Capitolo 36.

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P.O.V. LILY
Era tornato. Non sapevo il perché ma ne ero felice. Era qui che mi reggeva tra le sue braccia ed io che non riuscivo a smettere di piangere. Ma ne avevo bisogno,con Zayn adesso ero riuscita a sfogarmi.

-mi dici che succede?-si staccò leggermente da me continuando a reggermi. Guardai la sua maglia bianca.

-Ti ho sporcato..-mormorai vedendo del mascara sulla sua maglia.

-Fottesega..-rispose.

-Zayn..che fine ha fatto il tuo ciuffo?-chiesi accennando un sorriso. Tirai su col naso.

-Emh..beh qualche volta bisogna cambiare,darci un taglio.-disse.

-Stai bene..-gli sorrisi.

-Tu no..-mormorò,mi accarezzò una guancia ed inclinai la testa.

Non potevo dirgli la verità..

"Sai il tuo amico mi ha fatto un ditalino in palestra poche ore fa,facendomi credere che gli importasse qualcosa di me e poi mi ha detto che sono come le troiette che si fa continuamente,tutto qui,Zayn"

No..

-Non è nulla di importante adesso sto meglio..mi sei mancato Malik.-dissi.

Lui sorrise.

Adoravo il modo in cui la sua lingua si incastrava tra i denti quando sorrideva.

-Anche tu..tutti voi,e per questo che sono tornato,adesso ho capito,sono stato un cretino.-mi rivelò.

-Bene lo hai capito!-scherzai. -Non sai come ci è stata male Alice senza te..e i ragazzi..Harry..-mormorai.

-Si si cazzo,lo so. Harry non mi vorrà più vedere. Era stato chiaro su questo..ma dove sono?Dove sono tutti?-

-In mensa.-risposi.

-Allora su,andiamo!-mi prese per mano trascinandomi via dal muretto.

No..c'era Harry?

P.O.V. LIAM
Non ci posso credere..

-Papà...-mormorò Alice al mio fianco. Come me era rimasta a bocca aperta per la vista davanti a noi.

Una donna era attaccata alla porta e le sue gambe erano legate alla vita dell'uomo che pare essere nostro padre.

Lui aveva la testa tra il suo petto e lei continuava a gemere,stavo per vomitare.

Guardai Alice,sembrava volesse urlare da un momento all'altro ma rimaneva lì guardando suo padre con un'altra donna piuttosto che con sua madre. Si, quella donna non era la stessa che vidi tra le fotografie di Alice.

No. È una di quelle tante donne che quest'uomo si porta a letto.

Ecco Alice anche tu stai cominciando a conoscere chi è realmente tuo padre.

-Mmh Mmh Mmh.- mi schiarì la gola dato che erano troppo impegnati per sentire il mormorio di mia sorella.

Mia sorella? L'ho chiamata davvero così?

La donna sbarrò gli occhi che fino ad un attimo prima teneva socchiusi.

-Ma che diamine...Alice?!-lui si voltò balzando alla vista della figlia ormai con gli occhi lucidi.

Si riabbottonò la camicia velocemente e venne verso di noi.

-Emh..lei..lei è..-sistemò il ciuffo di capelli scuri -È la mia assistente.-si voltò verso di lei che rapidamente uscì dalla casa.

-E tu?-guardò me. Sbiancò in volto,proprio come la prima volta che mi vide.

Borbottò qualcosa tra se è si irrigidì. Si sono il tuo fottuto figlio che mesi fa ti è venuto a cercare. Mi hai riconosciuto vero?

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