III.🔞

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Hana non realizzò subito che Toya la stava baciando stringendole i fianchi e invadendo violentemente la sua bocca con la lingua.
Non si rese nemmeno conto di essersi aggrappata al suo petto e di aver mugugnato quando si separarono.

"Era per me quel suono?" la sfotté lui.

Hana scosse la testa ripetutamente.

"No, io ti odio. Questo non può esistere." 

Che cos'era appena successo?
Cosa stava facendo? 

Lui le accarezzò i fianchi e poi infilò la mano sotto il vestito appoggiandola sulla sua intimità sopra le mutandine.

Hana arrossí.
Erano bagnate e non poteva nasconderlo.

Sorrise soddisfatto iniziando a sfregare il palmo della mano su di lei.

"Oh anche io ti odio credimi."

La sua voce in quel momento era talmente rauca che sembrava gli grattasse la gola.

Ed era sexy da morire.

Hana chiuse gli occhi invasa dal piacere mentre lui continuava a masturbarla con la mano.

"Devo fermarmi?" le chiese sentendo che era vicina al limite.

Era bello vederla in quello stato per lui.
Aveva talmente potere su di lei in quel momento che avrebbe potuto farla venire così.

"Se vuoi che mi ferma basta che me lo dici. Insomma l'hai detto tu poco fa che questa situazione non può esistere." sussurrò vicino alle sue labbra.

Fermò la sua mano aspettando una risposta.
Lei aprì gli occhi pieni di desiderio.
In quelli di lui, posati su di lei, lesse lo stesso fuoco e per qualche stupida ragione si sentì appagata.
Lo spinse sul letto togliendosi il vestito e rimanendo in mutandine.
Non aveva il reggiseno nemmeno quella volta quindi i seni piccoli ma sodi erano liberi per farsi ammirare da lui.
Osservò il suo bellissimo corpo che si stava posizionando su di lui abbassandogli i pantaloni e rivelando i boxer tirati.

"Colpevole." fece lui strofinandosi su di lei.

Si tolse anche la t-shirt lanciandola lontana.

"Ti odio Toya." sussurrò lei togliendogli anche i boxer e calandosi su di lui.

Lui accompagnò il suo corpo tenendola per i fianchi finché non sentirono che erano entrati completamente uno dentro l'altro.
Fu una sensazione strana ed entrambi sospirarono come se si fossero tolti un grosso peso che li teneva premuti a terra per troppo tempo.
Toya le strinse il collo facendola gemere per la sorpresa e poi cominciò a muoversi.

"Ti odio anche io.." le rispose preda dei suoi movimenti e del suo corpo armonioso.

Hana stava impazzendo.
Nessun uomo l'aveva mai presa in quel modo.
I loro fianchi si muovevano rapidamente e violentamente producendo un rumore osceno.
Con la mano gli graffiava la schiena e lui le teneva il collo facendo una leggera pressione.
Non le dava fastidio però, le piaceva da impazzire.
Nessuno l'aveva mai presa in quel modo, ma l'aveva sempre sognato e sapeva che l'unico che poteva soddisfarla era Toya.

"Ti piace essere scopata violentemente vero?" ansimò lui colpendola con spinte decise.

In quel momento aveva capito Hana e cosa le piacesse, ed era sconvolgente che nonostante l'odio reciproco, avessero esattamente gli stessi gusti in camera da letto.
Tante donne si spaventavano oppure cercavano di guarire quel suo lato tossico, ma non Hana.
Hana lo stava prendendo tutto e lo stava facendo suo.

Gli graffiò volontariamente la schiena e poi gli morse la spalla.

"Scommetto che per te é lo stesso." 

Gemette quando aumentò la presa sul suo collo, e avrebbe voluto dirgli di stringerlo ancora di più.
Toya ridacchiò in modo sadico e uscì da lei spingendola con la schiena sul materasso.

Era sopra di lei, potente come mai lo aveva considerato.
Hana si passò il dito sulle labbra ammiccando verso di lui che si stava godendo la vista di lei finalmente sottomessa.
Anche se quello sguardo da predatrice che aveva sul viso faceva pensare a tutto tranne che ad una sottomessa.

"Prendimi anche così Toya." gli ordinò.

Lui che generalmente odiava farsi dire cosa fare acconsentí tirandole su le gambe ed appoggiandole sulle sue spalle.

Poi la penetrò di nuovo in modo secco ricominciando subito a muoversi.
Erano entrambi quasi al limite e in quella posizione la penetrazione era molto più intensa di prima.

Hana si coprí la bocca per non fare sentire i suoi gemiti acuti.

"Fai sentire a tutti come vieni per me." le disse Toya togliendole la mano dalla bocca e bloccandogliela con la sua.

Hana si ribellò un po' ma lui non aveva intenzione di lasciarla.
Voleva sentirla venire.
Si portò la sua mano alla bocca e la morse provocando uno spasmo alla sua intimità.

"Toya..devo venire." ansimò contorcendosi.

Lui rallentò le spinte colpendola in punti strategici facendole vedere le stelle.
Chiuse gli occhi mordendosi le labbra e liberò un gemito lungo e soffocato venendo su di lui.
Si rilassò un po' e visto che lui le aveva lasciato le mani gliele avvolse nuovamente intorno alla schiena accarezzando i graffi che gli aveva lasciato poco fa.

"Tocca a te ora.." gli sussurrò alzandosi un po' e parlandogli sulle labbra.

Lui le strinse la mano ringhiando sommessamente e spinse ancora e ancora dentro di lei finché non uscì da lei venne sul suo seno.
Lo ammirò sporco e bagnato del suo liquido e quello lo fece sentire ancora più soddisfatto.

Entrambi restarono in silenzio distesi nel letto ad una piazza e mezza del ragazzo.
Non osarono parlare per un bel pò.
Non sapevano davvero cosa dirsi, già la serata aveva preso una piega inaspettata per entrambi. 
Sentirono qualcuno bussare alla porta e Hana sobbalzò leggermente.
Si ricordò solo in quel momento che la famiglia Todoroki era in casa.

"Toya. Hana se n'è andata da un pezzo, puoi uscire." 

Era Natsuo.

Lei e Toya si guardarono leggermente impanicati.

"Si Natsuo esco tra poco.." rispose lui schiarendosi la gola.

"Stai bene? Hai una voce strana." continuò il ragazzo.

Entrambi si alzarono cominciando a vestirsi silenziosamente.

"Si cazzo va tutto bene, dammi dieci minuti!" esclamò irritato.

Sentirono i passi di Natsuo farsi lontani e tornarono a guardarsi.

Toya si era già messo in bocca una sigaretta e aveva indossato la sua solita maschera di menefreghismo.

Hana sospirò.

"Va bene, allora io vado."

Non aveva voglia di parlare di quello che era appena successo e lui nemmeno, glielo leggeva in faccia.
In più Hana sapeva che una volta arrivata a casa avrebbe dovuto combattere contro i suoi sensi di colpa e capire cosa fare.
D'altronde aveva appena tradito il suo fidanzato.

"Ci si vede." la salutò lui con la mano passandole affianco e uscendo dalla camera.

Hana alzò la testa verso il soffitto e chiuse gli occhi.

"Dannazione.."

in love with judasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora