrogusto di croccantini poi" dico prendendolo in giro.

"Pensavo ti ricordassi meglio di com'è avere il mio respiro addosso, evidentemente ti devo rinfrescare la memoria" dice roco annullando la distanza tra noi, tra le nostre bocche. E ora ho realmente il suo fiato addosso, bollente, ritmato, ma leggermente trattenuto.

"Sì, credo di non ricord-"

Non mi lascia finire la frase che le sue labbra toccano le mie, spezzandomi il respiro. La mia bocca si riempie della sua e viceversa, danzano allo stesso passo, prima si toccano piano, poi più a fondo, dolci ma decise. Lo sento emettere un sospiro di piacere quando con i denti afferro il suo carnoso labbro inferiore. Questo mio gesto deve essergli piaciuto parecchio perché ora le sue mani mi stringono la vita, attirandomi a sé. Istintivamente gli getto le braccia al collo, riducendo ulteriormente la distanza tra i nostri corpi frementi. Voglio stargli ancora più vicino, sentire il suo corpo imponente, toccarlo. In un gesto rapido gli sono a cavalcioni, vederlo sotto di me con le labbra umide e gli occhi pieni di desiderio mi fa impazzire. Così torniamo a baciarci, con più foga adesso, le lingue che spingono le une contro le altre, i respiri sempre più corti. Passa le mani su tutta la mia schiena, facendomi rabbrividire, poi le abbassa sempre di più fino a posarle sul sedere. Mentre lo fa smette di baciarmi e mi guarda negli occhi, come a cercare la mia approvazione. Quando gli faccio un sorrisetto scaltro, allora torna a baciarmi e stringe la presa sulle mie natiche.

Tutto è fuoco: dentro di noi, attorno a noi, persino nell'aria. Non mi sentivo così da...mai! Desiderata, finalmente vista da qualcuno, e non soltanto guardata. Mi sento viva. Sento che la neve che ho nel cuore piano piano si sta sciogliendo, riscaldata da questa fiamma che brucia tra noi. Lo sento perché brucio, il mio petto arde, così come tutto il mio corpo, è come se insieme fossimo infiammabili.

Il ghiaccio mischiato alla neve può fare il fuoco?! Noi di sicuro sì.

*

È vero quando dicono che il tempo è solo un concetto relativo, dentro la nostra testa. Un minuto sono sempre sessanta secondi, ma a volte ti sembra non passare più, interminabile, e a volte sembra passato solo il tempo di un battito di ciglia. Poi invece incontri quella persona e il tempo non esiste più. Non importa più se è giorno o è notte, se passano ore o minuti, quello che importa ce l'hai davanti a te, e non dipende da quanto tempo ci passi insieme o da quanto tempo conosci quella persona. Per questo il tempo è relativo quando lo riempi di emozioni così intense.

Ieri sera siamo rimasti avvinghiati per un tempo indefinibile, so solo che era tanto, tanto bello. Non siamo andati oltre i baci e qualche mano più intraprendente, ma è stata la notte più bella che abbia mai passato. Non mi sono mai sentita così bene con qualcuno. Non mi sono mai sentita obbligata a fare niente, anzi mi ha sempre rispettata, accertandosi sempre che stessi bene e che mi andasse bene ciò che stavamo facendo.

Tra la Neve e le StelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora