III.🔞

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Keigo aveva acceso la lampada con la sua luce calda e soffusa, socchiuse la finestra su richiesta di Saori, con le tapparelle semi chiuse. Lo spinello accompagnò il resto della loro serata mentre mettevano su un po' di musica d'ambiente. 
Toya doveva essersi accomodato meglio sul divano, probabilmente per rilassarsi e magari addormentarsi, per cui tennero il volume basso, se lo fecero bastare e se ne appropriarono un po'. 
Per via dell'erba, Saori sentiva le gambe e la testa leggere.
Lei e Keigo si baciarono e si sfregarono uno contro l'altra, lei gli strinse un po' i capelli biondi sulla nuca.

"Leccami. Da sopra il perizoma".

Non seppe nemmeno bene come ma si ritrovò stesa in orizzontale sul letto, Keigo era in ginocchio sul tappeto di fronte a lei, soltanto in boxer grigi. Le divaricò le gambe e si avvicinò alla sua femminilità coperta dal pizzo della lingerie. La sua lingua raschiò contro il pizzo, mandandola in estasi: preferiva che ci fosse una striscia di tessuto piuttosto che il contatto diretto, almeno inizialmente, perché era molto sensibile.
Saori non aveva lo spinello tra le dita al momento ma l'odore dell'erba era forte, si stava formando una cappa nella stanza, dato che la porta era chiusa e le tapparelle socchiuse non lasciavano circolare di molto l'aria.
La ragazza si sentiva ottenebrata, persa tra fumo, alcol, eccitazione sessuale. Sentiva che Keigo le spostava il pizzo e affondava la lingua in lei, con decisione. Provò a sollevare la testa, captò i suoi occhi ambrati, così magnetici e torbidi, che la scrutavano. La sua lingua girò come un mulinello e toccò punti sensibili che la fecero tendere come una corda di violino.
Era onestamente troppo fatta e sconnessa per via dell'erba per capire se stesse ansimando ad alta voce o meno, non ci badò neppure, ma continuava a chiamare il suo nome. 

Capiva solo che stava per venire, gli accarezzò la fronte con le dita, sfiorò i ciuffi biondo scuro che portava all'indietro, e gli allontanò la testa. Non voleva sentire il proprio sapore quando lo avrebbe baciato sulla bocca. Lui capì e continuò subito con le dita, penetrandola con indice e medio e portandola all'apice.
Si lasciò andare all'orgasmo e poi si mise seduta sulle gambe.
Lo baciò con passione.
Keigo si sporse per prendere il posacenere lasciato sul pavimento con lo spinello che non era ancora stato fumato nemmeno a metà.
Se lo portò tra le labbra e, alzandosi in piedi, lo riaccese con l'accendino. Saori lo guardò. Il torace definito, i bicipiti perfetti e gli avambracci con la venatura un po' intuibile, in vista, i boxer con dentro un'evidente erezione, le gambe... le sue gambe anche, come le braccia, la facevano impazzire. Erano allenate, muscolose.
Keigo reclinò appena la testa e si perse in boccate di fumo. Saori allungò la mano e lo attirò a sé, gli abbassò i boxer sotto il sedere e con la punta della lingua cominciò a percorrere l'asta del pene, sentendolo sospirare di piacere.

"Non ti fermare" ordinò a occhi chiusi, con un tono basso e roco.

Saori lo guardò di sottecchi, sembrava perso nel suo beato trip mentale, un cocktail di erba e alcol. Le ricordò tantissimo la sua espressione le prime volte in cui l'aveva visto e incontrato, quando suonava con la band. Magari chissà, anche in quei momenti, mentre la guardava sul palco, si immaginava uno scenario simile.
Obbedì, e dopo un po' lui fece pressione sul suo corpo per mandarla giù.
Si liberò completamente dei boxer, adesso tra i due lui era quello totalmente nudo e Saori aveva addosso solo uno striminzito intimo di pizzo.
Affondò in lei con urgenza e iniziò a spingersi avanti e indietro. La sua erezione era durissima, quando spingeva così a fondo faceva quasi male, ma un lieve dolore che la lasciava sconvolta e con le gambe tremanti.
Le tormentò il seno con la lingua e le mani, e Saori si stupì di avere un nuovo orgasmo a distanza così ravvicinata dall'altro.
Però d'altra parte era fattissima e i suoi sensi amplificati. Notando che era già venuta una seconda volta, Keigo aumentò il ritmo delle spinte per pensare al suo piacere, riuscendo a tardarlo nonostante l'ebbrezza dovuta all'erba.

"Cazzo" disse lui a un certo punto, mentre uno sprazzo di lucidità passava nei suoi occhi ambrati.

Si toccò giù, alla base del pene, mentre usciva un po' da lei e lanciava un'occhiata.

"Il preservativo".

"Cazzo...siamo così fatti che ce lo siamo dimenticati..." mormorò Saori poco interessata, rovesciando di più la testa indietro e chiudendo gli occhi, persa nelle sue sensazioni.

"Stai scopando in giro?"

"No... e tu?"

"No".

"Allora per questa volta a posto così..." aggiunse distrattamente lei, riprendendo ad ansimare.

"Tanto mi imbottisco di ormoni". 

Keigo sapeva che Saori prendeva la pillola per regolare il ciclo.
Però usavano comunque il preservativo per stare tranquilli sull'altro fronte, dato che entrambi avevano avuto una vita sessuale piuttosto attiva. 
Si rilassò visto che a quanto pareva stavano scopando solo tra loro, e riprese a spingersi in lei concentrandosi ora sulle sensazioni dell'amplesso.
Ecco perché era più bello del solito, non solo per via dell'erba. 
Lo stavano facendo senza preservativo e lui poteva sentire ogni sensazione, e tutto il calore di Saori.
Si lasciò andare con un respiro più lungo, quasi un sospiro.
Venne dentro di lei e si guardarono negli occhi, e Saori pensò che ci fosse qualcosa di diverso nel farlo così. 

Finito di scopare aprirono la finestra per mandare via la cappa di fumo, lasciando le tapparelle semi abbassate. Avevano entrambi bisogno di darsi una calmata, così si rilassarono sul letto per recuperare le energie, persi nella beatitudine e lo stato di grazia dell'erba e del post sesso.
Keigo aveva infilato di nuovo i boxer, se ne stava poggiato contro la testata in legno chiaro del letto, con un braccio dietro la nuca. Ogni tanto guardava Saori in silenzio, perso nei suoi pensieri. Anche lei era più rilassata ora, seduta ai piedi del letto, col viso rivolto verso Keigo, con un ginocchio sollevato e una gamba distesa.
Ricambiò i suoi sguardi.

"Perché è sempre così bello con te?" gli domandò. 

Con la mano, Keigo le strinse distrattamente il piede più vicino al suo corpo.

"È come se i nostri corpi avessero una predisposizione naturale verso l'altro..."

"Sì, è strano..." 

Per qualche ragione, Saori non riusciva a smettere di pensare agli occhi di Keigo e a quello che aveva provato all'idea che fosse venuto dentro di lei. 

in love with judasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora